Non stupitevi, amici lettori, se il nostro occhio scafato comincia a guardare al futuro con sguardo meno compassato di quanto non abbiamo fatto sin qui. Abbiamo tenuto d’occhio la situazione, chiuso un occhio quando la situazione virava al brutto, abbiamo simulato occhi da pesce lesso e aguzzato occhi di lince quando è stato necessario.



Siamo stati duri d’orecchi, ma le abbiamo anche rizzate. Le abbiamo tese, e anche fatto orecchie da mercante. Spesso le abbiamo sentite fischiare.

Pensiamo di avervi dato una (piccola) mano a tenere l’umore alto; magari le mani ce le abbiamo bucate, ma ce le siamo lavate spesso, in questo anno e mezzo (le mani pulite servivano, eccome se servivano).



Crediamo di avere avuto abbastanza fiuto nella scelta dei temi da proporvi (anzi, su questo crediamo di bagnare il naso a molti), sentiamo puzza di bruciato a grande distanza; e riusciamo ancora a farla sotto il naso ai più, malgrado l’età incombente.

Ma se sulla vista, l’udito, il tatto e l’olfatto possiamo dire la nostra, sul gusto, beh, l’ultima parola, pandemia o non pandemia, non può che spettare a lui: il Cisio!

Per quei pochi che non se lo ricordassero, è presto detto, visto che di lui e della sua omonima azienda vi avevamo già parlato più e più volte. Tarcisio Ficosecco – per noi affettuosamente sempre e solo Cisio (a motivo di una serie di ricorsi presso il Tar, avvenuti all’inizio della sua avventura imprenditoriale) – è il fondatore della Ficosecco, azienda attiva nel mercato dell’helpful-useless (sarebbe, nel linguaggio internazionale dell’e-commerce, l’equivalente del nostro utile-futile). Con lui, persona amabilissima ma assai concreta, dopo i doverosi convenevoli il discorso si fa serio. Abbiamo concordato di parlare di mascherine, dal momento che sembra prossimo il loro abbandono all’aperto.



Cisio, è davvero così?

Permettetemi di correggervi. Abbandoneremo la mascherina indossata sopra la bocca a protezione del virus. Ma in questo anno e mezzo quella piccola coppa o quel piccolo rettangolo di tessuto non tessuto sono diventati oggetti cult, fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo. Anzi, sono convinto che questo dispositivo ben si presti a nuovi usi sotto altre specie.

Appunto. Ci hai infatti convocati per annunciare una serie di nuovi prodotti, inerenti al settore di maggior prestigio, l’utile/futile, ispirati alle mascherine. Prima di addentrarci nello specifico, toglici una curiosità: perché hai acquistato una pagina dell’Eco di Bergamo per pubblicizzare l’iniziativa della tua azienda?

Il motivo è banale. La Ficosecco ha le sue radici nella Bergamasca e questo giornale, come dice il nome stesso, risuona forte e chiaro in tutte le vallate della provincia. Se il prodotto funziona da queste parti, allora posso dare grande eco alla mia strategia produttiva e commerciale all over the world.

Scelta che calza a pennello…

Non essendoci di mezzo le calze, ma le mascherine, potremmo dire che non fa una piega.

Per venire alle novità, possiamo partire dall’innovativo muskini. Di cosa si tratta?

È un costume da bagno… a mascherine, un semplicissimo ma originalissimo bikini composto da quattro mascherine chirurgiche, che vanno appunto collocate in maniera… chirurgica: segnatamente una davanti, una dietro e due per il seno. Non ripara certo dai raggi ultravioletti né dagli sguardi indiscreti – è il trionfo del “Vedo o non vedo? Vedo, vedo…” – e tuttavia garantisce un’ottima e uniforme abbronzatura.

Anche il nome ci sembra oltremodo appropriato…

Muskini è un’efficace crasi fra le parole musk e bikini, una geniale invenzione del nostro ufficio marketing, cioè di mia moglie, una self office made woman, che fa ufficio da sola. A dire il vero, io avevo proposto il nome di bikerina, ma alla mia dolce trequarti (il Cisio allude al fatto che la moglie è una falsa magra) appariva più simile al marchio di una mountain bike che non a un costume da bagno.

Rimaniamo ai temi estivi, dove è previsto il lancio delle ghiotte “coppe FF2P”…

Tengo molto a questo prodotto. Sono cialde a forma appunto di mascherina FFP2, al cui interno troveranno posto due palline di gelato: proprio per questo saranno chiamate FF2P (Faccio Fredde 2 Palline). Abbiamo lavorato anche su un nuovi gusto, unico, che rappresenterà una vera rivoluzione nel settore: mRNA (menta con Retrogusto Nocciola Amarena).

Cambiamo drasticamente settore merceologico: che ci dici delle pentole FF3P?

Che innoviamo anche in cucina. Stiamo parlando dell’esclusivo set di tre pentole FF3P (Friggo Fino a 3 Porzioni), unite tra loro, ed eventualmente scomponibili, a forma di mascherina FFP3: rettangolari e al posto dei manici due lacci che consentono di agganciarle alla cappa. Adatte per piccole e grandi occasioni.

Da ultimo, non manca una mascherina a suo modo innovativa.

Certo che sì! È la nostra FFPP (Faccio Faville Post Prandiali), che entra in funzione… dopo. Dopo esservi rimpinzati di buoni cibi preparati con le nostre FF3P. Cosa manca? Forse solo una semplice e minuscola emissione di gas dallo stomaco, volgarmente definita “ruttino”, a completare l’opera? E se qualcosa fosse rimasto sullo stomaco? Niente paura. Le nostre mascherine FFPP hanno proprietà miorilassanti che inducono naturalmente la digestione e raccolgono in maniera non traumatica l’escrezione del contenuto esofagico in eccesso, che poi può tranquillamente essere smaltito nell’indifferenziato. Ideale per le serate a doppia cena: a casa della mamma e a casa della suocera. Onde evitare le brutte figure che possono capitare in “quei” momenti…