Che strana questa crisi di governo che stiamo vivendo… L’ha aperta un componente della maggioranza, Matteo Renzi, che ha preso di mira il presidente del Consiglio della sua maggioranza di governo, Giuseppe Conte, chiedendogli un cambio di passo nella conduzione del governo. Per tutta risposta il premier ha rispedito al mittente le critiche e ha annunciato (per la fantastiliesima volta nell’ultimo anno) la volontà di imprimere una svolta al governo giallo-rosso, non solo varando un nuovo patto di legislatura, ma addirittura andando a caccia di “costruttori” – o “volenterosi” o “responsabili” che dir si voglia – da pescare negli altri partiti se non addirittura tra le fila dell’opposizione. Svolta impressa, ovviamente, per il bene del paese.
Eppure qualcosa non torna. Pensateci bene… Lo vedreste Andrea Pirlo, giovane allenatore della Juventus, attualmente in ritardo nella corsa scudetto, accusare il direttore generale Fabio Paratici di mancato acquisto di giocatori ad hoc? Con il dirigente bianconero di cui sopra andare poi a bussare alla porta dell’Inter, chiedendo: “Per favore, non ci cedereste a titolo gratuito Bastoni, Barella, Vidal e Lukaku? Ma solo per il bene del campionato, per renderlo più avvincente…”.
Men che meno vedremmo il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, a corto di razzi da lanciare nel Mar Cinese Meridionale, telefonare una mattina al neo-inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, domandando: “Scusa Joe se ti chiamo a quest’ora, ma non avresti per caso una batteria di missili terra-aria che ti avanza, che non so cosa lanciare contro il Giappone?”…
Ma vi immaginate, e qui di fantasia dovreste averne tanta, a fronte del taglio delle dosi di vaccino della Pfizer, il commissario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, scrivere una lettera accorata ai produttori di dispositivi medicali reclamando l’invio di altri quantitativi di siringhe peraltro inadatte, nell’illusione di far tornare i conti (cioè: una siringa, una dose)… Pazzesco! Cosa dite? Questo paragone non regge perché il fatto è accaduto veramente? Uhm… già, forse è meglio tornare a questa stramba crisi di governo…
Come sia potuta scoppiare e risolversi con un governo di improbabile maggioranza relativa è un grande enigma della politica italiana. Ma non meno misterioso agli occhi degli osservatori e dei giornalisti parlamentari è da considerarsi il bisbiglìo del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al suo cellulare con il palmo della mano davanti alla bocca, sebbene, particolare non di poco conto, già coperta dalla mascherina chirurgica! Cosa diavolo mai avrà voluto tenere riservato? E soprattutto, con chi?
La nostra ipotesi, suffragata da qualche “cimice” di nostra conoscenza, fa supporre che si trattasse dell’ex ministro Danilo Toninelli. Come? E perché proprio all’uomo dei tunnel (dal Brennero in giù)? Proviamo a ipotizzare qualche risposta. Come detto poc’anzi, il governo Conte è alla disperata ricerca di… “costruttori”. In tale frangente chi meglio di un ex ministro delle Infrastrutture, ormai libero da qualsiasi incarico governativo, potrebbe fare da pontiere?
Toninelli potrebbe così essersi messo a disposizione del suo capo, offrendogli preziosi consigli, dei quali è possibile ipotizzare il contenuto.
“Ciao Luigi, come stai? Anzi, siccome mi risulta che le tue English Lesson alla Farnesina stiano andando alla grande: how are you? Tell me… (omissis) Sì, ho visto al Tg mentre stavo giocando al “Piccolo ingegnere edile”… Adesso cerchi dei costruttori? Hai provato a chiamare i nostri amici di Bergamo? (omissis) Ah capisco, altri costruttori… Quanti nomi vuoi? … Te ne bastano pochi, così al volo per tamponare la falla? Okay, okay, fammi solo pensare un attimo (passano 42 interminabili secondi, probabilmente di consultazione di schede di senatori) Ci sono! Puoi tranquillamente affidarti, il nome è già una garanzia, a Giuseppe Mangialavori, di Forza Italia, un vero stakanovista, indefesso, il primo ad arrivare in cantiere e l’ultimo ad andarsene. Occupandosi di malta e calcestruzzo, è uno abituato a dare compattezza a ciò che fa. Sempre nel partito di Berlusconi, tenterei un aggancio anche con Laura Stabile, una vera esperta in costruzioni: edifici, fabbricati, immobili di ogni tipo. Non sottovalutare il bacino – non di Giuda, sto parlando di area politica, Giggino, suvvia – di Fratelli d’Italia, perché una piccola crepa nel loro gruppo di senatori c’è: per me con Massimo Ruspandini, un tipo terra terra, se riesci a trovare il semovente giusto, lo sposti dalla tua… Nel Gruppo Misto… fammi dare un occhio alla mia agendina (passano altri interminabili 39 secondi) … qui non farti scappare Luigi Di Marzio, un ex dei nostri: in fatto di amalgama non è secondo a nessuno e poi un esperto come lui di calciomercato (e di compravendita di politici di qualsivoglia appartenenza politica) potrebbe tornare assai utile, qualora la prossima estate occorresse un aiutino per puntellare e cementare il Conte 3. .. Ah dimenticavo, quelli di Italia Viva… (Di Maio emette suoni incomprensibili)… Aspetta Luigi, non inalberarti subito… massì, hai ragione, Renzi è inaffidabile, mai più con lui, mai più… Però, fossi in te, tornerei alla carica con i suoi. Prendi per esempio Giuseppe Cucca… Sì, è il nome giusto: come costruttore non è granché, ma sempre meglio cuccarne uno in più che uno in meno, non credi?”…