Il tempo passa in fretta, quando siamo insieme noi / È triste aprire quella porta / Io resterò se vuoi, io resterò se vuoi… (Alan Sorrenti, “Tu sei l’unica donna per me”)
Sperando che il tempo passi in fretta quando siete con noi, che non sia malinconico il vostro varcare soglie e aprire porte, vogliamo rassicurarvi: a Dio piacendo, resteremo con voi ancora a lungo, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri). E che questo mese di gennaio, apertosi all’insegna della cultura (film, docufilm e serie tv) faccia da apripista a un anno dove speriamo tutti di sorridere meglio e di più. E non solo per i pezzi comicAstrici…
Ma se cultura dev’essere, cultura sia. Oggi torniamo a parlare di libri. Avrete notato che a tenere bancone (o scaffale) in questi giorni è stata l’uscita di “Spare – Il minore”, il libro del principe Harry, che ha già scosso sin dalle fondamenta la non più robustissima (dopo l’addio di Elisabetta) Corona inglese.
In 400 pagine, dense di rivelazioni piccanti, il duca di Sussex “sparge” con grande Fantasia a piene mani una enciclopedica conoscenza dei film della Disney: non solo “spariglia” le carte autodefinendosi Cenerentola invece che Principe Azzurro, ma “spara” a pallettoni contro la famiglia reale (“Gli Aristogatti” come nome alternativo calzerebbe a pennello), contro il padre Carlo (descritto come il principe Giovanni del cartone animato Robin Hood: anziché però succhiarsi il pollice, stringe al petto un orsacchiotto assai malconcio, a prima vista un parente stretto di Spelacchio), contro Camilla (ribattezzata “l’Altra donna” e rappresentata come una novella matrigna cattiva di Biancaneve) e pure contro il fratello William (costantemente e sprezzantemente chiamato Willy, nonché tratteggiato nel carattere alla stregua di Jafar, il gran visir del cartoon Aladdin).
Ce ne sarebbe già abbastanza per scatenare le ire dei reali inglesi. Ma il guaio vero è che il principe Harry – come ha fatto trapelare in una recente intervista esclusiva a The Telegraph – non ha alcuna intenzione di abbassare il tiro, e si tiene pronto al rilancio: “Ho materiale per un altro libro. La prima bozza erano 800 pagine e ora sono scese a 400 pagine. Avrebbero potuto essere due libri, mettiamola così. E la parte difficile è stata togliere le cose. Ci sono alcune cose che sono successe, specialmente tra me e mio fratello, e in una certa misura tra me e mio padre, che non voglio che il mondo sappia. Perché non credo che mi perdonerebbero mai”.
A questo punto la curiosità regna sovrana (trattandosi di reali, come potrebbe essere altrimenti?) e la domanda è d’obbligo: come avrà fatto Harry a “captare” questi particolari così segreti e morbosi? Quali nuove sorprendenti e sconvolgenti rivelazioni da Alice nel paese delle meraviglie saprà tirar fuori dal cilindro simil Cappellaio Matto il marito di Meghan Markle? E soprattutto: come si intitolerà il nuovo libro del duca di Sussex?
Considerata la spasmodica attitudine degli inglesi a scommettere su qualsiasi cosa, gli allibratori sono già al lavoro.
Sulla prima domanda, le puntate sono aperte esclusivamente a due ipotesi: “Harry ha indubbie doti da Basil l’investigatopo” (quotata a 2,75) oppure “Harry vanta orecchie che a confronto Dumbo potrebbe apparire come uno zorro de oreja corta (una razza canina originaria del Sudamerica, simile alle volpi)” (data a 5,25).
Anche sul terzo interrogativo gli allibratori nutrono ben pochi dubbi: un titolo come “Spare Jam” (“La marmellata del minore”) viene dato a 1,25, mentre “Spare Odyssey” (“L’odissea del minore”) quota a 12,80.
Invece sulla domanda relativa alle nuove, sorprendenti e sconvolgenti rivelazioni, grazie ai nostri informatori (sorta di Banda Bassotti in grado di carpire qualsiasi segreto), siamo in grado di fornirvi risposte assai credibili. Agli occhi di Harry il padre Carlo e il fratello William si sarebbero macchiati di delitti nefandi, trasgredendo alcune delle “Top 50 British Traditions”. Per esempio, in un paio di occasioni non avrebbero né condiviso né consumato il tradizionale Sunday Roast (l’Arrosto della Domenica); talvolta avrebbero manifestato scarsa attenzione alle previsioni del tempo, rinunciando al classico ombrello da passeggio; il 15 marzo del 2018 avrebbero saltato la coda per ritirare la pensione della madre davanti all’ufficio delle Poste; per ben cinque volte – execrable matter!, cioè situazione intollerabile – avrebbero bevuto il thè alle 16,45 e non alle 17; avrebbero addirittura barato nella corsa dei pancake il martedì grasso del 2019; ma soprattutto avrebbero ascoltato in differita, rinunciando volontariamente alla diretta, gli ultimi tre discorsi della Regina Elisabetta!
Che dire? A nostro modestissimo parere, è da ritenersi probabile che anche il secondo libro avrà un seguito. D’altronde, l’adagio parla chiaro: chi non è buono per la regina, non è buono neppure per il re!
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