No, no, e no! Ve lo abbiamo già detto la scorsa settimana: delle elezioni, dei risultati freschi come una brioche appena sfornata, dei commenti di vincitori e vinti, delle analisi degli intellò sparsi per lo Stivale, dei commenti della massaia di Voghera, dei giudizi degli umarèll da cantiere… noi oggi non ne vogliamo proprio sapere!



Come ve lo dobbiamo dire, cari lettoràstri (amici lettori dei ComiAstri)? Dobbiamo usare qualche convincente perifrasi, oppure una suadente circonlocuzione, un amabile giro di parole? O preferite un funambolico arzigogolo che vi e ci porti fuori dal seminato?

Già, perché adesso si usa così: si gira intorno all’osso per edulcorare un’idea spesso forte, così da stemperarne la drammaticità. Si era cominciato, oltre quarant’anni fa, con un tema assai divisivo come quello dell’aborto, trovando l’escamotage espressivo alternativo, pure acronimizzato: IVG (Interruzione Volontaria della Gravidanza), che sarebbe servito nel tempo a indorare la pillola (del giorno dopo?).



Passando per l’avverbio “diversamente” che ha contraddistinto una generazione di definizioni ambigue (diversamente abile, diversamente giovane, diversamente alto eccetera), siamo arrivati alla scorsa settimana: avvisati della dipartita dello zio Pinuccio (97 primavere, Dio l’abbia in gloria), i parenti ci hanno prontamente informato che sarà cremato e le sue ceneri sparse per il Parco delle Rimembranze del suo paese natio.

Parco delle Rimembranze? Ma come ci siamo ridotti a parlare? Ma vogliamo prenderci in giro? Beh, effettivamente quello sarebbe compito nostro. E allora, così senza pudor, beccatevi un po’ di INSIDIE (INiziale e SIntetico Dizionario di Italiano Edulcorato).



AUTISMO: Architettura parametrica della propria vita interiore.

BARA: Contenitore ermetico d’eternità.

CANCRO: Proliferazione non controllata di cellule non convenzionali.

DIVORZIO: Frammentazione d’amore di coppia.

ECATOMBE: Inspiegabile eccedenza di mortalità.

FUNERALE: Corteo definitivo solidale.

GUERRA: Stato di ansiogena alterazione della pace.

H: Hey, non è che potete pretendere financo una definizione con l’hacca, porcho chane!

INCIDENTE: Contatto troppo ravvicinato tra due corpi solidi in movimento.

LICENZIAMENTO: Temporanea sospensione delle attività diurne.

MALATTIA: Provvisoria astensione della salute.

NIENTE: Un tutto al quale mancano dettagli irrilevanti.

OSPEDALE: Casa di ritrovo della salute fisica e mentale.

POVERTA’: Percezione non adeguatamente corretta della propria ricchezza.

QUERELA: Benigna rimostranza tra conoscenti non proprio amici.

RUGA: Accumulo di sedimento epidermico di natura anagrafica.

SCUOLA: Giocosa istituzione dove la didattica tiene banco.

TASSE: Contribuzioni volontarie allo Stato.

ULTIMI: Retrospettivamente primi.

VECCHIAIA: Stadio conservativo di una vita diversamente giovane.

ZOPPIA: Moto rettilineo alternativamente uniforme.

Questo è solo l’inizio. Vedrete come, col tempo, un siffatto glossario si riempirà di nuove espressioni edulcorate, a cui proveranno a convincerci che non sarà possibile rinunciare. Il nostro amico Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose perché le ha rubacchiate in giro per il mondo, già trema all’idea che diventerà un Die (Dizionario di italiano edulcorato). Non si dà pace a immaginare come sarà chiamato in copertina: “Raccoglitore seriale di parole addolcite”. In cuor suo, però, spera vivamente che questo appuntamento verrà rimandato… sine Die!

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