34esima Settimana Internazionale della Critica, oggi è stato presentato il programma della sezione autonoma e parallela organizzata dal SNCCI nell’ambito di Venezia 76 (28 agosto – 7 settembre 2019). Sono sette le opere prime in concorso quest’anno, tutte in anteprima mondiale, con due eventi speciali. L’Italia sarà rappresentata da Tony Driver, esordio alla regia di Ascanio Petrini: «Un film fuori norma su uno straniero in terra straniera. Poteva essere un film girato da Dino Risi o Ettore Scola in trasferta. Un film sull’assurdità delle frontiere che farà arrabbiare Donald Trump e Salvini. Tony Driver è cruciale per ragionare su una delle questioni che vanno rimesse in discussione», le parole del direttore della SIC Giona Nazzaro. La pellicola, prodotta dagli stessi produttori di La strada dei Samouni, racconta la storia di Tony Driver – all’anagrafe Pasquale Donatone – nato a Bari ma cresciuto in America che vive in una grotta di Polignano a Mare. Un’opera prima affascinante che ha colpito i selezionatori della SIC34, con la speranza che segue lo stesso percorso di autori come Bertrand Mandico, Ala Eddine Slim, Helena Witmann, Anna Ericksson.
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA 34, IL PROGRAMMA
A completare il programma del concorso SIC 34 troviamo Jeedar El Sot di Ahmad Ghossein, Partenonas di Mantas Kvedaravicius, El Principe di Sebastian Munoz, Psykosia di Marie Grahto, Rare Beasts di Billie Piper e Sayidat Al Bahr di Shahad Ameen. Particolare attesa per l’esordio alla regia di Billie Piper – nota attrice e cantante inglese – con una «anti rom-com» che promette molto bene. Due eventi speciali per l’apertura e la chiusura della Settimana Internazionale della Critica 34, rispettivamente Bombay Rose di Gitanjali Rao e Sanctorum di Joshua Gil. In attesa di conoscere il programma completo di Venezia 76, ecco le prime “ufficialità” in vista della Mostra del cinema edizione 2019. Giona Nazzaro ha sottolineato a proposito dei film selezionati: «I film scelti con la collaborazione competente, appassionata e generosa della nuova commissione di selezione, sono opere libere. Lavori in grado di mettere in discussione lo stato delle cose. Sono film ancorati nel mondo, il risultato delle situazioni che li ha visti nascere».