Nove anni di carcere per l’ex pm di Lecce Emilio Arnesano, condannato dal Tribunale di Potenza con l’accusa di aver aggiustato alcuni procedimenti giudiziari e di aver fatto favori in cambio di benefici e rapporti sessuali. Come riportato da ilfattoquotidiano.it, Arnesano, arrestato il 6 dicembre 2018 e sospeso dal Csm il mese successivo, è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e dichiarato “in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena“. Così recita la sentenza emessa dal collegio presieduto dal giudice Federico Sergi, che ha parzialmente respinto alcune delle richieste dell’accusa: la procuratrice Annagloria Piccininni, infatti, aveva chiesto per l’imputato una pena di 12 anni e 6 mesi di reclusione, ma per alcuni capi di imputazione Arnesano è stato assolto dal collegio.



“SESSO PER VINCERE AL PROCESSO”

Nel procedimento incardinato a Potenza, distretto giudiziario competente per quanto riguarda i magistrati di Lecce, Emilio Arnesano era accusato di “delitti commessi con abuso e vendita delle proprie funzioni” di magistrato. Nel corso delle indagini, sviluppatesi in un arco di tempo di circa quattro mesi, gli inquirenti hanno ravvisato “episodi di corruzione in atti giudiziari, di induzione a dare o promettere utilità e di abuso di ufficio“. In particolare Arnesano avrebbe “venduto, in più procedimenti, l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali ed altri favori“. Fra i tre rapporti contestati, sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Potenza è finito in particolare il “rapporto corruttivo, consolidato e duraturo” con l’avvocato Benedetta Martina, finita agli arresti domiciliari, che vedeva il pm pilotare procedimenti in cui gli indagati erano assistiti dall’avvocato Martina, “ottenendo in cambio prestazioni sessuali” dal legale.

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