A Strasburgo “ha prevalso il buon senso e finalmente anche l’Europa ha assunto la stessa posizione dell’Italia” sul consumo moderato e responsabile di alcol “che non fa male alla salute”, ora l’obiettivo è convincere gli altri paesi della validità del sistema di etichettatura NutrInform Battery rispetto al Nutriscore. Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, commenta le ultime mosse dell’Unione Europea in fatto di tutela del sistema agroalimentare. “Tutelare la salute è una priorità di tutti, ma l’obiettivo non si raggiunge criminalizzando un settore o un singolo prodotto, in questo caso il vino, legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia così come di altri paesi europei”.
Parlando invece della nuova Politica agricola comune, varata dal Consiglio europeo a fine dicembre e destinata a regolare il settore dal 2023 al 2027, secondo un piano di marcia costruito su un’ottica marcatamente green, Centinaio sottolinea come “La Pac continua a essere un’opportunità per il settore primario, ma avrei voluto che il nuovo documento avesse una maggiore attenzione verso gli agricoltori. È giusto preoccuparsi della tutela dell’ambiente, ma bisogna pensare al tempo stesso a chi di quell’ambiente è il custode, ovvero l’agricoltore”.
E qui emerge il punto irrisolto della questione: “Come si può chiedere di raggiungere obiettivi ambiziosi avendo a disposizione sempre meno fondi?” si domanda Centinaio, che però sottolinea anche come finora si sia cercato di porre in campo le possibili contromosse. “Con gli strumenti a disposizione – dice il sottosegretario –, abbiamo cercato di sostenere alcune realtà che avrebbero rischiato di essere pesantemente penalizzate. In più di un’occasione ci siamo confrontati con le organizzazioni agricole per mettere in campo misure e risorse con l’obiettivo di limitare i danni”.
Quello della Pac non è tuttavia l’unico dossier a mostrare criticità. Secondo la visione del sottosegretario, infatti, la lista dei problemi è lunga e soprattutto insiste su un orizzonte vasto. “Non sono particolarmente felice di come l’Europa sta trattando l’agricoltura e il Made in Italy. – afferma Centinaio –Purtroppo in questo momento l’agroalimentare di qualità, dell’Italia ma anche degli altri paesi, è sotto attacco. Basti pensare alla vicenda del Prosek o al tentativo di far passare in Europa un sistema di etichettatura come il Nutriscore. Nel primo caso l’Unione Europea rischia di contraddire se stessa e le sue politiche degli ultimi anni, mettendo a rischio la protezione delle denominazioni. Per quanto riguarda poi il Nutriscore, si tratta di un sistema che anziché informare il consumatore punta solo a condizionarlo, penalizza le nostre eccellenze, espressione di territori e cultura, a vantaggio di alimenti ultra-processati creati in laboratorio, basandosi su un algoritmo sbagliato e fuorviante”.
Un sistema al quale il nostro Paese contrappone un’alternativa precisa. “L’Italia – spiega Centinaio – sostiene in maniera convinta e compatta il Nutrinform Battery, che ha una solida base scientifica. Non è una battaglia dell’Italia contro la Francia o contro tutto il resto d’Europa ma è una battaglia contro quello che non solo noi, ma sempre più paesi, ritengono un progetto fallimentare”.
E aggiunge: “I consumatori sono più consapevoli di quanto si possa pensare e non accetteranno mai un sistema di etichettatura nutrizionale che dà giudizi senza informare. Il Nutrinform Battery, invece, consente di acquisire le informazioni necessarie per poter fare scelte corrette e consapevoli.
L’Italia, come sistema paese, nel corso dell’evento che si è tenuto alla Farnesina ha ribadito il proprio no ai sistemi cosiddetti ‘a semaforo’ mettendo a disposizione degli altri stati membri il proprio lavoro iniziato cinque anni fa. E sono particolarmente soddisfatto che lo stesso giorno il Senato abbia votato all’unanimità la mozione presentata sul Nutriscore. Per tutelare la salute pubblica non si deve puntare su bollini neri, piuttosto che su lettere o colori, ma insegnare un corretto stile di vita, l’importanza di una dieta variegata ed equilibrata e un consumo moderato degli alimenti. E in questo senso il nostro punto di riferimento è, e resta, la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità”.