Il capo dei servizi di intelligence della Corea del Sud, Park Jie-won, ha dichiarato che sta lavorando per una possibile visita di Papa Francesco in Corea del Nord: il rumors-bomba viene raccolto dall’Agenzia Fides dopo l’ultimo meeting di ieri all’Eucaristia cattolica a Mokpo, nella provincia meridionale di Jeolla. Il direttore del “National Intelligence Service”, spiega ancora l’agenzia delle Pontificie Opere Missionarie, avrebbe riferito dell’incontro con l’Arcivescovo Kim Hee-jung e il Nunzio Apostolico in Corea del Sud, l’Arcivescovo Alfred Xuereb, per parlare della visita clamorosa e storica di Papa Francesco a Pyongyang nei prossimi mesi.



Nel dialogo a distanza sempre molto complesso tra le due Coree ancora formalmente in “guerra”, la scommessa del Presidente Moon Jae-in, presidente cattolico democratico di Seul, è rappresentate dalla diplomazia della Chiesa: le Elezioni Presidenziali in Sud Corea sono vicinissime (9 marzo 2022) e Moon non è ancora detto che si ricandiderà, anche per mancanza al momento di alternative valide tra i Democratici.



IL PIANO DI SEUL PER IL DIALOGO CON KIM JONG-UN

La crisi post-Covid, l’economia che non decolla e la disoccupazione crescente sono problemi che attanagliano la politica interna della Corea del Sud, anche per questo il tentativo dei Dem potrebbe essere quello di accelerare sul fronte annoso con Pyongyang in modo da porre fede all’impegno preso nel 2017 quando Moon Jae-in venne eletto alla Casa Blu di Seul. All’epoca la guerra con Kim Jong-un era davvero ad un passo, ora i rapporti sono lievemente migliorati anche grazie allo sforzo diplomatico degli scorsi anni con Washington e gli incontri tra il dittatore comunista della Nord Corea con il Presidente Trump. Poter organizzare e svolgere al meglio uno storico incontro tra Papa Francesco e Kim Jong-un potrebbe davvero cambiare le carte in tavola anche per il fronte interno di Seul, motivo per cui la diplomazia e gli 007 spingono da mesi per accelerare questa potenziale visita apostolica del Santo Padre.



LA “PROMESSA” DEL PAPA

Ma non c’è solo la politica negli obiettivi di una possibile visita in Nord Corea del Santo Padre: «Siamo in comunione spirituale con la Chiesa in Corea e preghiamo per la pace e la riconciliazione nella penisola. Accanto a tutti i fedeli coreani, ci auguriamo che, se è volontà di Dio, Papa Francesco possa visitare la Corea del Nord per avviare una nuova era di pace. La sua visita sarebbe non tanto un punto di arrivo, quanto un punto di partenza per un tempo di riconciliazione, armonia, unità, nel nome del Vangelo. Sarebbe un momento di grazia e di benedizione per la intera penisola», ha spiegato all’agenzia Fides il direttore e segretario generale della Pontificia Unione Missionaria, Padre Dinh Anh Nhue Nguyen. Già nel 2018 papa Francesco, ricevendo in udienza Moon Jae-in si disse disposto all’incontro con Kim e da allora – spiega il neo Prefetto della Congregazione per il Clero, Mons Lazzaro You Heung-sik, finora Vescovo di Daejon, all’agenzia Fides – «prego costantemente che si realizzi la visita del Papa in Corea del Nord […] la mediazione del Santo Padre potrebbe essere un’occasione propizia per mettere fine al conflitto, frutto della reciproca sfiducia tra le due parti della Penisola che ormai si prolunga da troppi decenni. Prego e cerco di fare quel che posso, nella speranza di vedere l’apertura almeno di un piccolo spiraglio per potersi comprendere reciprocamente, superando l’attuale situazione di tensione e di opposizione. Umanamente sembra esserci poca speranza, ma poiché Dio è onnipotente, cerco, pregando Lui, di accogliere tutto ciò che può essere utile per la promozione della pace».