Il Covid e i due anni di pandemia alle spalle hanno lasciato un duro segno in tutti noi. C’è chi è riuscito a superare momenti di abbattimento e depressione, altri invece sono rimasti indeboliti sul piano psicologico. Secondo quanto riferito da Il Mattino c’è anche chi, con l’isolamento che ha reso più fragili, ha cercato aiuto anche con percorsi non del tutto trasparenti. Parliamo delle sette, un fenomeno sotterraneo “che può contare su circa 500 organizzazioni, con migliaia di adepti e una stima di un milione di vittime in Italia” spiega Lorita Tinelli, psicologa e fondatrice del Cesap.
Il Centro Studi Abusi Psicologici, che insieme all’Associazione Giovanni XXIII coordinata da Don Aldo Bonaiuto, è una delle poche strutture che da anni opera in favore di vittime delle sette, offrendo supporto psicologico e legale, ha fatto il punto della situazione su questo diffuso ricorso alle sette, spiegando che i numeri negli ultimi anni sono aumentati. Si parla di oltre 400/500 richieste di aiuto ogni mese. Le sette, fingendo aiuto, promettono facili arricchimenti usando le armi della manipolazione psicologica.
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Le vittime delle sette, spesso plagiate dai leader del gruppo, altrettanto spesso diventano oggetto di reati, quali truffe, estorsioni, maltrattamenti e nei casi più gravi, di abusi sessuali. Il criminologo Massimo Cotroneo, sentito da Il Mattino, ha spiegato: “La vittima non ha età. C’è chi ha disabilità fisiche, chi attraversa un momento difficile, la persona anziana che non sa con chi parlare, la persona giovane più ingenua. L’aspetto centrale è la vulnerabilità, correlata all’insicurezza, la scarsa autostima, le difficoltà relazionali. Per tutti i tipi di sette, l’oggetto d’interesse è trasversale: lo sfruttamento dell’altro, che sia economico, lavorativo, sessuale”.
Ad essere incappati nelle sette, secondo quanto riferito, sarebbero i giovanissimi che a causa della distanza dalla scuola hanno vissuto meccanismi relazioni difficili. “Tanti ragazzi sui 18/19 anni, impauriti dal futuro, entrano in contatto con individui che promettono cose impossibili. Molti genitori ci chiamano perché i loro figli hanno lasciato casa per raggiungere questi guru a Dubai o Bali” sottolinea la dottoressa Tinelli del Cesap, che consiglia di fare attenzione ai cambiamenti nel comportamento.