Cosa mai avremo da propinarvi, cari lettorAstri (introduciamo anche per voi la A maiuscola, quanto mai cari amici lettori dei ComicAstri) in una settimana che ha visto il grand guignol farla da padrone, in un triste crescendo wagneriano di dettagli sull’ammazzamento della settimana? Tutto questo interesse esagerato per i particolari più raccapriccianti fa scadere questi tragici accadimenti nella prurigine più morbosa, una sorta di fiction senza arte né parte, dove è molto più facile perdere di vista il dato reale, cioè che a morire e soffrire non ci sono attori e comparse, ma persone in carne e ossa.



Ma se il nostro compito è (tentare di) far sorridere, non vogliamo correre il rischio di moraleggiare su vicende che non ci competono. Perciò, la domanda iniziale si fa ancora più incombente: cosa mai avremo da propinarvi?

Volete un accenno di Falian? Cosa sia è presto detto. Sulla scia del mitico Grenoli (o Gre-No-Li, formidabile trio di attaccanti composto da Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm, che nella memoria collettiva rossonera marchiò a fuoco la storia del Milan dei primi anni Cinquanta), il terzetto formato da Fabio Fazio, Lucianina Littizzetto e Lucia Annunziata (Fa-Li-An, appunto) ha scelto di salutare la compagnia di giro, autovittimizzando una cacciata dalla Rai che nella realtà dei fatti non c’è stata.



Non ci mancheranno, sia detto per inciso (così sapete il nostro pensiero a riguardo). Né andremo a pigiare quel tasto del telecomando che ce li farà ritrovare – allegri, pimpanti, e con le saccocce ben farcite da lauti compensi – a… gramellinizzare (leggasi: moraleggiare) sul senso della vita. Magari mollerà pure Gramellini, magari no.

Sia come sia, a settembre suoneranno le trombe, si apriranno le porte (di nuovi studi televisivi) e da lì torneranno a fare ciò che a loro viene meglio: i cantori della parte buona, la loro. Abili costruttori di teorie di stampo vagamente (vagamente?) ideologico. Un tale diceva che “l’ideologia è totalmente disincarnata, deconnessa dalla realtà al punto tale che se questa cozza con il castello elaborato con gran fatica, deve esserci un errore da qualche parte a monte della realtà stessa da eliminare insieme ai suoi prodotti fino a quando non vi sarà più alcuna dissonanza tra ideale e reale”. Ecco, meglio di così non si può spiegare.



Ordunque, torniamo a noi: cosa mai avremo da propinarvi questa settimana? Sapevate, per esempio, che una vacca in un solo giorno rilascia nell’aria tra i 300 e i 500 litri di metano a causa dei microorganismi coinvolti nei processi digestivi? Eravate a conoscenza del fatto che la Nuova Zelanda (che sia stata meglio la vecchia, di Zelanda?) ha tassato le flatulenze bovine e ovine per ridurre l’inquinamento? Per non parlare dei rutti. I rutti delle vacche da latte e la produzione del loro mangime contribuiscono al riscaldamento globale e mettono dunque a rischio la nostra stessa esistenza. Non si potrebbe allora – il consiglio è nostro – introdurre nell’alimentazione bovina dei digestivi per diminuire i gas di… scarico? Oppure del bicarbonato? O è consigliabile tagliare la testa al toro (ma solo idealmente) e passare direttamente al Braulio? Ecologisti di tutto il mondo, a voi l’ultima parola!

Già, ma siamo punto e a capo: che v’ammolliamo questa settimana? Avremo mai una notiziola non didascalica, che non faccia paternale alcuna, con la quale si possa sorridere senza altra pretesa?

Eccola qua: attenti a voi, però! Mancano solo due settimane alla fine della stagione calcistica (dopo la finale di Champions, sarà la volta della Nazionale di Mancini alle prese con la Nations League), e immaginiamo che non vi siate accorti di nulla. Guardatevi alle spalle, frugate negli armadi (come nella fatal pubblicità di una marca di vini): «Mio marito è ossessionato dal calcio e io lo tradisco ogni volta che guarda una partita». Questa storia d’Oltre Manica ha fatto capolino sui quotidiani nazionali, preoccupando non pochi tifosi italiani. «Durante questo anno di partite ho preso una decisione. Lui guarda le partite e io lo tradisco. So che non se ne accorgerà mai perché è troppo preso dallo sport per rendersi conto che, in quei 90 minuti, esco di casa e vado dal mio amante», ha raccontato la donna.

Se lo spazio non fosse Putin (vale a dire tiranno, secondo quanto afferma l’Occidente intero), la disquisizione sarebbe assai dotta. Ma dovendo limitarci a qualche consiglio spiccio, vi suggeriamo un terzetto di azioni concrete:

1) Imparate qualche sera a guardare la partita sul tablet e a lasciarle il televisore: avrete la moglie maggiormente sotto controllo.

2) Siccome le amicizie intime, nella maggior parte dei casi, non si inventano dal nulla, controllate le liste di amici, conoscenti e colleghi di lavoro completamente agnostici (sportivamente parlando): il pericolo potrebbe venire da lì!

3) Avessimo un rimedio risolutivo, ve lo propineremmo volentieri. Ma siamo a corto di fantasia. Ci venisse in mente qualcosa, seguiteci anche la prossima settimana. Chissà mai che da queste colonne non esca qualche buona soluzione. Che non sarà certo a base di Falian!

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