“Perché il Natale quando arriva arriva”. Era il 1998, quando una famosa azienda milanese di panettoni decise di metterla in bocca (magari assieme al prelibato dolce) a Renato Pozzetto. Che fece la sua parte. Tant’è che questo slogan, ancora oggi, a distanza di quasi 25 anni, viene immancabilmente tirato fuori alla prima occasione buona: una cena prenatalizia, un pranzo aziendale prima delle feste, un aperitivo con scambio di trullallèrici auguri. La frase conserva la sua sbadataggine, falsa e un po’ bigotta, mandando inconsapevolmente a quel paese tutta l’attesa dell’Avvento, del Cristo Bambino che torna a nascere tra noi. Ma tant’è…
Perché questa teologia spicciola, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri)? Perché ci va, ogni tanto, di buttare lì qualcosa di serio, pur conservando il nostro modo ironico di porgervelo.
E soprattutto perché, questa settimana ci sentiamo di regalarvi delle notizie che richiedono un perché di preambolo, consapevoli che al perché in questione non sempre è dovuta una risposta plausibile. Ma ciò attiene alle follie di questo mondo, dove talvolta vige il “sottosopra”, cioè quel mondo capovolto che è stato ben descritto nella serie, ormai diventata un cult, Stranger Things.
Perché numero 1. Lo confessiamo, non siamo dei gossippari militanti. È che spesso sono le notizie ad inseguire noi, senza lasciarci scampo. È capitato anche questa settimana, quando la stampa italiana ha annunciato la nuova fiamma di Ilary Blasi. Trattasi di imprenditore tedesco, del quale non solo ignoriamo il nome, ma, quel che è peggio, continueremo a farlo. Tuttavia non possiamo esimerci da un perché, quasi di rito: perché le nostre modelle, attrici, cantanti, soubrette, una volta dismessesi dai loro impegni matrimoniali, scelgono solo compagni di professione imprenditori? Ci risulta una scelta di vita recentemente praticata (in rigoroso ordine alfabetico) anche da Michelle Hunziker, Alba Parietti e Melissa Satta, solo per citare le più famose. Perché, carissime, non differenziarvi nelle vostre scelte amorose?
Ilary, a te ci rivolgiamo per prima, suggerendoti un metalmeccanico. Pensa che figurone: potresti andarlo a prendere fuori dalla fabbrica con tanto di autista. I compagni di lavoro lo eleggerebbero subito sindacalista di riferimento. Magari ci scapperebbe un piccolo aumento, nelle trattative con la proprietà.
Michelle, per te un proponiamo un organista. La domenica, alla messa, avresti modo di toglierti tante soddisfazioni, canore e non (la prima lettura con te avrebbe soglie di attenzione altissime). Per non parlare delle domeniche di condivisione in parrocchia. Non dovresti nemmeno pensare al menù di mezzogiorno. Certo, l’animazione del pomeriggio spetterebbe a te… ma vuoi mettere?
Alba, a te indicheremmo un taxista, giovane, belloccio, disponibile a scorrazzarti di programma in programma (televisivo), di comparsata in comparsata, di estetista in estetista, di sarto in sarto. Senza tirar fuori un soldo. E tutto in nero!
Melissa, più che un personal trainer per te sceglieremmo un muscoloso insegnante di educazione fisica. Col suo seguito di ragazzini delle medie (entusiasti per la scelta della nuova fidanzata) chissà quanti follower sui social in più! E poi… con un Isee così basso (quello dei vostri futuri fidanzati), si può scaricare di più dalle tasse. O no?
Perché numero 2. La notizia ci ha un tantino sconcertati: perché al signor Vladimiro Guadagno (che in arte sappiamo tutti come si fa chiamare) non è stato concesso di cantare al Festival della Canzone cristiana di Sanremo in programma dal 9 all’11 febbraio 2023, in concomitanza con il Festival della Canzone italiana? La risposta ce l’abbiamo: perché non è un cantante! Altrimenti, battezzati e praticanti come siamo, avremmo potuto presenziare anche noi ComicAstri, e magari fare la nostra porca figura.
Vladimiro confessa di averla presa bene: “Sono in una fase della mia vita in cui non ho nessun desiderio di fare polemica. La mia presenza al Festival era solo per una testimonianza di fede che pensavo fosse degna di essere ascoltata”. Magari siamo sbadati, ma di questa conversione non c’eravamo accorti. Probabilmente la nostra attenzione ai Mondiali di calcio è eccessiva, e la notizia ci è scappata.
Ma come per la Hunziker (si torni al “perché” precedente) noi consigliamo un periodo di gavetta canterina (una sorta di X Factor clericale), usufruendo della più classica delle messe delle 10; così che anche il buon Vladimiro possa cimentarsi in un training dell’ugola. Rassicurandolo: nei cori delle nostre chiese, c’è posto proprio per tutti!
Perché numero 3. Avete dato un occhio agli Ambrogini d’Oro? Se sì, vi sarete di certo accorti in quale strampalata compagnia è stato infilato lo straordinario sacerdote ed educatore brianzolo. Perché mai il sindaco Sala e l’allegra brigata comunale avrebbero tentato di (mal) conciliare il diavolo con l’acqua santa? Chi lo sa! Certo che mai ci saremmo sognati dei “vicini di onorificenza” tanto scombinati. Diciamocelo senza girarci intorno: il Gius è… inCappato proprio male. Sia chiaro: ogni riferimento al tesoriere dell’associazione Luca Coscioni è puramente casuale.
Il risultato è quello di un Ambrogino d’Oro ponziopilatesco, che sa di doppiopesismo, che puzza di compromesso storico 2.0 e di semiserie convergenze parallele di democristiana memoria. Un po’ come pretendere di confezionare un tortellino di carne vegano…
Ma siamo sicuri che da lassù, don Giussani, pensando all’Ambrogino come una sorta di dono di quell’Ambroeus che è stato grande vescovo milanese, avrà modo di sorridere e di perdonare la nostra sfacciataggine. E a noi tanto basta!
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