Quinta giornata di questo strano, anche un po’ inutile, campionato di Serie A. Gli anticipi sono tutti nerazzurri. Analogo impegno ma risultati opposti contro le genovesi. Oramai è assodato, la mancanza dei tifosi penalizza le squadre più forti.

L’Atalanta e l’Inter hanno giocato come fossero partite di allenamento; le avversarie, stimolate dal fatto di incontrare squadre di Champions, hanno mostrato di avere stimoli e adrenalina in corpo senza alcuna necessità di tifosi che le sollecitassero, contro Dea e Bauscia si gioca anche per fare bella figura. Mentre le titolate si specchiavano in se stesse godendo del possesso palla, Ranieri e Maran hanno schierato l’autobus sulla linea di porta. I diversi risultati sono dovuti al fatto che Ranieri, che è un vecchio marpione, ha in squadra un paio di contropiedisti incontenibili; il Genoa si è trovata contro, nella ripresa, una squadra di una forza fisica incontenibile. I nerazzurri hanno inserito due ottimi acquisti: Darmian e Hakimi. Il primo è un grande faticatore di fascia, l’altro un campione. Quando sono stati chiamati loro ad occupare le fasce, per i rossoblu è scesa la notte. Purtroppo bisognerà prendere atto che Eriksen non è adatto, per corsa e vivacità di gioco, al nostro campionato. E‘ bravo ma pare un tacchino freddo, molto meglio Barella. Non si riesce a capire perché Conte si intestardisca a far giocare un formidabile incursore d’area come Vidal, più arretrato di Brozovic che, viceversa, gli è superiore come interditore. Vallo a capire!



Ora sarà da vedere se la Gobba è, veramente, così Ronaldo-dipendente come apparsa a Crotone: sarebbe troppa fortuna per le altre. Poi Maggica e Casciavit si scontreranno per dare continuità e credibilità alle loro ambizioni. I rossoneri, con l’inserimento di nonno Ibra, hanno dato personalità alla squadra, la Roma, fortissima in attacco, balla, e molto, in difesa.



Avremo poi il millesimo Dpcm contiano della domenica sera. Si spera non sia un’altra aspirinetta data ad un malato grave: necessita, finalmente, una cosa seria. Non possiamo suicidarci con un altro lockdown. Purtroppo verranno imposti sacrifici a molte attività commerciali. Pero’chi ci lavora deve vivere! Tutte le persone sacrificate debbono essere subito rimborsate per le perdite che subiscono in conseguenza della decisioni governative. Così si fa in un Paese civile. Tutti hanno il diritto alla salute ma senza portare alcuno alla fame! Pensiamoci bene poi a dare ancora mazzolate agli studenti, saranno loro la futura classe dirigente. Non è possibile, se si deve diminuire l’incidenza di viaggiatori sui mezzi di trasporto, far sì che gli istituti suddividano le classi superiori in due gruppi che si alternino, settimanalmente, fra le lezioni in presenza e quelle da remoto? Altra domanda: perché, dedicandoli al solo trasporto studenti, non si noleggiano gli autobus “turistici” in questo periodo fermi ai box?