Una nuova consulenza fonica sul contenuto della famigerata “cassetta delle torture” spedita all’Ansa dai presunti rapitori di Emanuela Orlandi meno di un mese dopo la scomparsa della cittadina vaticana 15enne, il 17 luglio 1983, avrebbe confermato che “la voce che si sente sul lato A è di Marco Accetti”. Il fotografo romano oggi 68enne – già coinvolto nella morte del piccolo José Garramon e autoaccusatosi del sequestro della “ragazza con la fascetta“ – è una figura controversa che ricorre da decenni nel giallo con i numerosi indizi disseminati nel tempo in merito alla sua conoscenza della vicenda (su tutti, l’aver fatto ritrovare il flauto che la famiglia della minorenne avrebbe riconosciuto come suo).
A produrre la consulenza, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera in un recente articolo a firma di Fabrizio Peronaci, è Marco Arcuri, ingegnere esperto di informatica e di IA che pochi mesi fa, nell’ambito di un accertamento relativo al telefonista mai identificato che contattò i familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ha stabilito che “il grado di compatibilità” con la voce di Marco Accetti è dell’86%. Ora avrebbe raggiunto la conclusione che si tratterebbe della stessa voce impressa nel nastro delle “sevizie” sul cui lato B si sente una ragazza pronunciare presunti lamenti di dolore e l’inquietante frase “Fa male! Basta! Dio, perché?”.
Emanuela Orlandi, consulente fonico sul lato A del nastro delle sevizie: “Forte coerenza tra finto turco e Marco Accetti”
Arcuri, autore dell’analisi fonica comparativa sulle voci di Marco Accetti e del “finto turco” che registrò un appello sul lato A della cassetta – contenente “un aut-aut al Vaticano“, ricostruisce Il Corriere, e un pressing per “le trattative sulla scarcerazione di Ali Agca“, l’attentatore di Papa Wojtyla -, è lo stesso consulente che lavora nel team dell’avvocato difensore di Marco Accetti, Giancarlo Germani.
Secondo il suo esame dell’audio del nastro, si “evidenzia in primo luogo una durata identica delle sillabe” e ci sarebbe una “forte coerenza” nella frequenza fondamentale di entrambe le voci “con una variazione media inferiore al 2%“. “Per non parlare del timbro – avrebbe aggiunto Arcuri –, marcatamente somigliante sia nella densità spettrale sia nella distribuzione delle armoniche“. La consulenza arriva a un esito preciso: “Compatibilità al 78%“. La “soglia” minima si attesta su un valore di 55, in questo caso decisamente superata.