La vorremmo sentire più spesso? Certo! Così come ci piacerebbe frequentarla di più. La distanza non è atlantica (cit. Ivano Fossati “Italiani d’Argentina”), ma il confine che ci separa dalla vicina Confederazione Elvetica scava un solco profondo, costituito da malcelati silenzi, malinconie sottili, ricordi struggenti… Sarà che a stare sulla cresta dell’onda si invecchia comunque, meglio o peggio che sia, ma ogni qual volta ci si incontra, noi facciamo fatica a nascondere i nostri acciacchi, mentre lei appare ai nostri occhi irrimediabilmente e magnificamente uguale a se stessa.
Ma l’estate risulta sovente un mese propizio per guardare avanti e lasciare che il nostro grande avvenire dietro le spalle (cit. Vittorio Gassman) risulti nient’altro che un insignificante e minuscolo fardello da portare con sé senza soverchi aggravi. E poi… la strada che porta al valico di Bizzarone è piacevole da percorrere. Da lì a Biasca il passo è breve (e ve lo abbiamo già raccontato altre volte), così che, cari Lettoràstri (amici lettori dei comicAstri), siamo pronti a partire. Sembra impossibile, ma… siamo già arrivati!
“L’uffizi a l’é al prim piàn, fruntalié di me saccocc (l’ufficio è al primo piano, frontalieri delle mie tasche, cioè da strapazzo).
L’immancabile biglietto da visita… ma la Elvis è questa! Suor Elvezia Bernasconi, direttrice del Pio Istituto per la Pia Gioventù e i Pii Anziani Pio X, Pio XI, ecc. ha mantenuto modi spicci che la confidenza semmai ha acuito con il passare delle stagioni.
Veniamo al dunque, suora. Il pranzo incombe e sappiamo che ci tratterai bene. Ci siamo spinti fin quassù qui a caccia di sagre, perché questo è il tema della nostra estate, che vogliamo offrire ai lettori del Sussidiario. Ebbene, succede qualcosa a Biasca e al Pio Collegio?
Ne succèden da tucc i culur. Noi d’estate abbiamo ben tre sagre.
Da qui in avanti, per vostra e nostra comodità, il dialetto ticinese vi arriverà bello che tradotto.
Cominciamo dalla prima.
È quella che decreta l’inizio dell’estate, che porta con sé tante gioie e qualche fastidio.
Proviamo ad indovinare: saranno mica le zanzare.
Non so come ma c’avete azzeccato. Qui da noi ne esiste una razza particolarmente agguerrita, comunemente chiamata zanzara pezzata, che prende il nome dalle omonime vacche con le quali vive in una sorta di simbiosi.
Questa festa d’inizio ha un nome?
Certo: semplice ed efficace: se le zanzare decretano l’arrivo della stagione calda, come volete che si chiami? Decreto Zanz.
Suora, sai che in Italia una legge controversa ha rischiato di chiamarsi quasi così?
Da noi il Decreto Zanz si celebra dal 1902, perciò sarete voi italiani ad aver copiato da noi
Saggia risposta. Proseguiamo!
L’altra grande sagra si svolge proprio il giorno di Ferragosto nel CINAR di Biasca.
È una festa a base del famoso aperitivo?
L’aperitivo avrà frullato il cervello a voi, due giargianesi (dicasi di una persona che arriva da fuori ed è all’oscuro di tradizioni, dialetto, usi e costumi) che non siete altro. La sigla CINAR significa Centro Intercantonale Nautico di Arruolamento Reclute…
Ma se la Svizzera non ha il mare…
Nella guerra come nella vita bisogna essere sempre preparati a tutto. E il nemico può arrivare anche dal lago. Comunque… il CINAR ospita l’annuale sagra del FiascainBiasca.
E di cosa si tratta?
Di una convenscion di produttori di grappa rossocrociata, che vengono da tutti i Cantoni per presenziare ad un così importante evento.
Non dirci che avete una produzione locale…
Certo. I nostri fiori all’occhiello sono: la Cooperativa Tino Bernasconi e Figli, che produce una grappa barricata dentro un legno di rovere a sua volta barricato in una cantina di Biasca con doppio lucchetto (una copia della chiave ce l’ho io); la Premiata Distilleria Alambicco del nostro concittadino Alain Biccó Bernasconi che produce “Lattuva”, un tipo di grappa molto morbida, il cui nome prende ispirazione dai nostri pascoli e dai nostri vitigni; mentre la produzione di grappa vecchia e stravecchia, dedicata ai vecchietti del Pio Collegio e Pio Istituto, viene invecchiata a Casa Nonno Sconi, sontuoso santuario del vitigno di proprietà di Bernardo Sconi, detto Berna. Per la gioia sua di tutti i nonnini di Biasca.
Beh… roba da venire al CINAR il prossimo ferragosto. Ma la terza e ultima festa?
È quella alla quale tengo di più. Proprio quest’anno, il 23 settembre, festeggeremo i cento anni della nostra Resa della Pastiglia!
Un nome, un programma. Ce lo illustri?
Ogni terzo sabato di settembre la Farmaberna, industria dì settore che il compianto Rino Bernasconi, nome di battesimo Aspirino, ha fondato nel 1870, promuove questo meeting (a cui tutta la popolazione delle valli è invitata) durante il quale viene premiato il farmaco che ha venduto di più nel Canton Ticino. Quest’anno, nello splendido scenario del parco di abeti Pino Bernasconi, sarà dichiarato vincitore del Biascolino d’Oro lo Staibenon, potente integratore afrodisiaco prodotto proprio dalla Farmaberna, che ha sbaragliato la concorrenza.
Suora, ci dica la verità… lei l’ha provato?
Vi assicuro che non ne ho bisogno.
E siccome per noi vale sempre il vecchio adagio scherza coi fanti, ma lascia stare i santi, la chiudiamo qui: a martedì prossimo!
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