SERIE A, 17^ GIORNATA

Diciassettesima giornata di Serie A: è la giornata di svolta del campionato, passa in testa l’Inter fra applausi, feste e inni della tifoseria bauscia .Le forze in campo si stanno delineando nella classifica reale. La giornata è stata indigesta per gobbi e casciavit, i viaggi nel profondo est italiano non hanno portato loro fortuna. Venezia e Udinese hanno mostrato i limiti delle due ex favorite per lo scudetto: la Juve, infortunatosi Dybala ha inserito tale Kaio Jorge che non ha toccato più di tre palloni in tutto l’incontro. Se in campo, nella zona nevralgica, hai Kaio, Tizio Locatelli e Sempronio Ribot, i lagunari con il solo Aramu ti sovrastano per tre/quarti dell’incontro deinde (rimembranze di latino) devi ringraziare se arraffi un punticino.



Ragazzi la Juve è questa, può vincere anche qualche partita ma può anche perdere contro chiunque. Il Milan a Udine non ha rubato nulla, ha rischiato di uscire sconfitto, solo una semiprodezza di Ibra, unita ad una paperonzola di Silvestri, lo hanno riportato in carreggiata. Senza neanche aver bisogno di un rigorino a favore. Pioli, come sempre, a metà campionato va in bambola. Contro i friulani all’inizio ha schierato una squadra sgangheratissima. Un centrocampo con Bennacer e Bakayoko ridicolo di cui i bianconeri si facevano beffe. Credo che Ibra nell’intervallo abbia suggerito fortemente di provvedere ad alcuni cambi. Con Kessie e Tonali la squadra si è decentemente assestata anche se l’occasione migliore l’ha buttata Beto nel finale, per i diavoli sarebbe stata la fine.



La quarta forza di Serie A, la Dea, si è trovata in grande difficoltà a Verona. Tudor ha schierato l’Hellas con un modulo speculare alla squadra di Gasperini: uomo su uomo. Il Verona è parso avere più gamba, l’Atalanta ha sicuramente risentito della partita di Champions persa lo scorso giovedì. In più è continuato il periodo fortunato di Simeone, segna da qualunque posizione .Con questa gara di differenza i nerazzurri hanno però mostrato di avere la grinta necessaria per la lotta scudetto e se non lo vincerà quest’anno sarà difficile si ripeta in futuro. I giocatori sono nell’età giusta per esprimere il massimo della loro potenzialità, giocano assieme da 4/5 anni per cui forza Dea, o subito o mai. Un poco come Berlusconi alla Presidenza della Repubblica: o stavolta o, più facile, niente. Anche se dobbiamo ricordare che l’Italia ha vinto l’Europeo 2021, Conte ha guidato due diversi governi del Belpaese, e allora può capitare qualunque cosa sia per lo scudetto che per la Presidenza. Sta di fatto che da Verona i bergheimer tornano con un grande aumento di stima nella loro forza.



L’Empoli è divenuta la squadra ammazzasogni. Con un buon portiere, difesa solida, centrocampo ben registrato e Cutrone con Pinamonti in attacco, dopo aver abbattuta la Juve allo Stadium si è ripetuto a Napoli distruggendo il desiderio di Spalletti di portarsi, la prossima giornata, al cospetto del Milan con pari punti. Spalletti è un ottimo allenatore ma, arrivato a trenta, non fa mai trentuno. Le sue squadre hanno tutte il braccino del tennista, quando debbono vincere si spaventano. Ha la scusante di una squadra decimata che senza Osimhen non ha attacco, ma contro non aveva il Real. Credo che il mago di Certaldo sia un tipo ansioso e trasmetta tale situazione ai giocatori. Era successo a Roma, è continuato durante la sua appartenenza alla Beneamata dove mai vinceva le partite che la avrebbero portata in cima alla classifica, si sta ripetendo a Napoli.

Tutta un’altra cosa l’Inter di Inzaghi. Non ha paura di vincere, schiaccia gli avversari e li trafigge. Si permette di non andare a segno su rigore (non si capisce perché non li tiri Calha). Il Cagliari non ha quasi mai passata la metà campo sperando solo di rimanere in partita e mirare ad attaccare nell’ultimo quarto d’ora. Ma il sogno di Mazzarri è svanito al quinto minuto della ripresa, quando alla rete di Lautaro nel primo tempo si è aggiunto il goal, che da solo è valso il biglietto, di Sanchez nella ripresa; poi ci ha pensato il Calha ad assicurare ai nerazzurri la testa della classifica di Serie A. Lautaro ha voluto aggiungere la ciliegina. La Maggica giocherà nel post-post partita, non ha un incontro difficile, “se po’fa’”.