Serie A, prima giornata di ritorno e fine dei sogni napoletani di essere una forza calcistica in questo campionato. Squadra abulica, giocatori scazzati, sintomi di rottura con la società e con il Presidente in particolare. Aggiungiamo poi la sostituzione, in panchina, di un primario, Ancelotti, con un infermiere, Gattuso, e si capisce perché il Napoli è più vicino alla coda della classifica che alla vetta. Anche i casciavit sono davanti agli azzurri: è tutto dire. Con la Fiorentina, squadra ora con un allenatore decente, i vesuviani hanno toccato il fondo. Gattuso ha impostato la squadra per una sconfitta sicura: una difesa che, da quando ha ceduto Albiol – il regista – non solo balla ma lo fa anche male. L’allenatore ha insistito su Di Lorenzo centrale: non sono stati sufficiente gli svarioni contro Inter e Lazio per far capire che in quel ruolo non può giocare. Luperto, lentissimo, sulla fascia ha fatto pietà per cui, senza neanche forzare, i viola hanno intascato tre punti.
Fa paura la Lazio: se non si smarrirà in primavera, come penso, sarà dura anche per la Juve contendergli lo scudetto. Nel frattempo il Sindaco di Milano ha lanciato l’idea di vietare di fumare a chi sta attendendo l’autobus. Controproposta: faccia in modo che i bus arrivino in orario, nessuno farebbe in tempo a fumare!
Un primo tempo perfetto dell’Udinese. I casciavit non hanno capito come tenere le distanze e, per permettere a Hernandez di attaccare, Bonaventura andava al centro a fare casino. Friulani subito in vantaggio, su cavolata di Donnarumma, e capaci di difendere chiudendo tutte le linee di passaggio. Ainizio ripresa Pioli ha capito che, senza cambiare, non avrebbe mai recuperato. Ha quindi escluso Bonaventura e inserito Rebic che, per ringraziare Pioli, ha segnato il pareggio. Poi le squadre si sono aperte e finalmente è arrivato lo spettacolo, un’azione per parte fino a quando Hernandez ha completato la rimonta milanista. Niente di speciale ma Ibra ha portato alla squadra quella fiducia della quale mancava. Il vecchio non fa molto ma è un allenatore in campo che obbliga gli altri a dare il massimo. Quando tutto pareva deciso, grande azione bianconera, rete di Lasagna e… buon appetito? No, ancora Rebic, apparso in ottima giornata, ha dato al Milan tre punti quasi meritati. Grande prova caratteriale dei rossoneri, poco cinismo dei friulani, le migliori occasioni da rete le hanno avute loro.
A Lecce i bauscia, nella prima parte, hanno attaccato facendo grande confusione colpendo però un palo e vedendosi annullare una rete di Lukaku. L’impressione è che tutto quello che poteva, la squadra lo ha dato nel girone di andata, se non arriva qualche buon giocatore entro fine mese le sarà impossibile lottare per la vetta. I salentini si sono limitati a mettere l’autobus sulla linea di porta. Secondo tempo fotocopia del primo, solo un colpo di fortuna o da campione avrebbe potuto permettere ai nerazzurri di fare giornata. Cosi è successo. E’ entrato in campo Bastoni e, con una grande torsione su cross di Biraghi, ha sfondato il bus leccese. Grande Bastoni! Qui l’Inter ha dato per vinta la partita, si è rilassata e allora è bastato un Mancosu qualunque per dare il pareggio al Lecce. Oramai i pareggi della Beneamata in Serie A stanno diventando troppi, quattro nelle ultime sei partite, e la Juve ringrazia e saluta.
Si fa sotto la Maggica che, senza grande fatica, ha steso il Genoa. Purtroppo per i liguri il rischio di concorrere con Brescia e Spal ad onorare, nel prossimo campionato, la serie cadetta si fa vicino. Roma e Lazio si giocheranno nella prossima giornata di Serie A un derby che sarà fondamentale per Champions League e scudetto. I giallorossi, senza Zaniolo, perdono in fantasia e strappi in attacco ma hanno maggior equilibrio a centrocampo.
Si pensava che Juve vs Parma si sarebbe giocata solo per obbligo di calendario. In tutti c’era la convinzione di una superiorità incommensurabile dei gobbi rispetto ai ducali. Invece nella prima parte della gara i gialloblù, senza fare barricate, non hanno concesso neanche un pertugio di passaggio per i bianconeri. I parmensi parevano un Lecce con più classe: tutti indietro e qualche contropiede casuale. Per passare in vantaggio i bianconeri hanno dovuto attendere che Darmian deviasse, spiazzando il proprio portiere, un innocuo tiro dì Ronaldo. Nella ripresa il Parma è entrato in campo più deciso tanto che, a seguito di un calcio d’angolo, Cornelius ha stracciato Ronaldo nel salto e, di testa, ha insaccato. Nessun problema per i torinesi: palla a Dybala, servizio per CR7 e Juve avanti fino al termine. Qualche sofferenza per i bianconeri nel finale. Ora cosa accadrà in Serie A? Oramai pare chiaro: saranno gli scontri diretti a decidere scudetto e retrocessioni. Non si può però essere certi: da noi può succedere di tutto, tale Toninelli ha fatto il ministro.