Cari lettori, come state? A casa tutto bene? Sì, grazie, anche noi. Ottemperati i dovuti convenevoli, possiamo dircelo francamente: situazione disperata, ma non seria. Governo, Sanremo, Ibra-Lukaku… Siamo circondati da malasorte, fatalità, avverso destino. Provate ad acquistare un qualsiasi giornale, e provate pure a sfogliarlo, se ne avete il coraggio: farete entrare notizie che sono come un pisano all’uscio per i dirimpettai fiorentini (e non ce ne vogliano i torrependenti che salutiamo amabilmente), darete alle vostre perplessità una scusa per permanere e tormentare le vostre già provate meningi, offrendo una via di fuga alle buone nuove, che per un bel pezzo smetteranno di suonare al vostro campanello. Diciamo questo poiché a parlare è la stretta attualità…



I vaccini non abbondano? Parrebbe proprio di no, ma il loro richiamo è forte, e la battuta è affilata come una lama in un panetto di burro.

Crisi di governo: potremmo giocare d’azzardo, fare anche dei nomi… ma se leggeste il pezzo domani, cioè mercoledì, noi rischieremmo la figuraccia. Fico sicuramente fa fico, ma chi, dopo di lui, se non risultasse troppo fico, cioè non esattamente gradito? Forse Giggino Di Maio, spesso protagonista delle nostre bonarie beffe? Oppure Darietto Franceschini, ometto per tutte le stagioncine? Oppure una nuova figura emergente e d’attacco come Lorenzo Guerini, già ministro della Difesa (perché si sa: la miglior difesa è l’attacco)? Senza scomodare i pezzi da novanta, tipo Pierferdinando Casini e Mario Draghi, e lasciando perdere la cosiddetta “maggioranza Ursula”, che, per quanti si fossero messi in ascolto solo adesso, altro non è che la ripresa di un’idea prodiana (il Mortadella sempre vive e lotta con noi) ad indicare una maggioranza avente si come perno l’asse Pd-M5s-Leu, ma che si possa avvalere del centrodestra moderato, tagliando fuori le forze non europeiste. E se non questi, chi? E il premier Conte? Aspetta con trepidazione che qualcuno gli lanci un salvagente…



Possiamo allora dire che siamo con l’acqua alla gola? Forse sì, visto che le notizie “umide” questa settimana l’hanno fatta da padrone su stampa e tv.

A tenere banco è stato innanzitutto lo scontro tra i due Titanic del calcio milanese, Ibrahimovic e Lukaku, che hanno rischiato di andare a sbattere contro l’iceberg di pesanti squalifiche. Non si sono risparmiati cannonate verbali, per poco si è rasentato lo scontro in mare aperto. Ma la sorte e un vento favorevole hanno riportato gli incrociatori nei propri porti di partenza. La battaglia navale si è poi conclusa con l’autoaffondamento di uno dei due transatlantici.



Non da meno è il caso del Festival di Sanremo, una situazione che imbarca acqua da ogni boccaporto. Si farà o non si farà? Senza pubblico, come parrebbe dalle ultime indicazioni, e addirittura c’è mancato poco che si facesse senza il setto nasale più famoso della nazione. Amadeus ha infatti prima minacciato di autoeliminarsi dalla manifestazione, senza neppure aspettare il verdetto delle giurie e soprattutto dell’audience, poi ha confermato la sua presenza. E se invece, come paventato da qualcuno, la kermesse canora si svolgesse su una nave da crociera? Se la grossa imbarcazione fungesse da sede e palco per l’esibizione degli artisti, ospiti e figuranti (ovviamente pluritamponati) compresi?

Così si “darebbe la stura” ad una serie di novità singolari e interessanti: l’orchestra, ad esempio, potrebbe tenersi a galla tra le diverse melodie che i cantanti in gara proporranno. E potrebbe trovare apposito spazio una “sezione revival” dedicata al mare. E allora, si mollerebbero le scialuppe con Finché la barca va di Orietta Berti, Ho scritto t’amo sulla sabbia di Franco IV e Franco I, Onda su onda di Paolo Conte, Summer on a solitary beach di Franco Battiato, Gente di mare di Umberto Tozzi e Raf… E ancora: i cantanti eliminati potrebbero essere buttati a mare (ma col salvagente) in diretta, alla fine della serata. Mentre le giurie potrebbero trovare posto sottocoperta, in attesa di far venire i voti a galla. E poi con tutte queste novità: il naufragar sarebbe dolce in questo mare…

Ma un’altra notizia acquatica ci ha messo ancor più in apprensione: è stata aperta un’inchiesta sulla morte di Pallina, la cagnetta del tenore Andrea Bocelli, annegata l’agosto scorso nelle acque tra Arzachena e Golfo Aranci, in Sardegna, durante una gita in barca. L’Aidaa, l’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha denunciato l’increscioso incidente, aprendo una vicenda giudiziaria, che speriamo non sia ricca di colpi di scena, soprattutto per la spassionata simpatia che da sempre nutriamo per il proprietario di Pallina. Il quale potrebbe essere accusato di abbandono di animali e negligenza colposa, come minaccia di fare il presidente dell’associazione sopra citata.

Sarà pur banale il consiglio che gli affidiamo tramite queste righe, ma in ogni caso: caro Andrea, tieniti al largo dalle accuse infamanti, anche se in questo momento stai navigando in cattive acque. Alla mal parata e a estremi mali, sia detto senza offesa, potrai ricorrere a estremi rimedi. E affermare con sicumera, senza possibilità di essere smentito: “L’ho persa di vista solo un attimo!”.