Buon anno a tutti, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri). Ci ritroviamo all’inizio di questo 2023, incastrati, a seconda delle circostanze, tra il desiderio che le feste non abbiano mai fine e la strettissima necessità di ricominciare.

Forse quest’anno più acciaccati del solito, perché segnati dalle recenti scomparse di Joseph il Mite e Gianluca il britannico (seppur di Cremona). Ma siamo consolati dal sapere che il nostro è un Dio assai allegro. Già, perché solo un Dio un po’ imprevedibile può decidere di privarci l’ultimo giorno dell’anno di un Padre (e che Padre!) e nel giorno dei Re Magi di una persona che in questi ultimi due anni, per una serie di circostanze (sportive e di vita) delle quali tutti siamo a conoscenza, avevamo un po’ tutti imparato ad apprezzare. E ordunque, se l’Onnipotente si diverte, come possiamo noi, nel nostro infinitesimamente piccolo, non cercare di emularlo?



Perciò questa settimana abbiamo selezionato una sorta di première, che anticipa le succulente novità nel mondo del piccolo e grande schermo. E se ben ricordate, già a fine anno ve ne erano state proposte altre tre.

Il film: “Indiano John e l’identità del genero”. Conosciamo già la data di uscita, 30 giugno, e pure il titolo: “Indiana Jones e la ruota del destino”. Sappiamo che sarà l’ultima per Harrison Ford. Dubitiamo invece che il personaggio gli potrà sopravvivere. Siamo consapevoli invece che i tentativi d’imitazione, come per la Settimana Enigmistica, saranno numerosi.



Tra i primi a mettersi dietro la macchina da presa, i potentissimi gruppi Lgbtq. La pellicola in questione si muove intorno alle vicende di un vecchio capo indiano (vecchio sotto tutti i punti di vista: la luce è quando c’è il sole, il buio quando c’è la luna; il bene e sull’altro fronte il male; il popolo rosso e i visi pallidi; i lunghi coltelli e la scure di guerra; il pisellino quando sei un guerriero e la farfallina se sei una squaw. Ci siamo intesi, no?), che si ritrova, tra i più accreditati pretendenti alla mano di sua figlia, uno strano personaggio appartenente ad altra tribù dalle caratteristiche (per la dura legge dei nativi americani di allora) del tutto particolari: liquido, perciò non binary, gender fluid, con una spruzzata di cisdender, un pizzico di agender, poligender quanto basta. E pure pacifista, vegetariano e green. Niente male per il vecchio capo Indiano John. Riuscirà ad orientarsi e ad orientare la figlia verso un genero… di giusto genere? Speriamo di sì, ma temiamo di no. Comunque faremo il tifo!



Il docufilm: “Come Agnelli condotti al Marcello”. Dopo “All or Nothing”, la prima serie tv dedicata a una squadra di calcio italiana, nella quale si dipanava il racconto dei calciatori bianconeri, visti non solo come idoli dello star-sistem sportivo, ma analizzati sotto la lente della loro quotidianità, la Juventus si ritroverà nuovamente protagonista di una seconda docu-serie.

Realizzata in co-produzione da Fifa, Uefa, Fao, Onu, Nato, Ue, Bce, Fed, Fmi, Figc, Covisoc, Consob, Milan Club Shanghai Rossonera, Inter Club di Pizzighettone e i “follower-Instagram” di Juve Ladrona, il football drama spalanca le porte sull’ultima indagine Prisma, nella quale la Vecchia Signora si ritrova coinvolta in una doppia inchiesta su stipendi e plusvalenze. La scelta del titolo ha diviso i co-produttori: Fifa, Uefa, Fao, Onu, Nato, Ue, Bce, Fed e Fmi proponevano “Dal peccato originale alla guerra in Ucraina: tutte le colpe della Juventus”. Figc e Covisoc suggerivano “…e uscirono Moggi Moggi a ricontar le stelle”. Dal canto suo, la Consob esigeva un titolo più pertinente al tema: “False comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: così la Juve Arrivabene al processo”. Shanghai Rossonera, Inter Club Pizzighettone e Juve Ladrona avrebbero invece optato per un titolo andante sul classico, ma di sicuro impatto: “Che vinca o che perda, la Juve è sempre merda”. Alla fine, ha vinto un titolo di compromesso, “Come Agnelli condotti al Marcello”, dove il Marcello in questione non è Marcello Lippi, allenatore che con i bianconeri ha vinto 5 scudetti e una Coppa dei Campioni, ma il parlamentare Marcello Taglialatela, membro della commissione Antimafia, nonché grande tifoso del Napoli e acerrimo anti-juventino.

La serie tv: “La casa di carta col Superbonus 110%”. Prodotta in condominio da Agenzia del Catasto e Ministero delle Infrastrutture, la prima stagione di questa serie tv tutta italiana racconta di un uomo dalla mente acutissima e sopraffina, chiamato “Il Conte”, che decide di reclutare, con apposito Dpcm, otto manovali, destinati a diventare suoi complici in un ambizioso piano: aprire un cantiere sulla facciata della Zecca dello Stato così da poter incassare i soldi del Superbonus 110%, fuggendo poi in Svizzera con il malloppo. I manovali, per poter sfuggire ai controlli, sono tenuti a scegliere ciascuno per sé un nome di un materiale da costruzione: Mattoni, Laterizio, Calcestruzzo, Cemento Armato, Barre di Ferro, Acciaio, Legno e Sabbia.

Trascorse ben due legislature a Palazzo Chigi per pianificare l’intervento con il Conte, gli otto manovali si abbarbicano ai ponteggi, vestiti da muratori e indossando tutti quanti una maschera raffigurante il volto di un noto capo politico italiano: Beppe Grillo. Durante i lavori, però, Calcestruzzo e Sabbia si innamorano. Una relazione, la loro, destinata a creare non pochi problemi. Infatti, durante l’avanzare dei lavori, Barre di Ferro e Acciaio cominciano a farsi la guerra, invidiosi come sono l’uno dell’altro. Laterizio e Mattoni vedono il loro sodalizio crollare sotto i colpi dell’affascinante Malta, una dipendente della Zecca che, unendosi ai destini degli otto manovali, vorrebbe legare con tutti; infine, Legno, munito di cazzuola e frattazzo, vorrebbe disarmare la leadership di Cemento Armato. A questo punto…

Eh no, a questo punto il dovere ci impone uno stop allo spoiler: esortandovi a unirvi ai fan di questa serie tv, davvero nuova… di zecca, vi diamo appuntamento alla prossima settimana!

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