In Corea del Sud il Coronavirus torna a farsi sentire con un picco di contagi e così il Paese asiatico è costretto a nuove chiusure, una serrata che si annuncia drastica per almeno un paio di settimane, soprattutto nella capitale Seul, nella cui area metropolitana vive all’incirca la metà della popolazione dell’intera Corea del Sud. Sappiamo che i coreani erano stati fra i primi a fare i conti con la pandemia di Coronavirus in arrivo dalla vicina Cina, ma erano stati di conseguenza anche fra i primi ad uscirne e con numeri molto buoni.



Il rischio di nuovi focolai tuttavia è sempre in agguato e la vicenda che oggi coinvolge la Corea del Sud e la sua capitale Seul deve allora servire da insegnamento per noi. Dopo il nuovo picco di infezioni da Coronavirus (il più alto incremento di casi di coronavirus in più di 50 giorni), la Corea del Sud ha dunque reintrodotto le misure di blocco nell’area metropolitana di Seul. Parchi, musei, teatri e gallerie d’arte resteranno chiusi da domani per le prossime due settimane e le aziende sono state esortate a riprendere il lavoro flessibile.



Ai residenti, riferisce il quotidiano britannico Guardian, è stato anche consigliato di evitare incontri sociali o di andare in luoghi affollati, tra cui ristoranti e bar. L’origine di questa recrudescenza del Coronavirus, secondo i funzionari della sanità della Corea del Sud, è difficile da rintracciare e rischia di cancellare i buoni risultati ottenuti finora dal Paese nel contenimento della pandemia.

CORONAVIRUS COREA DEL SUD: CHIUSURE PER NUOVI CONTAGI

La grande maggioranza dei nuovi casi (67 su 79) provengono dall’area metropolitana di Seul. A seguito di una riunione d’emergenza, il governo ha disposto le nuove chiusure, un lockdown non totale ma comunque drastico per la Corea del Sud, che sperava di essersi lasciata il peggio alle spalle: “Le prossime due settimane saranno cruciali per contenere le infezioni”, ha detto Il Ministro della Salute Park Neung-hoo.



Almeno 82 infezioni sono state collegate ai lavoratori di un enorme magazzino gestito dal gigante dell’e-commerce locale Coupang. Le autorità sanitarie stanno terminando oggi i test su più di 4 mila persone, tra lavoratori e visitatori del magazzino. Centinaia di altre infezioni sono state collegate invece ai locali notturni e ad altri luoghi di intrattenimento, che hanno visto un grande afflusso all’inizio di maggio dopo il primo ammorbidimento delle misure di distanziamento sociale.

Resta da vedere se il recente picco di infezioni costringerà a tornare indietro rispetto alla graduale riapertura delle scuole, che era stato un importante risultato raggiunto dalla Corea nella campagna contro il Coronavirus. Il Ministero dell’Educazione ieri ha reso noto che l’apertura delle classi è stata rimandata in 561 scuole del Paese proprio a causa di problemi legati alla nuova diffusione dei contagi.