E così siamo arrivati all’ennesimo Dpcm di Conte. Qualcuno di certo chiederà: ma che cos’è un Dpcm? Sul significato dell’acronimo in tanti si sono esercitati: vorrà forse dire Devo Pensare Cosa Metterci? Oppure: Dovrò Prevedere Clamorose Misure? O ancora: Devo Proprio Cambiare Ministri? In realtà, le quattro lettere altro non sono che l’abbreviativo di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Gli italiani per mesi si sono arrovellati sul significato dell’acronimo, mentre i notisti politici hanno cercato di trovare validi responsi a una questione sinora inevasa: perché al premier Conte piace così tanto far ricorso ai Dpcm? Certo, l’opposizione guidata dal trio Salvini-Meloni-Tajani è convinta che sia il mezzo più opportuno a evitare il vaglio del Parlamento. Un’umiliazione, a loro dire, del ruolo di deputati e senatori. Ma si sbagliano.
Il vero motivo risiede altrove: la passione del premier Conte per i Dpcm è stata indotta da un assai oscuro, eppure assai influente, componente dello staff di Rocco Casalino, assai potente portavoce di Giuseppe Conte. Dimmi Perché Casalino Manovra? potrebbe acronimemente chiedersi qualcuno, tendenzialmente ostile al governo. E noi rispondiamo: sembra proprio che dietro ai Dpcm di Conte si nasconda il certosino lavoro di un certo… signor DPCM.
Compaesano di Di Maio, ha “studiato” a Napoli, anche se non può vantare come titolo la licenza media (quasi un must per i Cinquestelle). All’età di 16 anni, infatti, dopo aver tentato per la quarta volta di superare la prima media, si è definitivamente fermato lì perché intollerante al luppolo, contenuto abbondantemente nella birra. A quel punto ha avviato in proprio un’attività in SPA (Steward e Parcheggiatore Abusivo) nel settore del facility management (cioè, maneggione per facilitare la fruizione di alcuni servizi) presso lo stadio San Paolo di Napoli. Da qui, il sodalizio con l’attuale ministro degli Esteri lo ha condotto fin quasi agli onori di Palazzo Chigi, nonché a una breve intervista con i ComicAstri (il signor DPCM parla quasi solo per… Dpcm, è parco di parole ma abbastanza ricco di refusi), che entrerà di diritto nel suo assai prestigioso curriculum.
Buongiorno, parliamo con il signor Domenico Pasquale Carmine Marino?
Sì, sono io… ma per favore niente nomi e cognomi… il ruolo istituzionale mi preme di mantenere un certo qual anominato… Chiamatemi semplicemente signor DPCM…
D’accordo. Come ha conosciuto il premier Conte?
Giuseppi Conti…
Giuseppe Conte, scusi…
No, a me mi piace chiamarlo come il mio amico Trumpi: Giuseppi come nome, e dunque Conti come cognome… Più che conoscerci, diciamo, che ci siamo incrociati qualche volta, grazie alle buone interferenze del mio amico Nereo…
E chi sarebbe?
Nereo Rocco Casalino! Ma per favore, ve l’ho già detto, niente nomi e cognomi. Però approfitto dell’intervista per mandargli un saluto affettuoso: ciao Nereo! Per me Casalino è più che un cugino di terzo grado, è un fratello, anzi… un Grande Fratello!
Va bene, ma non si infervori per così poco. Veniamo al punto: è vero che lei è l’uomo che ha convinto Conte a utilizzare i Dpcm? Come ci è riuscito?
È stato facile. Ogni volta che con Nereo andavamo a trovarlo a Palazzo Giggi…
Palazzo Chigi, prego…
No, Palazzo Giggi, perché ormai in Italia chi comanda davvero è lui, Giggino, l’amico mio. Ficcatevelo bene in testa. E poi, lo ripeto per la terza volta, niente nomi e cognomi… Comunque, stavo dicendo che vedevo Conti sopraffatto dal lavoro, sempre lì a pensare 24 ore dopo 24 ore: e mo’ cosa faccio? Che decisione prendo? Chiudo il calcetto ma non il calcio? Nei bar basta un metro di distanza o meglio 1,70? Chiudo i ristorante alle 18, alle 21, alle 23? E con l’ora legale come faccio? Così una mattina ho rotto i pertugi, l’ho fissato nei testicoli degli occhi e gli ho detto: “Ahò Pippi, smettila di farti le pippe! Sei o non sei il nostro assai valoroso condottiero? E allora… Duce, Prima Comandi Meglio è! E da lì è nata l’idea dei Dpcm. Da quel giorno Devo Proporre a Casaccio Misure anti-Covid.
Come il Cura Italia?
Sì. È bastato suggerirgli: Distribuisci Poco Contro la Malattia.
Poi il decreto Liquidità…
Giuseppi e Giggino che parlavano di 100 miliardi, 300 miliardi, 500 miliardi, e io a loro: ricordatevi che Dobbiamo Pagare Con Moderazione.
Il decreto Rilancio su quali basi è stato varato?
Caro Conti, non correre troppo, il messaggio deve essere questo: Dubito in una Partenza Come Mennea.
E il concetto base del decreto Semplificazioni?
Semplice semplice: Documenti alla Pubblica amministrazione Calino Millimetricamente.
Rimaniamo senza parole e senza ulteriori domande, ma è lui a chiudere in bellezza: “Ci raccomando! Se non avete altre cose da chiederci, fateci vivi più spesso di prima! E se non avete capito qualcosa… Domani Proveremo a Convincervi Meglio!”.
L’acronimo di chiosa è quasi d’obbligo: Dovete Perdonarci, ComicAstri Mortificati.