È martedì mattina presto, cari lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri). Tra poco leggerete il solito pezzo. Solito per voi: peccato che il pezzo non c’è ancora. “Sarà un pezzo tirato per i capelli” – dice Luno a Laltro – “ma non dobbiamo demordere”. Cerchiamo di essere ficcanti, ironici, sarcastici, disillusi, spietati, canzonatori, beffardi, disincantati e…”.
“… e soprattutto” – dice Laltro a Luno – “cerchiamo di non spaccare il capello in quattro, che i nostri lettori, anzi, lettoràstri, ne soffrirebbero”.
“Laltro, a dir così mi fai rizzare i capelli in testa…”.
“Ma Luno! Se hai più corna che capelli!”.
Ebbene sì, è stata una settimana di ciocche (ad avercele, ovviamente!), ma non è solo questione di moda, ma anche (e stavolta soprattutto) di lotta e di battaglia. La causa è buona: le si taglia a sostegno delle donne in Iran, vessate da un regime che, tra le altre cose, impone il velo in maniera che definire energica sarebbe fare un complimento (che non meritano, e non solo per questo).
Noi ne approfittiamo per manifestare tutta la nostra solidarietà, alla quale fatichiamo ad unirci per mera mancanza di chiome fluenti (un ricordo lontano, come la televisione in bianco e nero o il telefono da tavolo con la rotella numerata). Ma ne approfittiamo per servirvi un pezzo trichico (in greco, pelo si dice trikòs), completo alla bisogna di barba e capelli. Approfittatene!
Capelli assenti. Non si può non partire dall’erigendo governo Meloni: venerdì scorso il deputato leghista Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera. Un nome a sorpresa, uscito sul filo di lana, quello del “veronese” Fontana, certo non uno sgrendenón, come dicono dalle sue parti, cioè uno trasandato con i capelli arruffati. Anzi, s’è un pelà, un calvo. E mai elezione cascò più a fagiolo: perché proprio il 14 ottobre ricorre il “Be Bald and Free Day”, la Giornata dedicata all’orgoglio dei senza capelli (per quelli che hanno studiato a Oxford, è il “No Cavei Pride”). Perché si celebra la calvizie? Perché la testa perfettamente rasata – che tante star di Hollywood portano con fierezza, da Dwayne “The Rock” Johnson a Vin Diesel – trasmette maturità e senso di responsabilità. Il profilo di Fontana non piace ai progressisti dem, lo giudicano troppo cattolico integralista, eccessivamente pro vita, anti aborto e anti Lgbtq. Ma in questi tempi così poco anarcoresurrezionalisti (ciao, Luigi Amicone, che amichevolmente, da par tuo, sorridi da lassù) a noi Fontana sembra davvero un tipo a cui non manca certo la bald…anza!
Capelli asciutti. Vi siete mai domandati perché africani e giamaicani non eccellono nel nuoto? Questione di capelli. Le chiome afro sono solitamente troppo voluminose per essere contenute in una cuffia “tradizionale”. A tal punto che durante le Olimpiadi di Tokyo del 2020 la Fina, la federazione mondiale per gli sport acquatici, con una decisione “soprafFina” vietò categoricamente le cuffie da nuoto pensate appositamente per le capigliature afro e rasta, a motivo del fatto che non seguono “la forma naturale della testa”. Ma siccome business is business, le grandi marche di abbigliamento sportivo sono riuscite nell’impresa di far decadere il divieto, iniziando ad inondare (è il caso di dirlo) il mercato con nuovi modelli che, progettati per garantire vestibilità aderente, tenuta perfetta e capelli asciutti, meglio si adattano ad una zazzera più ingombrante. E anche noi lanciamo il nostro cap: una cuffia a forma di tazzina rovesciata, con il classico manico ad ansa e di color marrone tostato. Il suo nome? “Afrogato al caffè”.
Capelli inceneriti. Come molti sanno, Elon Musk non ha rivali quando in gioco c’è la fantasia. E di questi tempi, tra nuovi prototipi e acquisizione di Twitter, si è gettato a corpo morto nel fund raising, naturalmente a modo suo. Sicché ha lanciato sul mercato la fragranza “Burnt Hair” (“Capelli bruciati”, da lui stesso definita “L’essenza del desiderio ripugnante”), accompagnata dal tweet: “Per favore comprate il mio profumo, così posso comprare Twitter”. Risultato? In un sol giorno ha incassato due milioni di dollari. Siccome la scalata al colosso dei cinguettii non è proprio un affaruccio da quattro soldi, Elon Musk potrebbe approntare nuove fragranze nauseanti, del tipo “Parfum de Cambronne”, “Sugo Boss” e “Eau de Fogne”. Voi dite che così l’acquisto di Twitter puzza?
Finalino all’ultimo pelo. Ci pare di sentirvi: “E la barba? L’avevate promessa all’inizio…”. Amici lettori, anzi lettorastri, non deludeteci… A quella ci pensa la solita politica del Pd!
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