Quando questa emergenza coronavirus sarà finita (e speriamo che ciò succeda al più presto), nulla sarà più come prima. Non è la fine del mondo, sarà un altro mondo. E tutti dobbiamo prepararci. Di questo pare assai convinto anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, il quale, dopo aver auspicato la sospensione dei campionati e di ogni attività fisica per evitare assembramenti, ha pensato bene di “sfoderare” la spada (nomen omen), inviando al premier Giuseppe Conte una nuova ordinanza, denominata “Calendario Covid-19: andata senza ritorno”.
In questo provvedimento vengono disciplinati i “Protocolli di coesistenza per le discipline sportive dopo che l’epidemia Covid-19 se ne sarà andata onde evitarne il ritorno”. Il documento regola e norma tutte le attività sportive, dall’Alpinismo (“Obbligo di igienizzare con acqua e sapone tutte le pareti montuose prima e dopo una scalata”) alla Vela (“In caso di contagio è ammessa la quarantena in mare aperto; vietato asciugarsi le mani nelle vele; sarà necessario andare di bolina per una settimana e dopo il giro di boa tornare di poppa verso il porto, così da rispettare il periodo di isolamento della durata di 14 giorni. Si fa divieto assoluto di strozzare la scotta e di cazzare la randa”).
Dal momento che l’elenco delle nuove regole appare sterminato, qui ci limiteremo a segnalarne alcune. Con una premessa doverosa: vengono caldamente consigliati gli sport individuali, dalla ginnastica artistica al sollevamento pesi, dal body building al tiro con l’arco. E se proprio si avverte la necessità di praticare uno sport di coppia, meglio optare per il tennis (meglio ancora il suo corrispettivo domestico, cioè il ping-pong), che rispetta ampiamente le regole sul distanziamento sociale (ma per le stesse ragioni è severamente sconsigliato il doppio!).
Atletica leggera. “Nelle gare di corsa su pista, dalla velocità al fondo, si andrà sempre e tutti a medaglia: infatti, dalle qualificazioni alle finali, gareggeranno solo tre concorrenti alla volta. Pertanto andranno costruiti dei podi di grandezza maggiore, per mantenere le opportune distanze”. Nelle gare di staffetta “è fatto obbligo alle Federazioni nazionali di introdurre la figura dell’igienista, un atleta con specifica preparazione in grado di garantire (con tempistiche da pit stop, aggiungiamo noi) la sanificazione del testimone ad ogni passaggio dello stesso tra uno staffettista e l’altro”.
Automobilismo. “Sono ammesse gare esclusivamente su circuiti che non siano distanti più di 200 metri dalla propria scuderia”. Ammesse, anzi incentivate, “le gare di Playstation tra piloti professionisti di Formula 1. Ma ciascuno a casa sua”.
Braccio di ferro. “Vietato almeno fino al 2023. In sostituzione sono ammesse gare di ginocchio di ferro (ma solo con pantaloni di flanella) o caviglia di ferro (ma solo indossando scarponi di sicurezza o scarpe anti-infortunistiche)”.
Calcio. “Prima della partita i due capitani non potranno assolutamente scambiarsi strette di mano o gagliardetti”. Si opterà per “una disposizione delle squadre statica, simile a quella del bigliardino da bar, così da evitare qualsiasi tipo di contatto fisico. Agli allenatori sarà fatto obbligo di indicare all’arbitro la disposizione delle tre linee (oltre il portiere), con un massimo di 5 giocatori per linea, prima dell’inizio dell’incontro, con la possibilità di un solo scambio di schema per tempo”. I giocatori “arriveranno allo stadio già cambiati (cioè con la divisa) e alla fine della gara ritorneranno immediatamente nelle loro rispettive abitazioni, dove dovranno fare la doccia in un tempo ragionevolmente breve”.
Pugilato. “Si fa obbligo ai pugilatori di non sputare (considerato un gesto di grave ineducazione sportiva), di non sudare eccessivamente e di cambiare il guantone ogniqualvolta un colpo (jab, diretto, gancio o montante) dovesse andare a segno sul viso dell’avversario. Aboliti i corpo a corpo”.
Rugby. “In caso di mischia, è consentito al pacchetto di mischia il contatto fisico purché ogni giocatore sia provvisoriamente protetto con le tute con codice BC26-356 con gradi di protezione 4, 5 e 6 (per rischio biologico, schizzi e polveri)”. “Abolito il terzo tempo al pub” (ma solo perché i pub sono attualmente chiusi).
Bob. Lo citiamo per ultimo perché è un caso a parte. Il governo ha deciso di dettare le regole, ma “salvo intese”. Infatti, dopo aver sollecitato tecnici federali, scienziati e medici sportivi, la sinistra (i più solleciti in tal senso sono stati Pd, Italia Viva e LeU) ha suggerito di chiamare questa disciplina “solo bob, facendo sparire le denominazioni bob a 2 e bob a 4”. Invece il ministro Spadafora – e con lui tutto il M5s – preme per indurre i costruttori di bob al rispetto delle norme sul distanziamento sociale, “realizzando bob da competizione allungati, con una lunghezza minima di 5 metri per il bob a 2 e 9 per il bob a 4”. La risposta della Lega non si è fatta attendere: Salvini ha chiesto che la delega allo Sport venga immediatamente affidata all’ex ministro Roberto Calderoli. Che, a volerlo americanizzare, di nome farebbe proprio… Bob!