CHI HA VOTATO LA RUSSA AL SENATO? SERRACCHIANI: “PD NON L’HA VOTATO, GUARDATE LA VAR…”

La domanda del giorno nella politica italiana è ovvia: chi tra le file del Centrosinistra ha votato Ignazio La Russa Presidente del Senato? Il candidato, poi eletto, di Fratelli d’Italia sarebbe dovuto essere sostenuto dall’intero Centrodestra: Fratelli d’Italia e Lega hanno votato compatti, mentre Forza Italia ha deciso di opporsi tentando di ottenere garanzie sul totoministri del Governo Meloni. Risultato, il Centrodestra avrebbe dovuto andare “sotto” e non ottenere l’elezione di La Russa ma, con sorpresa, il risultato è stato confermato: solo 2 senatori di FI su 18 che hanno votato (Berlusconi e Casellati, ndr) perciò i “franchi tiratori” al contrario che hanno votato La Russa dall’opposizione sono stati almeno 17. A Palazzo Madama il Terzo Polo Azione-Italia Viva ha 9 senatori, il M5s 28 e il Centrosinistra a guida Pd 44: tra di loro vanno cercati di “ribelli” che hanno funto da stampella al prossimo Governo di Centrodestra in un inizio Legislatura già scoppiettante.



«Guardate la VAR del Parlamento… Noi del Pd abbiamo votato tutti scheda bianca!», è il grido di allarme lanciato dalla capogruppo uscente al Senato per il Partito Democratico, Debora Serracchiani, intervistata da “Tagadà” su La7. «Purtroppo c’è una parte di opposizione che non è il Pd, basta guardare le immagini», aggiunge l’ex Governatore del Friuli confermando l’intenzione già sollevata da Enrico Letta e altri big Dem, «Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza». Calenda, come l’intero M5s si discolpano dicendo di aver votato scheda bianca, e lo stesso Matteo Renzi twitta «Oggi noi in Senato abbiamo votato scheda bianca. L’elezione di La Russa nasce da un regolamento di conti interno alla destra e prima ancora dalla folle strategia delle alleanze del PD e di Enrico Letta». Nessuno colpevole, tutti colpevoli? La vicenda è complessa e sui 17 “franchi tiratori” probabilmente non si saprà mai più nulla. Forse…



PD “MINA” LA GARANZIA DEL VOTO SEGRETO. ECCO IL “VAR” IN AZIONE, CON SOSPETTI SU ITALIA VIVA…

L’account social intitolato ad Ascanio Frugoni si è preso infatti la briga di fare lui il VAR (Video Assistant Referee, ndr) sui voti al Senato durante la seconda chiama, prendendo iniziativa dopo “la richiesta” avanzata da diversi membri del Pd. «Siccome non ho una vita mi sono preso la briga di filmare tutti i terzopolisti di Azione e Italia Viva che entrano a votare al senato, buona visione», ribadisce Frugoni ricevendo una quantità di insulti e applausi da centinaia di altri account. Ebbene, dalle immagini, emergerebbe una certa differenza tra i senatori di Italia Viva e quelli di Azione: i primi infatti sarebbero rimasti nell’urna diversi secondi di media in più rispetto ai colleghi di Calenda.



Basta per capire chi sono i “franchi tiratori” sull’elezione di La Russa al Senato? Affatto, anche perché se anche tutti i senatori di Renzi abbiano votato contro la loro stessa intenzione manifestata comunque rimarrebbero diversi altri senatori “mancanti” alla conta finale. Alcuni tra il Terzo Polo, alcuni nel Pd e alcuni nel M5s potrebbero essere i “responsabili”: la risultanza è un’autentica bagarre in questo inizio legislatura, con un accento di fatto neanche evidenziato questo pomeriggio. La richiesta del “VAR” per vivisezionare il voto del Senato e scovare chi possa aver “mentito” rappresenta un punto piuttosto triste per la vita parlamentare e politica: come da regolamento, il voto sui Presidenti delle Camere è a scrutino segreto e non è per caso, ma proprio perché ognuno nel segreto dell’urna possa esprimere in propria coscienza il voto ad esso più congeniale. Invocare le immagini per “stanare” i suddetti “franchi tiratori” non farebbe altro che “minare” al voto segreto in quanto tale.