Non si era mai vista la Dea, seppur con gli avversari che hanno giocato una partita in meno, in testa alla 15ª giornata del nostro maggior campionato di Serie A. Sarà che il 2024 è un anno bisestile, con tutto quanto ne consegue, ma nessuno avrebbe scommesso sull’Atalanta in corsa per lo scudetto. Invece, da quello che si è visto nella gara contro i casciavit, la squadra nerazzurra ha espresso un gioco di alta fattura, fatto di velocità, corretto posizionamento in campo, capacità di trovarsi a memoria fra reparti che si muovevano all’unisono. Tutto il contrario del Milan, che fonda il proprio gioco sull’improvvisazione. Forse Fonseca vorrebbe arrivare ad avere una squadra jazz, ma non sa che in quel comparto musicale l’improvvisazione è frutto di grandi prove fatte dai singoli che, conoscendo i compagni di band, sanno dove debbono trascinarli con “a solo” improvvisati.



I rossoneri, per ora, non lo sanno e vivono sperando nel quarto d’ora di Leão. Perdendo a Bergamo, si sono chiamati fuori dalla lotta scudetto, lasciando spazio ai bergheimer. I bauscia, invece, sono rimasti aggrappati ai capi classifica ottenendo un giusto successo contro un buon Parma. Ci tengo a sottolineare la prova di Correa. Entrato a un quarto d’ora dalla fine, ha fornito due assist magnifici, dei quali uno sciupato indecentemente da Lautaro, piazzato solissimo davanti al portiere ducale. Il ragazzo ha preso morale e, con una finta di corpo a centrocampo, ha spiazzato tutta la difesa avversaria. Se continuerà così, l’Inter avrebbe fatto un grande acquisto.



Si è salvata la Maggica togliendosi dal pantano delle squadre a rischio zona pericolosa. Finalmente Ranieri ha conquistato una vittoria demolendo un fragile Lecce che, però, nella prima parte di gara, ha fatto stizzire e tremare il pubblico romano. La Roma ha fatto quattro reti proprio nella giornata in cui non aveva punte in campo; questo conferma che spesso il gioco di squadra, se ben impostato, può sopperire, divenendo avvolgente, all’assenza di vere punte.

Motta, fino a due minuti dal termine destinato a non mangiare, nonostante il cognome, il panettone a Torino, è riuscito a recuperare uno striminzito pareggio col Bologna che, passato in doppio vantaggio, ha creduto di aver finito i rivali. Mai perdere concentrazione coi gobbi: ti puniscono. Lentamente ma con inusitata costanza i bianconeri paiono allontanarsi dalla zona scudetto. Mai fidarsi, ma col gioco che esprimono, nonostante i milioni buttati nella campagna acquisti, sarà difficile vederli in lotta per la vittoria finale.



Incontro a Napoli fra due top team. La gara è iniziata con grande blocco tattico, per cui pochi pericoli e zero spettacolo. Campani costantemente in pressione con Lazio pronta a bloccare le linee di passaggio e capace di ripartire rapidamente ma non pericolosamente. Una di quelle gare che solo una prodezza o una cavolata possono sbloccare. Dopo aver fatto tremare la traversa napoletana con un gran tiro da venti metri, l’attacco biancoceleste, con un rapido contropiede, ha messo nelle condizioni il “figlio di Isacco” di uccellare difesa partenopea e Meret: grande prodezza quella di Isaksen. La reazione rabbiosa del Napoli non ha portato cambiamenti.

La capolista diviene l’Atalanta; solo Inter e Fiorentina potrebbero raggiungerla vincendo lo scontro fra loro, e la Lazio ha mostrato di avere le carte in regola per lottare fino a fine campionato per il titolo.