Quattordicesima del campionato di Serie A densa di novità. Partenza col botto della Gobba che, da squadra presuntuosa, pensa di fare un allenamento con la Viola. Tutti avanti, sicuri di fare una scorpacciata degli avversari, come è finita? Tre pere nel sacco bianconero e zero in quello della Fiorentina. Senza Dybala la Juventus ha poca fantasia e Pirlo non ha sufficiente esperienza per cambiare a partita in corso. Se poi Ronaldo passa la serata da spettatore, la frittata è fatta. Contemporaneamente l’organo di giustizia calcistica ha stabilito che l’incontro Juventus-Napoli, bloccato dall’ASL campana, va giocato. Per cui via tre punti alla classifica dei torinesi. In un giorno sei punti buttati. Poi con l’Inter che ha vinto in trasferta a Verona e il Milan con la Lazio diventano nove. Meglio, per i bianconeri, pensare alla finale di Champions. Arrivare a vincerla sarà tutto un altro discorso.



Boom della Beneamata contro la Hellas. Primo tempo da reti inviolate e così è stato. Ripresa con sveglia suonata da Hakimi e Lautaro. Grande rete dell’argentino, papera enorme di Handanovic con concorso di colpa di Skriniar che, pochi minuti dopo, si è rifatto con una zuccata che ha portato tre punti ai bauscia. Una domanda sul portiere. Non è possibile provare Radu in qualche occasione? Handanovic, in questo campionato, ha fatto più errori che parate decisive. Conte per l’occasione ha sfoderato un 3-4-2-1 improbabile per l’impossibilità di Perisic di svolgere il ruolo richiesto. Forse la formula potrà essere riproposta con Sensi o Vidal anziché il croato.



Partenza lanciata dei casciavit contro la Lazio. Dopo un quarto d’ora erano già in doppio vantaggio. I giovani milanisti correvano come pazzi e, come spesso accade, avevano subito avuto un rigorinuccio a favore. Poi si è svegliata la Lazio che ha dimezzato lo svantaggio dopo essersi fatta neutralizzare un giusto rigore. I biancocelesti hanno, col passare dei minuti, mostrato una maggiore forza e continuità di gioco. Immobile ha siglato il pareggio e, di questo risultato, i milanisti dovevano essere contenti. Ma il 2020 è l’anno rossonero e, a pochissimi secondi dalla fine, Hernandez è riuscito a portare in casa dei diavoli l’incontro. Bella gara fra squadre ben impostate e decise a lottare per la vittoria. I romani hanno fatto un grande possesso palla ma le ripartenze milaniste sono state impressionanti.



Irriconoscibile il Napoli, pare che la sua corsa sia finita dopo la sconfitta a San Siro con l’Inter. Contro il Torino ha ripetuto la schifezza di gioco presentato contro la Lazio. Ciò ha quasi portato ad un’altra impensabile sconfitta. Per fortuna napoletana ci ha pensato Insigne, durante il lunghissimo ricupero, a pareggiare. Nel frattempo la Maggica ha fatto il proprio compitino e l’Atalanta no, contro squadre che non vedranno mai la parte sinistra della classifica.

Siamo ora al Natale, il ricordo del fatto che ha stravolto il mondo. Arriva in un momento tragico per l’intera umanità ma potrebbe essere, anche in questo caso, la luce che ci aspettiamo. I vaccini anti COVID sono pronti, bisogna iniettarli. Ora non si può scherzare, in Italia, riproponendo il casino distributivo e il reperimento dei vaccini antinfluenzali. Bisogna essere veloci per bloccare i continui lutti che il virus sta provocando nelle nostre famiglie. Vogliamo avere i tempi precisi in cui i vaccini verranno iniettati. Per affrettarsi, debbono essere utilizzate tutte le strutture ed il personale sanitario necessario. Dobbiamo usare caserme, palazzetti dello sport, padiglioni ancora agibili di Expo Milano 2015 e tutto quanto atto alla bisogna. La gente non vuole più vivere nel terrore, non gliene frega niente delle strutture con le primule, interessa che si blocchino le sofferenze. E’ qui che Giuseppi deve dimostrarsi, se è uno statista, capace di rispondere alle necessità delle persone. Sereno Santo Natale, il 2021 dipenderà molto da come opereranno i nostri governanti. Sperem.