Povera Fiorentina! Ha dominato gli incontri di Serie A con Gobbi e Casciavit ma non ha portato a casa alcun punto. Ciò è riconducibile a due motivi, oltre al fatto che sia sfigata. Non ha un uomo d’area decente capace di buttare in porta i palloni che passano nell’area avversaria. Italiano mira troppo al bel gioco non privilegiando mai l’essenzialità per la vittoria a qualunque costo. La partita giocata peggio quest’anno dalla Viola infatti è stata contro il Napoli, guarda caso ha fatto risultato. Poi, se Mandragora da due metri spara la palla in faccia al portiere, si fa notte fonda.
Risultato l’hanno ottenuto i campani a Bergamo. È tornato sulla panchina azzurra Mazzarri, il mago di San Vincenzo, e togliendo i fronzoli che Garcia aveva cercato di aggiungere al gioco spallettiano ha impostato una squadra capace di affrontare lo strapotere fisico dei bergheimer e di aspettare il momento per ripartire in velocità infinocchiandoli.Il rientro di Oshimen ha fatto il resto.
Tornando al Milan, l’unica giustificazione al cattivo gioco è attribuibile all’assenza dei due attaccanti titolari. I sostituti non sono da Serie A.Risibile l’esordio del quindicenne Camarda fra i rossoneri. Non ha visto palla, se questo è considerato esordio allora voglio essere conteggiato anch’io che ho visto, con uguale influenza di Camarda sugli incontri, almeno 300 partite. Ora i diavoli dovranno giocare uno scontro decisivo in Champions League contro il Borussia Dortmund, sperino in san Giroud.
Le romane stanno seguendo vie opposte: quella che va verso il precipizio la Lazio con Sarri che non riesce a convincere la squadra a seguire le sue convinzioni di gioco, la strada che porta alla Champions League la Maggica. A fronte di una sconfitta a Salerno dei biancocelesti, i giallorossi hanno fatto valere la presenza in campo di due campioni come Lukaku e Dybala ed hanno abbattuto una volitiva Udinese. La difesa friulana, con i propri difensori grossi come armadi, ha ben bloccato il belga, che però ha capito di dover retrocedere e trasformarsi in assist man. Nelle ultime giornate poche squadre sono parse all’altezza dei capitolini.
È difficile far gioco contro la Juve. Gioca come una provinciale ma con calciatori di ottimo livello. Si chiude e quando avanza, solitamente di rimessa, è pronta anche a rientrare rapidamente. Contro l’Inter in uno di questi contropiedi uno scatenato Chiesa ha permesso a Vlahovic di insaccare. La Beneamata è parsa intimorita con poca capacità di azioni manovrate e difficoltà a superare il primo pressing bianconero. Finché un grande Thuram si è vestito da killer e, mangiata la difesa juventina, ha crossato per il pareggio di Lautaro.
Ottimo il derby d’Italia anche se con gioco talvolta confuso per gran parte della partita. Poi, le squadre hanno avuto paura di perdere e la gara si è sviluppata in modo pietoso. I nerazzurri in costante possesso di palla ma con avanzate così lente che i bianconeri bloccavano, ritirandosi tutti nella propria trequarti. Solo una prodezza o una cavolata avrebbe potuto sbloccare il risultato che, apparentemente, accontentava entrambe.
Allegri aspettava la vittoria di corto muso, non altro; Inzaghi la fine dell’incontro per rimanere in testa alla classifica. Gli spettatori infreddoliti si chiedevano perché avevano buttato i soldi per il biglietto. Alla fine è passato il desiderio di Inzaghi. Dobbiamo però sottolineare che la più importante sfida del nostro campionato ha mostrato il valore dello stesso: veramente di basso profilo!