Seymour Hersh, Premio Pulitzer per il giornalismo d’inchiesta, torna a parlare del presunto sabotaggio dei gasdotti Nord Stream da parte degli Stati Uniti. Intervistato a Piazzapulita su La7, continua ad affermare la veridicità delle sue indagini, anche se molto criticate e smentite ampiamente in maniera ufficiale dal governo Usa, dalla CIA e dal Pentagono. Le accuse ad Hersh hanno puntato sul fatto che l’inchiesta si basasse su una sola fonte, mantenuta segreta, e su alcune ricostruzioni mancanti. Il suo dossier continua a creare polemiche ma lui, abituato ad essere smentito, dichiara: “Quando si scrive qualcosa che non piace alla gente spesso si viene smentiti ed accusati di inventare, magari succederà anche in questo caso che poi verrà confermata, come già successo in passato.”
“Il gasdotto Nord Stream è stato sabotato dagli Stati Uniti”, e una delle prove più evidenti starebbe proprio nella dichiarazione, secondo Hersh inequivocabile, fatta da Biden già prima dell’inizio della guerra: “Se la Russia invaderà l’Ucraina il ponte Nord Stream non esisterà più“. Ed un’altra conferma arriverebbe anche dal fatto che Putin non aveva alcun interesse ad autosabotarsi, in quanto in previsione del conflitto non poteva rinunciare ad una delle armi più forti con le quali minacciare l’occidente: la fornitura di gas.
Hersh: “Guerra provocata da Usa, non finirà bene per nessuno”
Nell’intervista a Piazzapulita, Seymour Hersh parla anche della profonda differenza che c’è stata nell’accogliere la sua inchiesta sul Nord Stream, e cioè che mentre in Usa sia stato categoricamente smentito sia dal governo che dalla stampa, in Russia invece, Putin ha accolto favorevolmente il suo dossier. Hersh ci tiene però a precisare: “Io non ho alcun legame con la Russia, non sono comunista, e Putin non è una persona che apprezzo“. Tuttavia, il giornalista sostiene che nonostante la colpevolezza di Putin sia stata quella di decidere di attaccare l’Ucraina, questa mossa potrebbe essere stata provocata proprio dall’atteggiamento del governo Usa.
“Le pressioni di ostilità Usa sulla Russia si sono sempre più intensificate, provocando una guerra per procura“, d’altronde, sottolinea Hersh, gli Usa hanno sempre mantenuto il controllo nei confronti delle forniture energetiche europee. Una delle cause del sabotaggio al Nord Stream potrebbe quindi essere stata la paura da parte del governo Biden, che la Germania necessitando di maggiore gas per il periodo invernale avrebbe potuto voltare le spalle agli Usa. Le critiche del giornalista sono anche rivolte nei confronti dei media americani, accusati di trattare in modo troppo “soft” le scelte di politica estera, e sull’esito finale del conflitto dice: “Non finirà bene. Né per noi né per la Russia né per l’Ucraina“.