L’Inter è riuscita a risuscitare una Salernitana oramai morta, presa a pallonate per un’ora, che sapeva rispondere esclusivamente con un lato B infinito ed un ottimo portiere: Ochoa. Non è l’anno dei nerazzurri. In vantaggio dopo pochi minuti, hanno avuto almeno dieci occasioni per raddoppiare, il portiere granata si è trovato fra mani e piedi due colpi di testa di Lukaku che non finiscono in rete solo una volta su mille. Da calci sul posteriore l’errore di Lautaro che, lanciato dal belga, anziché segnare ha consegnato il pallone al portiere. Cari bauscia così non va. Quando un grande tiro di Barella è finito sul palo si è capito che la sfiga era all’erta. Infatti, al secondo tiro la Salernitana è pervenuta al pareggio. Cross sbagliato di Candreva, la palla prende uno strano giro, Onana la segue con occhi sbarrati, come la mucca quando guarda il suo vitellino, e il pallone si infila nell’angolo alto. Con questo risultato in Serie A la Beneamata, con molte probabilità, saluta la possibilità di entrare in Champions nella prossima stagione. Va a da via i ciap!



Partenza sprint del Napoli a Lecce. La palla girava fra i calciatori a grande velocità mettendo in ambasce un pur gagliardo Lecce. Dopo venti minuti, i capi classifica sono passati in vantaggio e i giallorossi parevano l’agnello da sacrificare per il pranzo pasquale. Invece i campani sono parsi sufficientemente contenti di quanto raggiunto. Gli azzurri hanno cominciato a dare spazio ad un Lecce ben organizzato, chiuso in difesa come giusto e capace di buone ripartenze. Qualche piccola occasione i salentini l’hanno avuta finché il Napoli ha cominciato a giocare con minore frenesia e maggiore occupazione delle fasce viste, correttamente, come unico sistema per entrare nella difesa avversaria ove si ergeva a muro Baschirotto, un giocatore che meriterebbe migliori palcoscenici. Grande possesso palla napoletano che ha cominciato a pensare alla prossima sfida di Champions contro i casciavit. Quando gli uomini di Spalletti rimangono concentrati, paiono essere scesi da un altro pianeta rispetto alle squadre del nostro campionato. Certo non debbono sottovalutare le avversarie come hanno fatto con il Milan, altrimenti sono dolori. È successo anche ad inizio ripresa in questa giornata di Serie A. Hanno pensato che la vittoria sarebbe arrivata per diritto divino ed invece è arrivato il pareggio leccese. Avanti tutta allora con i giallorossi costretti nella propria area, finché Falcone e Gallo, messi sotto pressione, non hanno capito più dove fossero e si sono autoflagellati: 1-2. I vesuviani proseguono così verso lo scudetto pur mostrando che l’assenza di Osimhen è un grande problema.



Anche il Milan si è inserito nel “ciapa no”milanese. Il pareggio casalingo contro un organizzatissimo Empoli obbliga i casciavit ad arrancare per stare “nelle quattro”. La vittoria a Napoli deve avere un poco ottenebrato le idee a Pioli. Impostare un turnover quasi totale irridendo l’Empoli è parsa una pazzia tecnica che ha messo i diavoli in difficoltà di classifica quando, con una vittoria, si sarebbero posti in sicurezza per la Champions. Non capisco poi i calciatori che segnano con irregolarità evidenti, in primis con le mani. Quando vedi che il Var sta chiamando l’arbitro faresti più bella figura a confessare l’irregolarità. Chi non lo facesse andrebbe squalificato per condotta antisportiva e perdita di tempo. La corsa lombarda a chiamarsi fuori dai seggi europei è proseguita in Serie A con l’Atalanta sconfitta a Bergamo da un arrembante Bologna rilanciato da Thiago Motta. Non ha mancato l’appuntamento al terzo posto la Maggica. Contro il Toro è bastato un rigore, realizzato da Dybala, per trasformare in vittoria un incontro da reti inviolate. Il centro sud sta dominando il campionato, a meno che ridiano i punti detratti alla Gobba.



Questa piange perché è stato convalidata una rete alla Lazio nonostante Milinkovic-Savic avesse appoggiato una mano sulla schiena di Alex Sandro. Se lo juventino anziché fare la sceneggiata, buttandosi come se lo avesse investito un camion, fosse rimasto in piedi, forse il laziale non avrebbe segnato. Comunque la rete ha fatto infuriare i bianconeri che hanno pareggiato nel giro di pochissimi minuti. Tatticamente e tecnicamente la Lazio è parsa superiore, i bianconeri hanno impostato la gara chiudendosi nei trenta metri della propria metà campo, sperando in qualche azzeccato contropiede. Però i romani in questo momento sono troppo superiori alla Juve, forse anche al Napoli, e non potevano che riportarsi in vantaggio. La Juve col passar del tempo ha diminuito la propria intensità difensiva e i biancocelesti, specialmente sulle fasce, hanno dominato. Allegri ha tentato di rimettere in piedi la baracca con i cambi e rivedendo il modulo di gioco, ma gli effetti sono stati inferiori alle attese, anzi proprio zero.

Con questa ultima gara si è consumato il turno Pasquale di Serie A. Con tutto il cuore auguro a tutti una serena Santa Pasqua di Resurrezione, il mondo ne ha grande bisogno!