Botta e risposta a toni duri sul tema della guerra in Ucraina tra Beppe Severgnini Marco Travaglio nel corso della puntata di Otto e Mezzo andata in onda mercoledì 13 aprile. La discussione è sorta poiché il direttore de Il Fatto Quotidiano si è espresso in modo critico contro gli Stati Uniti, accusandoli di avere interessi derivanti dalla prosecuzione del conflitto. “Quando gli ricapita una guerra civile dentro l’Europa, che prosciugherà le risorse che erano state messe da parte? È un’occasione per spaccare il mercato europeo da quello russo. Ci sono dietro ragioni economiche. La leadership americana si sta facendo i suoi comodi così come se li sta facendo Putin”, ha tuonato.



Il liberale, in tal senso, ha anche detto la sua in merito alla possibilità di nuovi ingressi nella Nato: “Se ciò avvenisse per Paesi neutrali (come la Finlandia, ndr) si violerebbe l’art. 10 del trattato Atlantico, secondo cui non si può fare richiesta ma si può accedere soltanto su invito. Inoltre, ciò può avvenire solo se questi Paesi contribuiscono alla sicurezza della zona. In una situazione come questa, secondo voi, aumenta la sicurezza o viene pregiudicata? Ovviamente è un altro cerino nel pagliaio”, ha proseguito.



Severgnini contro Travaglio: “Non parlare di Usa come nemico”. Il botta e risposta

Beppe Severgnini, nel corso della puntata di Otto e Mezzo, non ha apprezzato le accuse di Marco Travaglio agli Stati Uniti ed ha parlato così della questione, partendo dal tema relativo ai nuovi ingressi nella Nato: “I Paesi come la Finlandia hanno vissuto sulla loro pelle il conflitto con la Russia. Se è indipendente è perché dal 1939 al 1940 ha resistito ai suoi attacchi”, ha premesso.

Poi il vice direttore del Corriere della Sera si è scagliato contro l’ospite: “Io non capisco perché tu abbia tutto questo odio nei confronti degli Usa, non sentivo cose del genere da tanto tempo. Non sai cosa stai dicendo, non puoi parlare dell’America come del nemico dell’Europa e dell’Italia. È sbagliatissimo, ci hanno tolto tanti guai in passato”. È così che il confronto si è acceso. “Io dico ciò che mi pare, non venire a farmi la predica. Non hai nessuna autorità, dimostrami che ho detto qualcosa di falso”, ha ribattuto il direttore de Il Fatto Quotidiano. La conduttrice Lilli Gruber a quel punto ha bloccato il dibattito.