Lettori arrossati, bentornati! O se invece a tornare siamo stati noi, benvenuti! Probabilmente invece ciascuno è rimasto a casa propria e i nostri incontri settimanali, seppur leciti, rimangono furtivi e sparuti, oltremodo contingentati da regolare autocertificazione alla lettura, autorizzata dal Sussidiario e dal vostro capofamiglia. Nel caso siate maschi e il capofamiglia siate voi, dovete rivolgervi per l’autorizzazione al “vero” capofamiglia (su, non fate gli ingenui…). Tutto questo, nel pieno rispetto delle norme Covid.



A proposito di Covid, cari lettori delle zone arrossate, come prosegue la vostra statica odissea, come funziona la quotidiana circumnavigazione dell’intero appartamento (foss’anche un bilocale), quali le strategie per proseguire nella solitaria regata intorno all’isolato? E ancora: vi sentite dei defender (cioè difendete strenuamente i vostri privilegi, strappati con le unghie e coi denti ad anni di sudatissimi sacrifici) oppure appartenete alla categoria dei challenger (disposti alla sfida contro tutto e contro tutti? E per quale posta in palio?).



Se ci avete seguiti sin qui, se c’avete azzeccato qualcosa del nostro strampalato sproloquiare, una cosa è ben certa: vi siete fatti accalappiare pure voi da Luna Rossa, cari lettori dagli occhi arrossati. Quante nottate avete perso collegandovi in diretta con Auckland, in Nuova Zelanda, per vedere le regate dell’America’s Cup?

Non era affatto difficile cadere in acqua, cioè nel tranello, il meccanismo della dipendenza dal nulla ha nobili padri, primo forse tra tutti il famigerato Black Friday. Gli ingredienti sono noti: uno sponsor coi controfiocchi, bravo a creare un evento di cui non frega niente a nessuno, un battage pubblicitario degno di un grande evento sportivo, la diretta di notte, che dà un certo non so che di misterioso fascino; un telecronista da urlo. E infatti urla – quanto urla! – Guido Meda.



Poi ci sono le immagini: un campo di gara dove ci si immagina che, per vincere, occorra seguire il percorso più breve per arrivare primi. E invece no: le inusuali imbarcazioni, invece di andare dritto, si tagliano la strada senza soluzione di continuità, in un vorticoso e (ai profani della vela) incomprensibile zig-zag, che nei primi tre giorni di regata ha decretato un pareggio: una vittoria per New Zealand, una per la barca di Prada (o Prada Pirelli, o fate voi) in un “appassionante” (ca va sans dire) 3-3 che faceva presagire un arrivo al fotofinish da cardiopalma.
Peccato che in piena Zona Rossa, Luna Rossa è finita ko: con un parziale di 0 a 4, gioco, partita e incontro. Risultato finale: 7-3 per i neozelandesi, Guido Meda con le corde vocali all’asciutto ha preso l’aereo ed è tornato a casa. Noi ce l’avremmo rimandato in canoa!

La morale è in puro slang marinaresco: a causa del repentino abbrivio (inerzia dell’imbarcazione a continuare nel suo movimento), si è giunti alla fine della corsa, e al conseguente inizio dell’alaggio (operazione di messa a terra dell’imbarcazione). Si cazza l’ultima randa e si scende a terra col tender (il gommoncino di servizio). Fine del cinema?

Tutt’altro. Gli italiani – che, ricordiamolo, mica per niente sono un popolo di santi, eroi e navigatori – già si apprestano a gettare il nuovo guanto di sfida. Che ci abbiano preso gusto a timonare questi natanti da fantascienza? Chi lo sa? Vero è che sin dalla notte dei tempi, dall’epoca delle prime rudimentali zattere in legno, le barche sono state progettate per solcare le onde. Mentre in questa appena conclusasi edizione della Coppa America gli scafi hanno letteralmente volato come sospesi sul mare: tutto ciò, grazie a una futuristica aerodinamica aerospaziale, fatta di componenti aeromeccaniche e aeroelettroniche, che permette di filare alla stregua di aerotreni a levitazione aerostatica, sollevando sottili, quando non impercettibili, spruzzi di aerosol.

Sotto i nostri occhi, in un’aerostazione della quale non possiamo rivelarvi il nome, sta già nascendo una nuova imbarcazione Prada-Pirelli, un aeromodello ancor più aeroscivolante, aerosilurante e aeroprestante.

New Zealand è avvisata: hanno battuto L’una Rossa, ma L’altra? E chi ne sa molto più di noi di virate e strambate, ci ha assicurato che L’altra Rossa potrà contare su un equipaggio che nel cazzare la randa… è più cazzuto che mai!

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