Mentre a Rimini volge al termine il Meeting dell’amicizia, che da anni rappresenta il reale momento di partenza del nuovo anno socio-economico con la presentazione di relazioni di alto spessore culturale adatte a profonde riflessioni, i casciavit si sono presentati a Parma con un primo tempo così insignificante da far apparire i ducali come uno squadrone.
I gialloblù hanno segnato un gol nell’occasione da rete più difficile tra le tre o quattro avute. La difesa milanista è apparsa “burrosa”, con Pavlovic che, presentato come lo Stam del 2000, pareva il Materazzi dei poveri. In contemporanea si è giocata anche Udinese vs. Lazio, con i friulani che hanno dato una lezione tattica e di applicazione al gioco ai romani. Nella ripresa, i milanisti sono scesi in campo decisi a riprendersi la partita. Hanno affrettato il giro palla, ma, a ogni ripartenza, i parmensi hanno rischiato di raddoppiare. I rossoneri miravano solo a sfruttare la loro maggiore fisicità. Infatti, passata l’ora di gioco, il Parma ha finito le cartucce e il Milan ha prima pareggiato, unico acuto di Leao, e poi ha messo in campo i nuovi acquisti. Anche il più fedele tifoso dei gialloblù ha pensato fosse finita. Col cavolo! Contropiede degli emiliani e Cancellieri ha affondato Fonseca, che stavolta non ha trovato alcun santo a proteggerlo.
Buono il primo tempo dei bistellati bauscia contro il Lecce. Senza Lautaro, la Beneamata ha trovato la T2 mostrando di avere una coppia di attaccanti veramente chiccosa. L’intesa fra Taremi e Thuram ha permesso ai nerazzurri di creare diverse occasioni da rete. Però, non sfruttandole, ha lasciato aperta la gara, cosa che non è positiva per una squadra che, in difesa, non ha mostrato la sicurezza dello scorso campionato. Bravo Darmian a trasformare in rete un assist di Taremi e ottimo Chala, più nel difendere che nell’attaccare.
Per il resto, a metà gara, non si poteva giudicare l’evento uno spettacolo eccezionale; ha giocato una sola squadra, quella nerazzurra, mentre i salentini sono parsi impegnati a contenere il risultato, infatti non si sono mai scoperti in difesa per tentare di assalire gli avversari negli ultimi dieci minuti. A inizio ripresa, i T2 hanno buttato al vento un’occasione ciascuno. Poi, abbattuto Thuram in area, i leccesi hanno dovuto incassare il classico rigore Chalanesco. Da lì non c’è stata più partita, non per niente sulle maglie nerazzurre è cucito lo scudetto.
Ora aspettiamo i risultati della Maggica che, con la coppia Soulé/Joya, può dare spettacolo, del Napoli costretto a vincere contro un’ostica Bologna e della gobba, che a Verona dovrà dimostrare la sua forza contro la squadra che ha strapazzato il Napoli di Conte. Sarà sicuramente una bella partita quella tra il Toro e la Dea, sono due squadre grintose, giocano sempre per vincere; se la smazzino loro, il nostro compito sarà di guardarla e pontificare dal divano.