L’isola di Sommarøy si trova in Norvegia, e presumibilmente nessuno di noi e di voi, cari e sempre più accaldati lettori, troverà il tempo e la voglia di recarvicisi, nonostante il clima favorevole (a luglio e agosto, quando fa caldo, non si scavallano mai i 20 gradi). Punto. Se non ci fosse di mezzo la nostra pur sempre rispettata reputazione, potremmo anche chiuderla qui. Senza perdere tempo.
Tuttavia, pur tenuto conto dell’inconcludenza della notizia, noi ci terremmo comunque a portare a casa la nostra porca figura settimanale, e soprattutto, visto il periodo, a non apparire simili alle buste della maturità. Quelle che ne apri una delle tre, per sfiga ti appare sul foglio contenuto all’interno il tema sorteggiato (mettiamo pure “Il candidato racconti come passano il tempo gli abitanti sull’isola di Sommarøy”) e… come la mettiamo? Che la scena muta è apparecchiata per tutto il tempo dell’interrogazione, a seguire la figuraccia, il pessimo voto e tutto il resto.
Ma tranquilli, questo non è l’esame orale alla maturità, siamo pur sempre a Sfooting, perbacco!, e se isola di Sommarøy dev’essere, isola di Sommarøy sia.
Perché, allora, ce ne dovrebbe importare? Perché sta mooolto a nord? Noooo! Per i suoi 36 chilometri di distanza da Tromsø? Tromsø che? E che ne sø? Per le sue spiagge di sabbia bianca? Neanche per sogno!
E allora? Allora non ci pensiamo più, dicono con voce unanime i suoi 300 abitanti che, unanimi, hanno deciso di abolire ore, appunto, e orologi, dichiarando Sommarøy la prima free-time zone del mondo. Qui, sempre a detta dei cittadini, d’estate ci sarebbe da spassarsela: il sole non tramonta mai per 69 giorni consecutivi! Più dura d’inverno, quando il buio è interminabile, un po’ come se Tiziano Ferro editasse un doppio Cd con l’Orchestra Filarmonica di Balaklava. Risultato: una tenebrosissima mappazza! E se qualcuno considera Tiziano Ferro un benemerito del cantautorame italiano, i casi sono due: o cambia artista (invece del Tiziano nazionale… possiamo suggerirvi Raf o Biagio Antonacci) o cambia articolo (in quest’ultimo caso, non abbiamo altro alcuno da suggerirvi…).
Eppure, per tornare al de cuius, durante la bella stagione “…qui è sempre giorno e noi ci comportiamo di conseguenza – si esprime così, in maniera alquanto solare, il sindaco Kjell Ove Hveding -: alle 2 di notte ci sono bambini che giocano, persone che ridipingono la casa o tagliano il prato, giovani che vanno a farsi una nuotata” (con che coraggio, l’acqua sarà gelata!). Così gli isolani vorrebbero garantire a tutti la massima flessibilità alle attività, ai negozi, agli orari lavorativi e pure alle lezioni scolastiche.
Intanto, in attesa che la capitale si pronunci (a Oslo hanno già fatto sapere che “Abbiamo bisogno di tempo per decidere se è tempo di abolire il tempo”), gli abitanti dell’isola – che, diciamo la verità, non vedevano l’ora di farlo già da parecchio tempo – hanno deciso di appendere i loro orologi al ponte che collega l’isola alla terraferma, liberandosi – almeno simbolicamente – della schiavitù delle lancette.
Da quel momento (ma nessuno lo sa ricordare con precisione, perché nessuno si è premurato di vedere che ora fosse) la vita a Sommarøy è profondamente cambiata. I frati benedettini del locale monastero hanno smesso di pregare (ora) e ora (?) sgobbano (et labora) senza sosta. I pescatori non beccano più all’amo un’orata neanche a morire. Prima due amici, solo se l’avessero voluto, si sarebbero dati appuntamento rispettando l’orario concordato, e adesso… quale orario? Per non parlare di sport… Le partite di calcio a Sommarøy durano… Sommarøymente tanto. Diciamo che si smette quando una delle due squadre proprio non ce la fa più (d’estate qualcuno aveva suggerito: “Facciamo finire la partita quando fa buio!” Sì, ma lì il buio arriva non prima del 26 luglio!). Gli orari dei treni? Sull’unico display elettronico (la stazione ha un paio di binari che bastano e avanzano) le scritte sono del tipo: L’Espresso delleeee… partirà alleeee… Non ci scusiamo per il disagio perché qui a Sommarøy non c’è più nulla in ritardo”. I quiz in tv? Il presentatore apre la busta (ma come? il “modello maturità” è una persecuzione anche a quelle latitudini…) e porge la domanda. Poi liberi tutti! Il concorrente potrebbe addirittura appisolarsi prima di dare la risposta: nessun “Signor no” potrebbe sentenziare “Il tempo è scaduto!”. Gli hobby? Aboliti per mancanza di ritagli di tempo.
E se pensate che gli unici a protestare contro la decisione di abolire tempo e orari siano stati gli orologiai, vi sbagliate di grosso. Tutt’altro che esasperati dalla mancanza di lavoro, continuano a fare affari d’oro, garantendo un servizio indispensabile e apprezzato dai cittadini: sono diventati i gelosi custodi di un’attività unica al mondo. Quale? Quella di… passare il tempo ad ammazzare il tempo!