Domani è il 1° Maggio, festa del lavoro. Ormai lo festeggiano, a suon di concerti, quasi solo i cantanti, gente che per lo specifico della propria attività di certo non si ammazza di lavoro; anzi, come si evince da Instagram, spesso sono in vacanza (uno per tutti, Fedez) e lasciano gli altri a faticare. Gli altri, quelli che un lavoro ce l’hanno, se lo tengono stretto, perché, non è certo una novità, oggi il lavoro è difficile trovarlo. Aggiungeteci, da un mesetto a questa parte, il paradosso: il ministero del Lavoro, alla cui guida c’è un ministro che ha lavorato ancor meno dell’appena citato Fedez (perciò: niente!), ha pure approvato una misura, il reddito di cittadinanza, che anziché spingere alla mobilità (cioè a realizzare quantomeno dei mobili, della mobìlia, come dicevano i nostri nonni) invita all’immobilità (ossia a poltrire sui suddetti mobili, sperando che comunque qualche brianzolo vecchio stampo sia ancora disposto a costruirli…) e alla passività (cioè a passare la vita su di essi, perciò immaginiamo sui mobili dotati di materasso). Ma tant’è…
Nel mentre, giornali e riviste si sbizzarriscono a proporre i lavori più strani, quelli “che avercene”, i più pagati, quelli da sogno… Ci mancava (e tranquilli, non manca più perché è appena stata pubblicata) la graduatoria dei lavori che rendono più felici: vi avvertiamo subito, noi siamo fuori concorso. Semplicemente perché il fannullone non è (ancora) considerato un’attività come tale. Comunque, al primo posto, indovinate che mestiere c’è? Ebbene sì: il prete e la suora! Guardate che è vero, non vi stiamo turlupinando. Del resto, il lavoro è o non è la modalità per realizzare la propria… vocazione? E al giorno d’oggi, trovare un’occupazione è o non è una… vera benedizione? Tutto vero, il discorso e il lavoro non fanno una piega (nemmeno sulle tuniche del clero). È anche vero, però, che in questo lavoro… celestiale non si stacca mai, il Principale tiene d’occhio sempre i suoi dipendenti, e la domenica, anziché godersi il meritato riposo come molti di noi, si lavora addirittura il doppio, se non il triplo…
Comunque, se proprio l’idea di fare l’operaio, l’impiegato (nella più tranquilla delle ipotesi) se non anche il minatore, lo scaricatore di porto, la guida alpina… se tutte queste professioni non vi garbano, sappiate che esistono molte altre professioni che sanno dare grandi soddisfazioni. Basta avere le caratteristiche giuste. E seguire un po’ la tendenza e la graduatoria dei mestieri più strani.
Vi basta, ad esempio, una scintilla per far deflagrare tutta la vostra esplosività e volete davvero un lavoro che sia una bomba? Beh, allora l’artificiere è proprio quello che fa per voi!
Avete la vista aguzza? In Giappone vi aspettano a braccia aperte per fare i Riconoscitori di sesso dei pulcini.
Siete nella m…. o forse è meglio limitarsi a un mare di guano, e ciononostante non sapete come uscirne? Anche voi, però, come la maggior parte di noi il 27 del mese avete disperatamente bisogno di uno stipendio, dato che pecunia non olet? Lo Spedizioniere di cacca (esiste, cari lettori, esiste!) può essere un lavoro coi fiocchi (ma anche coi guanti!).
Se poi siete degli incontentabili, gente che mica può essere soddisfatta della prima cosa che trova, se avete una sana dose di faccia di bronzo, o addirittura vi ritenete dei contaballe impareggiabili che al confronto il John Belushi dei Blue Brothers (quello del “C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato il terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia, giuro su Dio!”) è un principiante, allora le scuse stanno proprio a zero: il Creatore di alibi è ritagliato su misura per voi!