Quando si tratta di partire per le vacanze al mare, Tarcisio Ficosecco non stacca gli occhi dal suo “Oroligio” (orologio a cucù da polso: non solo segna l’ora esatta, ma – ligio come dice il nome stesso – fa quasi da maggiordomo personale). Fosse per lui, non abbandonerebbe mai la sua coccolata scrivania e la sua amatissima azienda, la Ficosecco, specializzata, come oramai, cari lettorastri (amici lettori dei comicAstri), dovreste ben sapere, nel segmento dell’utile-futile. A tranquillizzarlo, però, è sufficiente che il Cisio (chiamato così per via di una serie di ricorsi persi presso il Tar, Tribunale amministrativo regionale), da un lato volga il pensiero a quanto di buono ha ideato e costruito con la sua fantasia e con le maestranze della sua impresa, e dall’altro volga lo sguardo sul volto di sua moglie, radiosa come non mai alla sola idea di staccare la spina per godersi un po’ di mare, di spiaggia e di sole.



Caro Cisio, finalmente è arrivato il momento di andare in vacanza. Contento?

A essere contenta è solo l’Uva.

Tua moglie?

Sì, la mia trequarti: siccome è la vera padrona di casa, oltre che sultana dell’impresa Ficosecco, oramai tutti la conoscono come la dolce Uvetta Sultanina. Non sta più nella pelle alla sola idea di potersi sdraiare sulla spiaggia e farsi coccolare dai raggi Uva.



Quindi andate al mare. Dove?

Qui nella Bassa Bergamasca.

Scusa Cisio, ma a Bergamo non c’è il mare

Questo lo dite voi. Due anni fa, con un ingente investimento, ho acquistato un gigantesco terreno incolto a Trescore Balneario e in men che non si dica vi ho costruito un angolo di villeggiatura da favola. Si chiama Abbronzate con Nuotate.

Trescore Balneario è diventata località balneare? Come hai fatto?

Prima ho sostituito il prato con qualche tonnellata di sabbia fine dei Caraibi, piantumando nel frattempo centinaia di palme provenienti dalla Tunisia. Subito dopo ho fatto costruire una piscina, larga 2 chilometri e lunga 7, con tanto di insenature simil-naturali, che ho riempito di acqua naturale Sanpellegrino della val Brembana, salata quanto basta (a verificarlo, ci pensa ogni tre ore il cuoco della nostra mensa aziendale). Poi ci voleva il moto ondosi marino, se no che mare è?



E allora?
Sono state sufficienti delle semplicissime iniezioni d’aria generate da un motore elettrico (perciò non inquinante) per riprodurre tutte le varianti possibili: si va dal “mare calmo” al “molto agitato per surfisti” a “burrasca con bandiera rossa e divieto di balneazione trescorea”. Quest’ultima variante, assai utile quando si decide, di concertazione le maestranze, per una giornata di riposo. Non potevano mancare i venti, generati col medesimo sistema di iniezioni d’aria di cui sopra: la scelta spazia su tutta la rosa (camuna, naturalmente) dei venti: dalla A di Aliseo alla Z di Zefiro. A chiudere, un gigantesco tetto composto esclusivamente da pannelli solari. Per la copertura dei tre lati (il quarto fa da ingresso), ho piazzato tre enormi sfondi che sembrano veri tanto sono belli!

Fantastico! Tre trompe-l’oeil a creare un effetto da brivido.

Vi olter ess mia a bola, pota! (traduzione: voi altri siete fuori di testa, porca miseria!)

A trump i ball siete voi due e basta. E poi non capisco l’olio cosa c’entra con le vostre dicerie. Comunque, a sinistra ho messo un bel promontorio, a destra una schiera di suggestivi faraglioni e davanti una distesa infinita di mare color turchese.

I primi tre chilometri e mezzo, di piscina sono tutti per la mia Uvetta, gli altri per i turisti, che accorrono numerosi, facendomi rientrare dalle spese.

E cosa fa tutto il giorno la tua Sultanina?

Si trastulla tra un bagno e l’altro con tanto sole, un po’ di ombrellone e la sua sdraiolimpica.

Una sdraiolimpica? Ma che roba è?

Una mia invenzione: si tratta di una sdraio dotata di telecomando e ruote. Il telecomando non solo consente, come tutte le sdraio, di starsene distesi sotto il sole o di sollevare lo schienale per dedicarsi a una buona lettura, ma grazie alle sue ruote da dune buggy accompagna la mia Uvetta dalla spiaggia alla battigia per fare aquagym senza neppure costringerla ad alzarsi in piedi. Non solo: sempre grazie al telecomando è possibile azionare un kit di attrezzi che offrono la possibilità di eseguire ben 358 esercizi diversi in 12 differenti specialità olimpiche. E ripeto: senza mai muovere un muscolo!

Cisio! Neppure in vacanza ti rilassi?

La parola relax non fa parte del mio vocabolario. Anzi, in questi giorni penso proprio che porterò a termine uno dei miei progetti più ambiziosi. Ci sto lavorando da due estati…

Di cosa si tratta?

Del Kayacht: un’imbarcazione da diporto, pontata e cabinata, a forma di kayak. Con una lunghezza 45 metri, dispone di alloggi confortevoli e allestimenti eleganti.

Propulsione non a motore né a vela, ma a pagaia?

Esatto, proprio come i kayak utilizzati dagli eschimesi dell’America artica. Il kayacht è adatto a quelle aziende che vogliono organizzare eventi esclusivi per i propri dipendenti, senza spendere troppo e puntando con forza su attività formative di team building: non c’è niente che riesca a creare un solido spirito di gruppo come remare di buona lena da mane a sera! 

Invenzioni a parte, te la sentiresti di dare qualche consiglio ai nostri lettori? Quali sono le tue località balneari preferite?

Come ho già detto, la mia località balneare preferita è Trescore Balneario, che presto si chiamerà TreCale Balneario.

Perché?

Semplice: nella parte della piscina dedicata ai turisti, stiamo ultimando la realizzazione di tre cale, appunto, sul modello di Abbronzate con Nuotate: si tratta di Cala La Vista, dove splendide modelle (per lui) e iperpalestrati (per lei) delle valli bergamasche passeggiano sulla spiaggia per la gioia di tutti. Roba da farsi venire la congiuntivite! Poi abbiamo Cala La Pancia, isoletta alla Robinson Crusoe, dove trovare qualcosa da mettere sotto i denti è praticamente impossibile. A chiudere, Cala La Sera, dove è possibile assistere, 24 ore su 24, a tramonti romantici e mozzafiato. Ideale per dichiarazioni di fidanzamento o matrimonio. 

P.S.: Trovate il tutto sul nostro catalogo Ficosecco: perché, come dice il nostro motto, “se ieri non c’era, oggi è Ficosecco!”

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