L’identikit che il suo aspetto e il suo genere musicale suggeriscono è quello comunemente associato ai “trap boy” come lui: personaggio spigoloso e di scarsa cultura, con un carattere spesso sopra le righe. Un pessimo esempio per le nuove generazioni, dunque. Con Sfera Ebbasta, tuttavia, occorre fare un piccolo sforzo, bypassando gli stereotipi veicolati con forza anche e soprattutto attraverso il web e accostandosi al suo animo umano, ancor prima che artistico. Senza troppi fronzoli, verrebbe da dire che il 27enne Gionata Boschetti (questo il suo vero nome) sia la vera rivelazione dell’edizione 2019 di X Factor, talent show di successo targato Sky Uno che questa sera vivrà il suo atto conclusivo. Un’affermazione che dovrebbe essere immune da qualsivoglia smentita di sorta, almeno da parte di coloro che hanno seguito la trasmissione e non si curano dei pregiudizi “mediatici”; Sfera Ebbasta ha innanzitutto dimostrato di essere all’altezza del ruolo di giudice, nel quale si è trovato catapultato in maniera inattesa. “Speriamo di non fare disastri”, asseriva ironicamente ad agosto: un auspicio concretizzatosi rapidamente, con il cantante divenuto ben presto uno dei volti più amati del programma.



IL SUCCESSO DI SFERA EBBASTA A X FACTOR 2019

“L’esperienza non è mai determinata dall’età, ma dal percorso di vita di ognuno di noi. Il consiglio che voglio rivolgere ai concorrenti e, in generale, a chi sogna di farcela, è quello di essere sempre se stessi e non demordere”. Un pensiero, quello di Sfera Ebbasta, che ha segnato il suo debutto nei panni di giurato a X Factor e che il trapper di Sesto San Giovanni ha difeso con ammirevole lucidità durante questi mesi, affezionandosi ai suoi ragazzi e portandone addirittura uno in finale (la 17enne Sofia Tornambene, in arte “Kimono”, nella categoria “Under donna”). Ha mostrato anche i suoi lati più intimi, la sua spiccata sensibilità che l’inchiostro dei suoi tatuaggi celava abilmente sotto una maschera andata in frantumi di fronte all’audizione del giovane Daniele Azzena, che ha dedicato “Your Song” di Elton John al padre da poco scomparso. “Anch’io ho perso mio papà, avevo 13 anni – ha commentato Sfera Ebbasta –. Quel senso di vuoto diventa presto rabbia e fame. Spero che tutto questo dolore possa portarti a raggiungere i risultati che vuoi”. Il pubblico ha invocato prontamente il nome del 27enne lombardo, che per tutta risposta si è girato con i pollici alzati in direzione degli spettatori.



SFERA EBBASTA E LA TRAGEDIA DI CORINALDO

Un altro episodio che ha segnato da vicino l’esistenza di Sfera Ebbasta riguarda i suoi fan e, più direttamente, coloro che, un anno fa, erano presenti a Corinaldo, presso la discoteca “Lanterna Azzurra”, dove il trapper stava tenendo un concerto. In quella drammatica serata, persero la vita sei persone, di cui cinque ragazzi e una giovane madre: i loro nomi non sono mai usciti dalla testa dell’artista. Asia Nasoni, Daniele Pongetti, Emma Fabini, Benedetta Vitali, Mattia Orlandi ed Eleonora Gilormini. Giovani vite spezzate in quella che, da una serata di festa e di musica, si è ben presto tramutata in un inferno inimmaginabile, ritmato dalle sirene e dai lampeggianti dei soccorsi. La morte li colse nella calca nella quale si trovarono coinvolti, generata da una situazione di panico figlia dello spray al peperoncino che alcuni dei presenti avevano spruzzato. Nel primo anniversario della loro scomparsa, Sfera Ebbasta ha voluto rendere loro omaggio in maniera silenziosa e rispettosa: un post, completamente nero, pubblicato sul suo profilo Instagram. Nessuno ha dimenticato quella tragedia. Nemmeno Gionata, trap boy dal cuore d’oro e dall’animo sensibile.

Leggi anche

Pagelle X Factor 2024, finale/ Giorgia impeccabile, Mimì vincitrice, Achille Lauro rubacuori