Abbiamo appena scavallato la prima decade di settembre, eppure, è già tempo di guardare avanti, di provare ad immaginare l’ultimo trimestre di questo frastagliato anno: perciò, il nostro augurio è quello di un autunno caldo!
Non fraintendeteci, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri), non stiamo parlando di politica e di sindacati; lungi da noi fare catastrofiche previsioni del tipo che la sinistra sconfitta alle elezioni potrebbe scendere in piazza in servizio permanente effettivo, così da mettere in seria difficoltà i “meloniani”, dati in pole position e perciò pronosticati facili vincitori alla tornata del prossimo 25 settembre. Niente di tutto ciò!
L’autunno caldo di cui sopra è assolutamente letterale: vogliamo cioè immaginare un mese di ottobre così mite, dal punto di vista delle temperature climatiche, da far apparire novembre e dicembre come mesi autunnali. In poche parole, aboliamo l’inverno a colpi di scaramanzia! Sarebbe un bel modo per affrontare il risparmio energetico che quest’inverno la farà da padrone nelle nostre case.
Per ora, a scaldare i cuori degli italiani, ci sta pensando il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale messo a punto dal Mite (Ministero della Transizione Ecologica), che – nomen omen – intende rendere più mite l’inverno – bontà sua – e più mite l’impatto del caro bollette.
Tanto si è scritto sulle misure che il ministro Roberto Cingolani ha tenuto in caldo (ma sì, scaldiamoci così, senza pudor!) per settimane, che vale la pena qui almeno accennarle: termosifoni meno caldi e alcuni comportamenti virtuosi, come ridurre la durata delle docce, avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e staccare le spine elettriche quando gli elettrodomestici non sono in funzione.
Ma l’idea che più ha suscitato interesse e scalpore – non a caso strombazzata da un premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi – è la tecnica che consente di cuocere a fuoco spento la pasta, un accorgimento che farebbe risparmiare il 47% di energia. La proposta ci ha in un primo tempo sorpresi, poi incuriositi e infine spinti a proporre un nostro PeTEn (sarebbe “Pentalogo Taglia ENergia”: gli acronimi infiammano la nostra creatività).
TaBo (Tagliare le Bollette)
La prima mossa è molto semplice, non serve energia alcuna, bastano forbici e accendino. Una volta arrivata a casa la bolletta, constatata la cifra astronomica da scucire al gestore, perché non tagliarla in lunghe listerelle e usarla per accendere un fuoco? Un buon proposito energetico da utilizzare al meglio (si può cuocere la pasta che a fuoco spento è venuta un po’ scotta…). Nel caso in cui il governo arrivasse a varare il bonus giornali, beh, avrete carta in quantità sufficiente per un falò da far durare tutta la notte. Risparmio stimato: mezzo kWh al mese.
ATOA (Accensione Termosifoni in Ordine Alfabetico)
Abitate in un bel condominio popoloso? Con così tanti appartamenti che molti inquilini vi sono del tutto estranei? Perfetto, questa soluzione fa per voi. Convocate l’assemblea di condominio, dividete i condomini in sette gruppi, ciascuno formato da nuclei familiari il cui cognome comincia con tre lettere diverse dell’alfabeto. In pratica, il primo gruppo comprenderà famiglie il cui cognome comincia con una lettera compresa fra A, B e C, il secondo D, E e F, il terzo G, H e I e così via fino al terzetto U, V e Z. A quel punto sorteggiate per ogni gruppo un giorno della settimana: sarà quello deputato all’accensione dei termosifoni. È possibile, come peraltro già si fa col fantacalcio, introdurre regole personalizzate, valide per ogni singolo condominio: ad esempio, i meno fortunati nel sorteggio possono giocarsi una wild card (in caso di freddo intenso) e, opportunamente muniti di maglioni e sacco a pelo, andare a dormire negli appartamenti delle famiglie fortunate. Oppure invitarsi a cena a scrocco. (la fantasia al potere…). Risparmio stimato: kWh come se non ci fosse un domani!
GuTeSp (GUardare il TElevisore SPento)
A proposito di fantasia, ecco la misura salva-energia che si ispira alla cottura a fuoco spento. Alla sera, dopo una dura giornata di lavoro durante la quale vi sarete scaldati a puntino (il lavoro mobilita l’uomo – oltre a nobilitarlo – e l’attività fisica aiuta a non sentire il freddo), vi siederete sul vostro comodo divano, coperti da uno strato assolutamente consistente di coperte per passare la serata davanti al televisore. Spento. Tanto in tv non c’è mai niente di bello. Sempre la stessa melassa. Alla vostra fervida immaginazione il compito di inventare palinsesti mai tentati né visti: i mariti potranno fantasticare su brillanti partite di calcio della nostra nazionale ai Mondiali in Qatar e le mogli… si addormenteranno davanti alla tv (ma questo avviene regolarmente anche con l’apparecchio acceso e sintonizzato sul film romantico e strappalacrime che non si può proprio perdere). Risparmio stimato: sicuramente il vostro schermo ultrapiatto durerà mooooolto più a lungo!
PREViC (PREsepi Viventi Condominiali)
L’inizio dell’Avvento ambrosiano è previsto per domenica 13 novembre, ma l’eccezionalità della situazione rende i Previc organizzabili già da metà ottobre, previa autorizzazione della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). È risaputo che le palandrane dei pastori ben predispongono a ripararsi dal freddo. L’importante è che i costumi della Sacra Famiglia e degli angioletti siano di un tessuto simil-pile, che ha tra le caratteristiche quella di essere molto caldo, lavabile in lavatrice, irrestringibile, ingualcibile e soprattutto economico. Risparmio stimato: da comprarci un regalo di Natale!
LeCal (Letteratura CALiente)
Cosa c’è di meglio di un buon libro, al calduccio di una coperta (il top è la trapunta del lettone) per riscaldare l’ambiente. Qualche titolo? Si può spaziare dal “Deserto dei Tartari” di Buzzati a “Il sole a mezzanotte” di Trish Cook, da “Il nostro agente all’Avana” di Green a “La bella estate” di Cesare Pavese, dall’“Inferno” dell’Alighieri a “Un’estate torrida” di Katerina Diamond. E se proprio doveste provare ancora qualche brivido, da mettere in dubbio l’immancabile risparmio energetico? Niente paura, buttatevi (letteralmente!) su “Il grande caldo” di William McGivern!
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