Mi fa piacere che quanto avevo scritto nel precedente angolino, in merito alla Super Lega, si sia nei fatti concluso con un fallimento dell’iniziativa. Comunicato in modo inadeguato pareva un campionato europeo che andava a togliere le migliori squadre dalla Serie A e dai migliori campionati nazionali. Poi si è rivelato un tentativo di concorrere con la Champions per accaparrarsi soldi. Sono sempre dell’idea che in uno sport diffuso come il calcio che si interseca con la società, anzi ne rappresenta una consistente parte, nulla può essere imposto, tutto va meditato e condiviso con i tifosi, in particolare i giovani.



Costoro si stanno disamorando del pallone perché di fronte ad un loro futuro incerto, vedono divi e procuratori che spennano società calcistiche evidentemente dirette da persone impreparate. D’altra parte non puoi improvvisamente passare dallo scendere in maglietta e mutande in campo al ruolo di dirigente di una società divenuta azienda, al massimo potrai fare l’allenatore. La bellezza del calcio è, come si usa dire, la rotondità del mezzo che viene calciato.



In questa giornata di Serie A, contro il Sassuolo considerato squadra di profilo minore è caduta la prima superleghista: il Milan.
Per gli emiliani ha piazzato una doppietta tale Raspadori che di stipendio prende quanto Donnarumma lascia di mancia al cameriere del bar di fronte a casa. Passati in vantaggio, i casciavit hanno ritenuto di aver già vinto la partita. Il Sassuolo ha invece cominciato a svolgere gioco e, alla lunga, forse offeso dall’essere stato escluso dall’accordo proposto da Juve e Real Madrid, ha martellato esasperatamente fino a ribaltare il risultato.

Se Handanovic continua così è meglio che i bauscia, anziché il portiere, mettano il citofono sulla porta. Un tiro da fuori area gli è scivolato sotto le mani e portato in vantaggio lo Spezia. Rete di Farias. Naturalmente, i futuri campioni d’Italia si sono incavolati e hanno cominciato a macinare gioco. Tocchi di prima di Eriksen, giro di palla di Brozovic e, dopo un paio di reti sfiorate, una grande azione di Hakimi ha permesso a Perisic di toccare il pallone in rete. Si capisce che è un incontro che i nerazzurri potrebbero vincere con tranquillità se fossero un po’ più concreti non trastullandosi con inutili fraseggi.



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Torniamo alla Serie A e al secondo tempo di Spezia-Inter. La Beneamata lo passa totalmente nella metà campo spezzina ma senza l’aggressività necessaria ad intimorire l’avversario. Su un errore della difesa ligure Lukaku, solo davanti al portiere, si fa ipnotizzare da Provedel. Altre grandi sgroppate di Hakimi e Barella ma per la Lula non pare serata. Finisce in un pareggio che per lo Spezia vale una vittoria in Champions e per l’Inter due punti buttati.

Proseguendo con le partite di Serie A, la Juve ha vinto contro il derelitto Parma. Lo ha dovuto fare in rimonta e più per la debolezza dell’avversario che per le proprie capacità. C’è troppa confusione nel gioco delle gobbentruppen, il centrocampo non riesce a dare ordine alla squadra. Alla chiusura della giornata di Serie A mancano due grandi scontri per l’ingresso in Champions: Roma-Atalanta e Napoli-Lazio. Purtroppo li hanno messi al giovedì, nei titoli di coda.