Arriva anche il Italia la prova di molte aziende al tentativo di adottare il sistema lavorativo a settimana corta. Dai test emerge una maggiore produttività, soprattutto quando la formula prevede di combinare smart working a ore in ufficio mantenendo gli stipendi invariati. La settimana di quattro giorni ha già conquistato molte aziende in Europa, la prova regolamentata dalle legislature di alcuni paesi ha dimostrato che offire una maggiore flessibilità attrae più candidati ed aiuta i dipendenti già in organico a bilanciare vita familiare, benessere mentale e lavoro.
In Italia se ne parla da tempo ma ancora sono pochissime le aziende, soprattutto multinazionali, che hanno deciso di sperimentare questo sistema, non solo per migliorare le prestazioni dei lavoratori, ma anche per limitare le spese. Infatti un modello simile può far risparmiare alle imprese molti costi. Un’analisi effettuata dal Sole 24 ore, ha mostrato che il sistema può offrire diversi vantaggi. A partire dal cambiamento di modello aziendale basato più sulla fiducia che sul controllo. Come spiega anche Daiana Iacono, client services director di Awin Italia: “i risultati sul fatturato sono assolutamente positivi: chi è più felice vende un prodotto migliore“.
Settimana corta: quali aziende la adottano in Italia
Al momento in Italia, la settimana corta fatta di quaranta ore lavorative distribuite su quattro giorni, viene adottata da alcune aziende che ne hanno già verificato i vantaggi. Ad esempio dalla Tria Spa, azienda di Cologno Monzese che ha scelto una soluzione sostenibile per tutti gli impiegati, chiudendo gli uffici alle 12 del venerdì. Alla Toyota Material Handling di Bologna invece si è deciso di far lavorare i dipendenti 7 ore pagandole come 8. Awin Italia, ha scelto una soluzione flessibile, lasciando liberi i lavoratori due mezze giornate a settimana, a scelta.
Banca Intesa invece ha puntato su una opzione a base settimanale. Saranno gli impiegati a decidere se lavorare più ore per soli quattro giorni a parità di stipendio. Per il momento il modello si mostra molto apprezzato dai dipendenti. In mancanza di una regolamentazione però resta il nodo di bilanciare permessi e ferie, che potrebbero esaurirsi se utilizzati per compensare o aumentare troppo quando non usati per il giorno libero, se previsto già dal contratto.