Pedissequamente… Forbiti lettorastri (amici lettori dei ComicAstri), certo non immaginiamo che il vostro seguire questa scanzonata rubrica sia privo di originalità, se non addirittura passivo, alla stregua del servo (il pedissequo, appunto) che nell’antica Roma era solito seguire a piedi le orme del padrone. Non foss’altro che l’inusitata ondata di afa in arrivo, chi ve la farebbe fare di andarci a scovare tra le fitte pagine del Sussidiario?
Il caldo, si diceva: ritrovarsi il clima di luglio e avere davanti due mesi pieni di fatica lavorativa è davvero poco agevole…
Se dovessimo sintonizzarci con Hannibal, la prima ondata di caldo portata già a maggio in Italia dall’anticiclone africano – che ormai da anni si è stabilito sul Mediterraneo, prendendo il posto del ben più refrigerante anticiclone delle Azzorre – verrebbe da prendere armi e bagagli e stabilirsi altrove. Perché il timore è che il clima afoso e torrido atteso in questo inizio giugno sia – ahinoi – presagio di mesi estivi da canicola. Sarà davvero così? Oppure possiamo coltivare la speranza di un clima più tollerabile?
Questo e altro abbiamo chiesto al professor Bern H. Bernasconi (che non si pronuncia “Bern Eic” all’inglese, ma alla “parla come mangi nel Canton Ticino”, e perciò BernAcca Bernasconi), meteorologo di fama mondiale, laureato all’Università di Piovasco (vicino a Biasca, paese che ha dato i notali alla nostra suor Elvezia, della quale il nostro si dichiara cugino alla lontana) e ideatore del cosiddetto “Nembo Kit: il corredo dei pezzi necessari per montare da soli una nuvola a vostro uso e consumo”.
Professore, che estate sarà quella del 2022?
PreCal (Presumibilmente Calda, la meteorologia ticinese viaggia ad acronimi). I dati in nostro possesso, relativi agli ultimi 190 anni – li rileviamo fin dal 1732 – mostrano che da maggio ad agosto abbiamo sempre avuto temperature miti, non a caso denominate dagli esperti come “estive”. La regola è sempre stata rispettata, ritengo quindi che ci siano più che elevate possibilità che anche il 2022 rispetterà la regola.
Certo, le estati sono per loro natura calde. Ma quanto caldo farà?
Se sarà un CAn (Caldo Anomalo,) potremo verificarlo dalle temperature: qualora il termometro rimanesse fra i 25° e i 28°, avremo un caldo sopportabile; dai 29° ai 35° fastidioso; oltre i 35° insopportabile. E anche le TemPer faranno la loro parte…
Le TemPer? Ci spieghi meglio…
Le Temperature Percepite, che dipendono dalla percezione del soggetto. Per esempio, mia moglie Luce, abbreviativo di Lucertola, Bernasconi sopporta tranquillamente temperature che oltrepassano i 35°: si sdraia su una sdraio e può rimanere in quella posizione per ore senza una stilla di sudore. Invece mio zio Ervin, che sta per Cervino, Bernasconi già a 20° comincia sciogliersi come un ghiacciaio…
In Italia è già transitata la prima ondata di caldo, che i meteorologi hanno chiamato Hannibal. È dal giugno del 2012, con l’arrivo prima di Scipione e Annibale, poi di Minosse, e via via di Nerone, Caligola e Caronte fino ad arrivare a Flegetonte, nome di uno dei fiumi dell’inferno di Dante, che si usa dare un appellativo mitologico alle ondate di caldo impressionanti. Anche in Svizzera vige questa usanza?
Sì. Ma noi non utilizziamo nomi mitologici come in Italia o nomi di persona come in Germania…
Lì si usano nomi di persona?
Certo. Caronte e Scipione, per esempio, in Germania sono diventati Stefan e Volker.
E da voi?
Noi rossocrociati della ConfElv (affettuoso diminutivo di Confederazione Elvetica) abbiamo molto senso pratico e quindi preferiamo dare nomi di oggetti che richiamano sensazioni più o meno marcate di calore.
Ci fornisca QuEs (l’abbiamo inventato noi, vuol dire Qualche Esempio)?
Otinpedèpri! (ottimo inizio per dei principianti!) Scipione in Svizzera era stato denominato Tostapane, Annibale era diventato Pantaloni di flanella, Minosse Cappotto di lana, ecv (e così via), o, se preferite, pupù (puntini puntini).
E Flegetonte, che a detta di molti è stata l’ondata più torrida?
Noi l’abbiamo chiamata Microonde della V-Zug, azienda unanimemente riconosciuta come il fiore all’occhiello dell’industria elvetica dei piccoli elettrodomestici.
Questa è la regola, ma non avete mai fatto eccezioni?
Solo in un caso, con l’eccezionale ondata di caldo del 2010, proveniente dalla Spagna. A Lugano sembrava di essere a Siviglia, la città iberica più calda con i suoi abituali 40°. Insomma, l’afa, la canicola non davano tregua, erano martellanti, colpivano da ogni dove. E così abbiamo deciso di chiamare quell’evento meteo estremo con un nome molto evocativo: Afa Nadal.
Professor Bern H., grazie per i PreChi (Preziosi Chiarimenti)!
E a voi un bell’asics! (anima sana in corpore sano).
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