Candace Bushnell, Sex and the City romanzo e serie tv da record

Sex and the City è il titolo del romanzo e della serie televisiva creata dalla scrittrice americana Candace Bushnell: ecco come è nato il mito di Carrie! Proprio così, dietro il successo di una serie tv simbolo degli anni ’90 c’è lei: Candace Bushnell, scrittrice statunitense, ma anche autrice, giornalista, produttore televisivo. La sua popolarità è legata al libro Sex and the City, e al telefilm ad esso ispirato, cui hanno fatto seguito due film che hanno consacrato alla fama mondiale le quattro amiche Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda. La vita di Candace Bushnell è cambiata grazie al successo della rubrica “Sex and the City” pubblicata sul New York Observer.



Proprio come il suo alter ego Carrie Bradshaw, Candace racconta la sua vita in maniera glamour coinvolgendo i lettori. Proprio l’autrice ricordando quei momenti ha dichiarato: “indossavo sempre qualcosa di mini, perché ho sempre indossato gonne molto corte. Al tempo c’erano minigonne, cocaina e le uscite ogni singola sera. Esistevano tanti piccoli club differenti e poi i ristoranti. Era come andare a teatro. Tutti conoscevano tutti e andavi in giro salutando, parlando d’affari e cercando di impressionarsi a vicenda”.



Candace Bushnell: “il successo di Sex and the city? I miei personaggi sono credibili”

Il successo di Sex and the City di Candace Bushnell è noto a tutti. La serie tv, simbolo degli anni ’90, è approdata anche sul grande schermo con due film campioni al botteghino. La serie ha fatto la storia della televisione mostrando per la prima volta un gruppo di donne che parlava e si comportava come gli uomini rompendo così un vero e proprio tabù. “Il successo della serie? Perché i miei personaggi sono credibili. Carrie è figlia degli Anni 80: quando io arrivai a New York vedevo donne che per la prima volta erano libere di lavorare, sposarsi, avere figli oppure no” – ha raccontato l’autrice che ha proseguito dicendo – “il femminismo aveva fatto loro questi regali, ma erano confuse: potevano scegliere ma non sapevano come farlo… Dieci anni dopo vivevamo del nostro lavoro, potevamo comprarci gli abiti da sole e ci vestivamo come volevamo noi, non avevamo bisogno di un uomo per soddisfare i desideri. Anche il sesso non era più un tabù: sceglievamo noi se e con chi uscire, di chi innamorarci, quando fare l’amore, se vivere insieme o meno, se avere figli”.



Parlando proprio di femminismo, l’autrice ha precisato: “credo nel femminismo, senza sufissi. È stata l’unica rivoluzione della nostra epoca: ha cambiato donne e uomini. Le ventenni di oggi sono la prima generazione a goderne appieno, ecco perché sono ottimista”.