Buona Pasqua, cari lettorastri (amici lettori dei ComicAstri). Vi giungano, seppur con breve ritardo ma come insegne luminose di un negozio, gli auguri più calorosi, accompagnati dalle nostre solite, amene, speriamo divertenti, divagazioni settimanali. Se vi aspettate battute su Putin, sappiate che noi abbiamo già dato e ne gireremo al largo, almeno per questa settimana. Oltre, non sappiamo.



E allora cosa apparecchiare, dopo i sontuosi banchetti di ieri e ieri l’altro? Qualcosa di leggero, ma inerente al mangereccio. Anche se, talvolta, basta un cartello qualsiasi per far saltare la mosca al naso. Proprio quello che pare sia successo in uno stand focaccesco allestito in piazza del Popolo a Ravenna, in occasione della mostra gastronomica Bell’Italia.



L’annuncio suonava preciso per essere letto con allusivo doppio senso: “La diamo calda… ehi, ma cosa avevi capito?”. Il corposo boccone composto dal nobile impasto di farina, acqua, sale e lievito, con l’aggiunta di una sostanziosa e tutt’altro che velata allegoria, dev’essere andato di traverso a qualcuno, che sui social ha consumato la propria vendetta, rendendo non solo pan per focaccia, ma arrivando persino a scatenare una polemica che ha portato all’eliminazione del cartello incriminato.
Ora, lungi dall’entrare in merito alla raffinatezza della trovata pubblicitaria, non possiamo negare che l’italica creatività può produrre di meglio. Allora, in una sorta di amicale suggerimento a tutti gli amici esercenti che si vogliano cimentare in qualche claim meno sessista ma di sicuro successo, qui proponiamo, con un’ironia che sta a voi giudicare quanto garbata, un assaggio di frasi che spaziano in un quanto mai vasto raggio di attività commerciali. E mi raccomando: sappiate farne buon uso!



Per gli studi di otorinolaringoiatria: Anche i nostri muri hanno le orecchie.

Per le tavole calde: Abbiamo una bella faccia toast.

Simpatica scritta per i venditori di scaldabagni elettrici: Vogliamo bruciare le tappe.

Per gli allevatori avicoli: Qui conosciamo i nostri polli.

Per le sartorie: Non vi daremo del filo da torcere.

Per quelle che chiamano winery, ma che sono a tutti gli effetti l’equivalente delle osterie di un tempo: Ve la diamo volentieri a bere.

Per i centri prelievi del sangue: Noi siamo sempre in vena (astenersi vampiri).

Per i barbieri: E se vi facessimo rizzare i capelli?

Per i negozi di calzature: Mettete i vostri piedi in buone mani!

Per le armerie: State sicuri che sappiamo mandare tutto all’aria.

Per i negozi di materiali elettrici: Tranquilli, non vi metteremo mai in cattiva luce.

Per i centri di chirurgia plastica: Non stiamo più nella pelle per voi.

Per le autoscuole: Con noi è impossibile prendere una sbandata.

Per gli studi oculistici: Anche l’occhio vuole la sua parte.

Per i marmisti: Vi faremo rimanere di sasso.

Per le onoranze funebri: Saremo noi a scavarvi la fossa (ma solo su vostra ordinazione).

Per i venditori di porte blindate: Con noi non sfondate una porta aperta.

Per i negozi di ottica specializzati in occhiali da sole: Vi facciamo vedere tutto nero.

Per i concessionari Fiat: Noi veniamo subito alla Punto.

Per i negozi di manicure: Da noi potete stare comodamente con le mani in mano.

E per finire, un pizzico di… pepe: se mai ci fosse da qualche parte un consorzio di elettricisti LGBT: La catena delle prese per il c…o.

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