24 giornate in Serie A. Il calcio è proprio lo specchio dei comportamenti che l’uomo ha nelle situazioni in cui viene a trovarsi nel vivere quotidiano. Prendiamo De Rossi. La Maggica ha presentato tutta la sua potenzialità nella prima parte di gara contro l’Inter. Corsa, pressing, passaggi di prima, mai visti i giallorossi così pimpanti. Chiuso il primo tempo in vantaggio, di rimonta e fattore C, mi sarei aspettato una Roma copertissima a difendere il risultato. Invece no, i giallorossi sono ripartiti pensando di fare sfracelli dei bauscia con ciò scoppiando e beccando un parziale 3-0 nella ripresa. La squadra mi ha portato alla mente chi, per capacità e fortuna, riesce a divenire ricchissimo ma non ha la forza di porre il limite all’“abbastanza”, e, spesso, così facendo butta tutto.



Il vecchio marpione, Allegri, questo concetto lo sa sempre tradurre in termini calcistici. La scorsa domenica, sotto di una rete, ha continuato a difendere il risultato. Sapeva che doveva solo non prendere un’altra rete e sperare nel lato B. Il dominio interista a Roma, esploso nella ripresa, non deve far pensare a un’avversaria debole; anzi, i capitolini hanno mostrato di valere il quarto posto. Certo, Lukaku è parso imparagonabile a Thuram, nell’unica occasione avuta si è dimostrato un gattone di marmo rispetto al reattivo Sommer. I giallorossi hanno tenuto finché il loro centrocampo è riuscito a pressare quello interista, poi Chala, Barella e Miki hanno dominato. Troppo forte la Beneamata in questo periodo rispetto a qualunque squadra di Serie A.



Per inciso, ho guardato Sassuolo-Torino. Se non fossero arrivati dal capoluogo piemontese Cairo e i suoi cari, le tribune sarebbero parse da periodo covid. Ha ragione ADL, portiamo la massima serie a 18 squadre; cosa ci fanno le squadre dei piccoli centri destinate a ripetute retrocessioni? Passi per le squadre aziendali ma solo se attirano tifosi, non solo quattro dipendenti con biglietto premio! Hanno vinto anche Lazio e Bologna, con fortuna la prima, dominando la seconda; sono anche loro candidate alla Champions come anche l’Atalanta che ha vinto a Genoa. Sono tante le squadre in lotta per l’ultimo posto nell’Europa che conta, da queste sta chiamandosi fuori il Napoli.



I partenopei con Mazzarri hanno dato maggior peso alla fase difensiva ma, senza Oshimen, non hanno attacco. Fanno gioco, sanno come non dare riferimenti agli avversari ma non hanno chi sappia portare a conclusione il continuo giro di palla. Gli azzurri giocano troppo in orizzontale a differenza del Milan che con pochi passaggi arriva nell’area avversaria. Così è stato lo scontro del Meazza. Napoli in eccesso nel possesso palla, casciavit capaci, con tre passaggi, di mandare Hernandez a segnare. Ottimo l’ordine imposto a centrocampo da Bennacer e Adli, capaci di bloccare i napoletani e far ripartire i loro compagni. A metà gara veementi momenti milanisti ma senza particolari pericoli per Gollini. Poi ha cominciato a dar frutti l’ingresso di Politano che ha creato più lui in un quarto d’ora che non gli altri nella prima ora di gara. Azioni confuse da parte di entrambe le contendenti con errori di conclusione e nei passaggi finali. Si vedeva la stanchezza dei protagonisti, le squadre erano molto allungate. Unica emozione nel finale per un tentativo di autorete da parte di Simic finito sul palo per fortuna dei milanisti. Con questo risultato i diavoli confermano il terzo posto e la speranza di migliorare ancor più la classifica.

I gobbi giocheranno la partita di chiusura della giornata, un 1-0 non penso glielo negherà nessuno. Con ciò sentiremo che la Juve è tornata, che la botta di San Siro è stata superata. Potrà accadere di tutto ma con l’attuale formazione la zebra non gode di un centrocampo decente e la difesa è alquanto lenta, ha però un grande portiere. Per cui basta che si chiuda in difesa, da fuori non prenderà reti e potrà accadere che gli attaccanti finalizzino una ripartenza. Per questo non va mai considerata morta, di corto muso può vincere tutto, il campionato così come contro l’Udinese al lunedì sera; per ora è a 7 punticini dalla capo classifica a pari gare giocate, non è pochissimo.