Il campionato di calcio di Serie A non riprenderà il 13 giugno 2020. Basta dare uno sguardo all’ultimo Dpcm di Conte per averne la certezza. Basta arrivare alla lettera E dell’articolo 1, comma 1, nel quale il governo stabilisce che “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati”. E poi c’è l’articolo 11, in cui si precisa che “le disposizioni del presente decreto si applicano [..] fino al 14 giugno 2020”. Di conseguenza, la Serie A slitta di un’altra settimana, mentre la Bundesliga ha ormai ripreso a giocare. In quello stesso articolo, quello 1, si precisa però che possono riprendere gli allenamenti. “Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse”.



SERIE A E DPCM, STOP DAL CTS: NESSUN ALLENAMENTO DI GRUPPO

E infatti riprendono gli allenamenti individuali per le squadre di Serie A, non ancora le sedute collettive, secondo quanto riportato da Tuttosport. Il Comitato tecnico scientifico non ha ancora dato il via libera per le linee guida riguardanti gli sport di squadra, quindi restano le regole attualmente in vigore. A giorni però si attende una risposta riguardo la proposta della Lega di Serie A, che per ottenere gli allenamenti collettivi senza l’obbligo di ritiro per le prossime 2-3 settimane suggerisce più esami sul gruppo squadra. Una risposta è attesa a giorni. Invece tra poco più di una settimana verrà affrontato il problema della quarantena di squadra in caso di positività di un singolo giocatore, che ha fatto discutere in questi giorni. Il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha dato immediato impulso ai suoi uffici per procedere con un’analisi delle novità introdotte nella versione aggiornata del Protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche e degli arbitri, così da poterlo inviare al Comitato tecnico scientifico.

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