Meno lavoro, stesso stipendio. In Gran Bretagna parte il progetto della settimana corta di lavoro, che prevede un giorno di riposo in più per il lavoratore, con la riduzione dell’orario di 40 ore settimanali. La sperimentazione sarà monitorata dal gruppo “4 Day Week Global” e dagli accademici di Oxford, Cambrige e dal Boston College negli Stati Uniti. Ad essere oggetto dell’esperimento saranno circa 3000 lavoratori in 70 aziende differenti. Questi avranno appunto quattro giorni lavorativi e non vedranno ridotto il loro stipendio, che resterà lo stesso.
Già applicato con successo in Svezia e Islanda, il modello della settimana corta consente di avere un giorno in più di riposo riducendo l’orario di 40 ore settimanali, senza veder diminuire il proprio stipendio. I benefici riguardano un maggiore equilibrio tra vita privata e lavorativa, che permette di ottenere miglioramenti a livello psicologico, fisico e non solo. Più tempo libero vuol dire infatti maggiori consumi, quindi un impatto positivo per l’economia del Paese.
Quattro giorni lavorativi, via alla settimana corta in Gran Bretagna
“Il concetto del 20° secolo di una settimana lavorativa di cinque giorni non è più la soluzione migliore per il business del 21° secolo” ha affermato Ed Siegel, CEO di Charity Bank, società che partecipa attivamente al progetto pilota. Secondo il CEO, passare ad una settimana di quattro giorni lavorativi è uno step naturale, che dunque prima o poi tutte le economie si troveranno ad affrontare.
Ed Siegel ha proseguito: “Crediamo fermamente che una settimana di quattro giorni senza modifiche allo stipendio o ai benefit creerà una forza lavoro più felice e avrà un impatto altrettanto positivo sulla produttività aziendale, sull’esperienza del cliente e sulla nostra missione sociale”. Qualora l’esperimento della settimana corta funzionasse in Gran Bretagna, potrebbe fare da apripista in tutta l’Europa.