I più grandi divertimenti di questa giornata di campionato sono stati: la pioggia terribile a San Siro; la papera di Szczesny; la cavolata di Gatti.
Il Milan stavolta ha tenuto per otto minuti la palla (il doppio di quanto fatto contro l’Inter) e così ha vinto, di muso cortissimo. Leao, dopo la balotellinata in Champions, si è riacceso e, approfittando di un momento di pazzia globale della difesa del Verona, ha timbrato la rete della vittoria. Poi ci ha pensato Sportiello a blindare la porta. Casciavit in brodo di giuggiole con lunga vista (15/10) sullo scudetto. Sono in crescendo, in settimana hanno prima perso il derby, pareggiato col Nuovo Castello inglese e battuto l’Hellas: più crescita di così.
La Gobba ha voluto suggellare una partita miserrima con una spettacolare autorete di Gatti, un giocatore definito prospetto che, nell’occasione, ha fatto rivivere le antiprodezze del famoso Niccolai cagliaritano. Senza tale prodezza non vi era stato alcuno spettacolo bianconero, solo Berardi, per conto del Sassuolo, in campo giustificava la spesa degli spettatori. La Juve è per definizione una favorita per la vittoria finale ma, se trova qualche soldo, sia meglio metta Allegri a riposo. Possibile non capisca che con i giocatori juventini attuali il gioco non può partire dal basso?
La Lazio sta facendo di tutto per chiamarsi fuori dalla corsa di vertice, contro il Monza ha rischiato di perdere, il pareggio è stata una manna. Molto meglio lo spettacolo di macchine utensili e robot cui ho assistito alla Emo di Hannover. Non tutti lo sanno ma, in questo campo che permette di avere mezzi di produzione che rendano concrete le idee dell’uomo, siamo fra i grandi del mondo sia come produzione che consumi, tecnologia a… Manetta!
Macchine utensili eccellenti permettono la fabbricazione di altre macchine eccellenti che innalzano il valore del nostro manifatturiero che infatti è competitivissimo a livello mondiale. Così come è competitiva l’Inter che a Empoli, seppur vincendo con lo scarto minimo, non è mai andata in sofferenza. Quello di Inzaghi è un modulo di gioco conosciuto ma con interpreti che, per la Serie A italiana, paiono insuperabili. Punteggio pieno e, anche oggi, rete inviolata: questa la situazione dei bauscia. Se pensiamo che all’inseguimento c’è il Milan, sì quello della manita, e il Lecce parrebbe che il viatico della beneamata possa non avere sofferenze. Un po’ stanchi, Toro in primis, ma sufficienti per domare ogni avversario italiano.
Il Napoli; o i calciatori sono appagati dalla vittoria dello scorso anno, o Garcia sta loro sulle scatole. Non corrono più, il gioco si è involuto, Kvara pare il fratello di quello conosciuto lo scorso campionato e Osimhen ha sì preso un palo, sfiga, ma cannato il rigore della vittoria. Il Bologna il suo punticino se lo è meritato, ha mostrato un gioco armonioso al quale è mancato lo stoccatore finale altrimenti per una difesa improvvisata come quella campana sarebbero stati augelli per diabetici.
Torino vs Roma ha permesso di rivedere il duo Lukaku-Dybala dopo la maramaldeggiata fatta con l’Empoli. Nel primo tempo si è però visto più il Toro della Maggica. I granata hanno sviluppato un buon gioco, Buongiorno non ha fatto toccare palla a Big Rom e i torinisti hanno dominato sulle fasce. Alla ripresa la Roma è parsa più volitiva e concreta. Subito Cristante ha colpito un palo a portiere battuto, le distanze fra i calciatori giallorossi si sono ridotte e Lukaku ha cominciato a lottare per trovare spazio. Purtroppo per i capitolini, in un paio di occasioni, il belga non ha visto Dybala libero al suo fianco. Ma quando da una palla sporca è nato un assist a Lukaku, non c’è stato modo di fermarlo, si è girato e infilata la porta granata. Ottenuto il vantaggio la gara, nonostante qualche pericolo subito, è parsa proseguire in discesa per i romani, finché un errore complessivo della difesa giallorossa ha permesso a Zapata di infilare la porta poco Maggica nell’occasione. Risultato giusto anche se la Roma, con una distrazione, si è magnata la vittoria, te possino!