Travaglio: Eccoci al quiz finale, Giustizia a orologeria, in cui il concorrente avrà un minuto di tempo per rispondere alle domande. Lei si è presentato su una delle figure, giacobine e giustizialiste, più fulgide della Rivoluzione francese. Sto parlando di Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre detto l’Incorruttibile. Sceglie la busta con l’Avviso di garanzia numero 1, numero 2 o numero 3?



Concorrente: La busta con Avviso di garanzia numero 1.

Travaglio: Bene. Le ricordo solo che a ogni risposta errata il cappio intorno al suo collo si stringerà lentamente ma sempre più in maniera inesorabile. Metta pure la benda sugli occhi… È pronto?

Concorrente: Sono pronto.

Travaglio: Apro allora la busta con Avviso di garanzia numero 1… Ecco le domande sulla vita di Robespierre… 1) “Con l’abolizione della monarchia, il 21 settembre 1792, e la nascita della Repubblica, il potere passò nelle mani della Convenzione Nazionale, guidata prima dai Girondini e poi dai Montagnardi, dei quali facevano parte i Giacobini, e del Comitato di Salute Pubblica, di cui Robespierre divenne uno dei membri a partire dal luglio del 1793, sostituendo Danton come principale leader del gruppo. In che giorno e a che ora esatta avvenne la sostituzione di Danton? Elenchi i nomi e i cognomi di tutti coloro che si dichiararono favorevoli a questa decisione”. 2) “Si ricorda il numero esatto delle vittime causate dal periodo del Terrore? E quante furono quelle senza processo?”. 3) “Robespierre era considerato un allievo studioso, assiduo, solitario, poco espansivo e sognatore: quali furono, materia per materia, i voti ottenuti in pagella dall’Incorruttibile alla fine dell’anno scolastico 1774-1775?”. Infine: 4) “Nella versione utilizzata allora in Francia, quanto pesava una ghigliottina? Quanti erano lunghi i due montanti verticali? Quanto erano distanziati tra loro? Quanti metri misurava la corsa della lama? E che velocità raggiungeva al momento dell’impatto?”. Da questo momento, ha un minuto per rispondere, facciamo partire il cronometro”.



Tutto avremmo pensato di vedere nella vita, tranne che la coppia Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, e Selvaggia Lucarelli, opinionista di lotta e di battaglia, vestire rispettivamente i panni di Mike Bongiorno e (al femminile) di Ludovico Peregrini (il mitico “Signor No”), conduttore e giudice di Rischiatuttoil quiz più famoso della storia della televisione italiana.

A luglio, infatti, partirà RischiaFatto, il “primo quiz in codice (di procedura penale)”. A dire il vero, Travaglio avrebbe preferito chiamarlo La ghigliottina, ma ha dovuto desistere, seppure obtorto collo, quando ha saputo che era già il nome di una prova del quiz L’Eredità condotto su RaiUno da Flavio Insinna. Nulla si sa, al momento, di format e concorrenti, però le nostre gole profonde (pur consapevoli del rischio di essere tagliate, e non in senso figurato), qualche velo sono riusciti a sollevarlo.



All’inizio del gioco i tre concorrenti saranno impegnati nell’Iscrizione della notizia di reato: si presenteranno e indicheranno non solo la propria materia favorita, ma anche la loro fedina penale, che dovranno mostrare immacolata, oltre all’assoluta mancanza di qualsivoglia conflitto d’interesse, occulto o manifesto. A regolare questa fase del quiz, l’articolo 335 del Codice di procedura penale, che recita testualmente: “Il conduttore Marco Travaglio (da questo momento chiamato Pm, Pubblico ministero), e la giudice Selvaggia Lucarelli (da questo momento chiamata Pg, Polizia giudiziaria), prendono notizia dei reati di propria iniziativa e ricevono le notizie di reato presentate o trasmesse a norma degli articoli seguenti”.

Superata l’indagine preliminare, ecco che il quiz entra nel vivo. Davanti a una giuria togata, dalle sentenze ovviamente inappellabili (il sogno di una vita, per coloro che “… giustizialisti di tutto il mondo unitevi!”), i concorrenti, seduti ciascuno sul proprio banco degli imputati, si sfideranno al Tabellone elettronico: potranno scegliere la materia a cui rispondere e il valore del premio (espresso in anni di condanna) per la risposta esatta. Le domande spazieranno da Epistemologia dei processi a Berlusconi a Casistica degli appalti truccati, da Gli eroi di Mani pulite a Tecniche di costruzione delle gogne mediatiche, da Pensieri e opere di Piercamillo Davigo a Storia gloriosa del Csm.

Particolarmente interessante e originale, la presenza sul tabellone di caselle più o meno favorevoli ai concorrenti: quelle denominate Richiesta di archiviazione permetteranno di introitare il premio senza rispondere alla domanda, mentre quelle di Rinvio a giudizio lo costringeranno a saltare un turno.

Abolito il classico Raddoppio finale, a vantaggio, come dicevamo all’inizio, di Giustizia a orologeria: il vincitore di serata, perciò l’unico concorrente rimasto in gara, avrà un minuto di tempo per rispondere alle difficilissime domande, poste dal Pm, sulla propria materia, preparate da un apposito Tribunale del popolo.

A descriverlo così, sembra proprio un quiz con le carte (bollate?) in regola per piacere al grande pubblico, assolutamente adatto per catturare (che è sempre un bel verbo, a queste latitudini) i gusti degli italiani e tenere il pubblico avvinghiato alla sedia. Che ci auguriamo non sia… elettrica!