Sediamoci e vediamo come finisce questa Serie A, in attesa dello scontro diretto fra le due, questa sfida tutta lombarda tra Inter e Atalanta con la fastidiosa“zanzaretta laziale”. Per vincere – dice Conte – il primo posto degli ultimi, cioè “l’after Gobbi”. Costoro hanno vinto, se non glielo toglieranno come già successo, il loro nono scudetto consecutivo. Che palle!
La Dea arriva guizzante alla fase finale anche se, ora, credo debba pensare più alla Champions che ad altro.
I bauscia arrivano trascinando i piedi, un po’ stralunati dal faticoso gioco imposto da Conte. E’dura con le temperature di luglio fare pressing a tutto campo, dopo un tempo sei scoppiato. Così è successo al Parma contro l’Atalanta. Primo tempo dominato, poteva finire con almeno due reti di vantaggio. Secondo tempo tutto bergamasco.
Bruno Alves e Gervinho, che erano stati le colonne – con quel fenomeno di Kulusevski – nella prima parte, hanno ceduto completamente e la Dea togliendo i centrali di difesa e inserendo alcuni giovani ha completato una rimonta che pareva impossibile. Spero mantenga questa corsa e forza in Champions, potremmo avere una sorpresa. Sarebbe graditissima.
La rivale Inter è scesa in campo contro il Napoli un poco rimaneggiata. Forse puntano all’Europa League visto che il campionato non ha più nulla da dare? Gli azzurri non hanno sgarrato dal solito gioco di Gattuso: difesa ferrea e speranza nel contropiede. I nerazzurri sono partiti con buon ritmo, Lukaku a tenere alta la squadra e Sanchez a girare su tutto il fronte d’attacco. L’Inter gioca bene e, giustamente, si porta in vantaggio con D’Ambrosio. Il Napoli decide di entrare in campo.
È superiore a centrocampo e questo lo porta a creare un paio di occasioni buttate da Politano e Insigne. La Beneamata punta tutto sulle fasce avendo i due centrali esterni, D’Ambrosio e Bastoni, bravi in attacco. I partenopei debbono rivedere l’approccio alle partite se vogliono avere chances con il Barcellona in coppa. L’Inter deve svegliarsi così come lo deve fare il mondo italiano delle imprese. Stare in azienda, produrre e poi aver paura a presentare i propri prodotti al mercato tramite le fiere fisiche, coadiuvate da quelle virtuali, è deleterio. Nessuno viene a chiedere “per piacere”, bisogna capire che con il virus dobbiamo convivere e organizzarsi per farlo. C’è bisogno di lavoro, attività commerciale in tutto il mondo altrimenti, tutti lo stanno capendo, moriremo di povertà. Si dice: “abbiamo bloccato i licenziamenti”, bravi! Ma se l’azienda chiude?
Ne parleremo a fine campionato, dopo lo scontro Atalanta-Inter per il secondo posto, se la Lazio non le frega entrambe. Mentre penso a queste “cose” entra Lautaro al posto di Sanchez e, con una splendida galoppata, infila l’angolo basso alla sinistra di Meret. Per i vesuviani è notte. Ora, all’ultima giornata, l’Inter a Bergamo può svangarsela anche con un pareggio. Sempre Lazio permettendo. Sperem. Ora completeranno la giornata le altre, possiamo guardarle con tranquillità.