L’Atalanta, a Torino per gli incontri con la Juve, era sempre arrivata con le orecchie basse, quasi in veste di vittima sacrificale. Sempre in lotta a Milano, Roma, Napoli, ma dolce e remissiva con la Gobba. Tutto è cambiato quest’anno. La Dea si è presentata da grande, ha surclassato i bianconeri negli scontri individuali, nel gioco, nell’impegno. E’apparsa la vera grande squadra del nostro campionato e speriamo anche in Champions. Sarri si è preso una lezione coi fiocchi da Gasperini. Tutto, però, è stato vanificato dall’arbitro e, specialmente, dal VAR. Non si capisce perché ad arbitrare un match, decisivo per lo scudetto, venga mandato un arbitro di seconda/terza fascia, tale Giacomelli. Ricorda il famoso incontro Juve vs Inter in cui Carneade Ceccarini fu mandato ad arbitrare il suo primo, e ultimo, incontro di livello. Il vero campione è apparso il Papu Gomez. Finte, dribbling, tutte le magie del calcio per rendersi imprendibile ai bianconeri. Tutti svegli fino al termine dell’incontro ad aspettare il rigore che permettesse ai torinesi il pareggio e il raggiungimento del nono scudetto: premiati, non ci voleva grande fantasia.



Giusta vittoria del Sassuolo con la Lazio. Post Covid è iniziato un campionato a sé stante, sono uscite dalle tombe alcune squadre, altre, come la Lazio, vi sono precipitate. Ha ripreso a giocare Zaniolo e la “Maggica” ha vinto. Un po’ di fatica nel primo tempo poi porta bresciana spalancata nella ripresa, specialmente perché i lombardi hanno in porta una ciofeca. Il Milan pareva avviato alla vittoria contro un Napoli sciupone. A disilludere i casciavit ci hanno pensato i loro due idoli. Donnarumma, con due papere storiche e Ibra fermo come un pilone in mezzo al campo. Il pareggio è in definitiva corretto anche se il Napoli ha mostrato qualcosa in più, risultato che ha comunque portato grande vantaggio alla Roma per la corsa all’Europa. Ottima la partita di Insigne e di Kessié, poco altro da raccontare.



Solita storia per l’Inter che, quando sente odore di secondo posto, si impappina. Cosa avrà di cosi brutto il secondo posto? Puzza? Dominio completo dei bauscia, i torinisti passano la metà campo dopo una ventina di minuti. Calcio d’angolo e papera, che cerco di descrivere, di Handanovic. La palla sarebbe uscita, lui tenta di bloccarla ma se la lascia sfuggire. Belotti, meravigliato, ringrazia. I nerazzurri sono ben schierati con Borja Valero dietro Lautaro e Sanchez, assente Lukaku. Gioco un po’ lento ma sufficientemente fluido dei nerazzurri. Non si capiscono le assenze di Eriksen e Candreva, con Borja Valero e D’Ambrosio in campo. Il Toro si limita a creare traffico nella propria area per non far passare la corazzata Inter. Finalmente giustizia è fatta ad inizio ripresa. In due minuti Young e Godin ribaltano il Torino su splendidi servizi di Lautaro e Sanchez. Non c’è un grande impegno dei granata per recuperare e Lautaro mette la firma sulla terza rete. Have a good night Toro, hai perso contro la seconda in classifica!

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