In una settimana che ha sancito la futura sparizione delle cabine telefoniche, così come ha stabilito l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom), avremo certamente una storia in più da raccontare ai nostri nipotini, e una pila di ricordi da riporre nel cassetto buono (in soffitta no, non se ne parla, non ancora).



Cosa dovremo inventarci, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri) per aver accesso a una telefonata d’antan? Semplice (più a dirsi che a farsi): recarci in qualcuno dei pochi luoghi dove le cabine non saranno dismesse. E cioè: gli ospedali con almeno dieci posti letto (ma con quanto personale: due infermieri e un medico? Aiutoooo!); le caserme con almeno cinquanta occupanti stabili (un tempo un genio disse: datemi una leva e vi solleverò il mondo, al giorno d’oggi, la leva – almeno quella militare obbligatoria – è stata abolita); le carceri (la più classica delle telefonate al proprio avvocato sarà garantita anche dal nuovo corso); da ultimo, i rifugi di montagna (almeno quelli dove non arriva la copertura della rete mobile).



Sconfortati da tale, almeno per noi, funesta notizia, e sperando che almeno ci lascino le cabine al mare (e magari anche quelle dei quiz), vogliamo virare, per non trascinarvi nella più cupa mestizia, nella comfort zone delle tre-notizie-tre. Stavolta, però, in salsa invero piccante…

Festival del ciclo mestruale. Si svolge in questi giorni a Milano la seconda edizione di questa inusuale (almeno per le nostre vetuste prostate) kermesse che vorrebbe, nelle intenzioni delle organizzatrici, rompere il tabù che ancora avvolge il ciclo mestruale, affinché sia riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere. Un meeting di 45 eventi, che tra talk e workshop, concerti e spettacoli, film e dj set, affronterà temi di grande impatto, non solo, ma anche, ambientale. E poi diritti riproduttivi (una spruzzatina di aborto non guasta mai), con un pizzico di ecologia: cambiamenti climatici, buco dell’ozono, inquinamento, sviluppo sostenibile; per poi virare su temi di stretta attualità come… piove governo ladro, Meloni a casa, fascisti di ieri e di oggi, ora e sempre resistenza. Insomma, una sorta di Festa dell’Unità fuori stagione…



Sex Marathon (ma senza doppi sensi). In vacanza con la moglie in Toscana, un cinquantenne tedesco ha rischiato di morire dopo una maratona di sesso durata oltre 24 ore. Come riporta l’agenzia provinciale di informazioni piccanti “Maremma Maiala”, l’uomo è stato trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Grosseto, dove è arrivato in stato di shock settico. A questo punto, sarebbe facile scatenare i nostri bazooka, caricati a proiettili… boccacceschi. Ma vogliamo risparmiarvi i doppi sensi. Un pensiero prevale su tutti gli altri: come si può pensare di protrarre un atto che per le coppie più “atletiche” può durare una mezz’oretta, in una sfacchinata che in confronto una gara di ironman (3,860 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta, 42,195 km di corsa) può apparire come il riscaldamento per una gara di bocce? A chi verrebbe in mente di vedere 16 partite di calcio senza togliere nemmeno un minuto lo sguardo dallo schermo, di fare 6 pranzi di Natale consecutivi (calcolati sulle 4 ore cadauno) oppure di ascoltare 48 prediche filate (di quelle solenni, da mezz’ora di pulpito) del vostro parroco? Questo solo per dare un po’ il senso delle smodate proporzioni che la coppia teutonica non ha ben calcolato.

Augurandoci che le condizioni del nostro focoso amante siano in netto miglioramento, non ci resta che chiosare con il commento del medico curante, il quale, nella conferenza stampa alla quale l’inviato di “Maremma Maiala” era presente, avrebbe invocato l’intervento delle forze dell’ordine. Per quale motivo? Ecco la sua fulminante risposta: “L’uomo, in queste così particolari 24 ore, ha compiuto un gesto… penalmente perseguibile!”.

Wurstel, patatine… e sei fritto! Quanto influiscono i cibi sulle prestazioni sessuali? Tantissimo! Abbondare scriteriatamente con zuccheri e junk food, abbandonarsi a diete estremamente povere di proteine, omega 3, acidi grassi, vitamine del gruppo B e minerali come lo zinco può avere effetti deleteri e soprattutto accrescere l’ansia da prestazione (non occasionale, lo speriamo di cuore per voi). Un elenco dei cibi maggiormente dannosi assume un contesto di fondamentale valore nella conoscenza di se stessi, del valore del nostro corpo, organi riproduttivi compresi. Perciò mettiamo al bando i cibi proibiti: diciamo addio alle patatine fritte (hanno un alto indice glicemico, che provoca un’immediata produzione di energia seguita da stanchezza e sonnolenza), salutiamo definitivamente i formaggi (la lunga digestione e il maggior afflusso sanguigno verso l’intestino rallentano la fisiologica risposta sessuale), teniamoci alla larga dai legumi (la loro digestione particolarmente lunga può rendere meno reattivi agli stimoli erotici), aboliamo l’acqua tonica, che tale non si rivela, quando si vuole chiudere una serata romantica sotto le lenzuola, e non per sonnecchiare: l’infame bevanda riesce, almeno temporaneamente, ad abbassare i livelli di testosterone e, scusateci se è poco, persino la quantità di spermatozoi.

Ma il nemico assoluto del sesso è… il wurstel. Nonostante la forma piacevolmente attraente, sebbene sia l’alimento prediletto del popolo tedesco (che nell’immaginario collettivo ben si presta all’idea di vigore, energia, durata e… quant’altro!), il wurstel, ricco com’è di calorie e grassi saturi, non solo altera i livelli di colesterolo, ma soprattutto affievolisce la circolazione sanguigna verso gli organi sessuali.

Perciò, in conclusione: quando decidete di passare una notte caliente, con momenti intensi e selvaggiamente hot, meglio evitare… gli hot dog!

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