Il passato incombe… Passata l’Epifania con l’addio ai pranzi luculliani del periodo natalizio (rimpiangeremo a lungo i cappelletti in brodo di nonna Dorina, bissati anche al primo dell’anno)… Passato il passato (di verdura, quello apparecchiato da zia Enrica, che lo fa buonissimo, come sempre: ci siamo arresi solo alla terza fondina)… Passata la Supercoppa (ma prima di metterci davanti alla tv, il tifo, all’unisono, era solo per il super salame di Varzi portato dal cognato Osvaldo, che spesso va in trasferta per lavoro da quelle parti)… Passata la passata di pomodoro, quella che suor Lina prepara ancora come si faceva una volta (che poi, passata fino a un certo punto; in cantina ce ne sono ancora una decina di bottiglie, che si tira Pasqua, a centellinarlo).
Cos’altro resta, cari lettorastri (amici lettori dei ComicAstri), se non un presente incerto e un futuro a tinte fosche? Perciò dosiàmolo bene, questo tempo che corre veloce quando vuole lui, ed inesorabilmente lento quando decide di farsi burletta di noi.
Notizie? Poche o punto. Il Covid dilaga, il caro bollette pesa e Sanremo incombe, poco altro. Ancora troppo presto per il nuovo Presidente della Repubblica, che potrebbe essere ancora quello vecchio, oppure no, visto che si potrebbe trasferire l’inquilino di Palazzo Chigi al palazzo del Quirinale, sempre che l’esuberante nonno di Arcore non arrivi a sparigliare il mazzo…
E allora, potrebbe levarsi qualcuno di voi a dire: cosa proponete questa settimana, scansafatiche a tavolino che non siete altro?
Pensa che ti ripensa, non ci resta che il gioco delle 3notizie3. Ovverosia un esperimento già tentato in qualche altra occasione con successo. Tre notizie curiose pescate nelle pagine interne dei giornali con una peculiarità: di questo simpatico terzetto, due news sono vere e una l’abbiamo inventata noi. La sfida è lanciata. Smascherateci! Però… tranquilli: in fondo al pezzo troverete la soluzione.
Tamponati in attesa dei tamponi. Immaginate la scena: una bella coda di auto, tutte ordinatamente in fila, a debita distanza, nessuno a tampinare quello davanti, tutti pronti a farsi un bel tampone. A un certo punto, una piccola distrazione, un uomo perde il controllo dell’auto… et voilà! In un baleno un bel tamponamento (rapido!) a catena fra… sei vetture ferme con a bordo un po’ di tamponati (o tamponabili?). Il tutto è successo davanti al drive through allestito di fronte a un ospedale. E a tamponare la situazione sono arrivate una vettura della polizia locale e un’ambulanza del 118. Teatro dell’accaduto? Tampa in California? Tampico in Messico? Tampere in Finlandia? No, Copertino, provincia di Lecce.
Uno strano tipo di influencer. Lei si chiama Stephanie Matto, e forse, come il cognome palesa, un po’ pazzerella lo è davvero. Professione influencer, e fin qui, nulla da obiettare. Lo fanno in tante, con fortune alterne. Ma la sua è una predisposizione particolare. Infatti, almeno per quanto si sappia, è l’unica flatulencer al mondo! Presto detto: la trentunenne americana si guadagna da vivere inserendo i propri… peti (sì, avete capito bene) in barattoli che vende sulla rete e che le permettono un tenore di vita assai alto, se è vero, come lei afferma, che arriva a guadagnare con questa attività 60mila euro a settimana. Se non che, recentemente, i medici che l’hanno accolta in ospedale per un malore devono aver sentito puzza di… bruciato. La poverina non si è mai risparmiata. Ma per far ciò, ha dovuto sin lì mantenere un rigidissimo e costante regime alimentare: una dieta scandita dall’assunzione regolare di fagioli, uova e frullati proteici, così da indurre in maniera del tutto naturale la produzione in proprio di gas organici. Che col tempo le hanno provocato dei sintomi assai simili a quelli dell’infarto. La diagnosi emersa ha scongiurato problemi particolari. Eppure il necessario cambio di abitudini alimentari ha imposto l’addio ai barattoli e al loro inusitato contenuto. “Per me tira un’aria nuova!” ha affermato ai media una volta uscita dal medical center. La aspettiamo al varco, seppure novità ancora non se ne annusino…
Dentifrici. Nel grande settore dell’igiene orale è sfida aperta. Le grandi aziende se la cantano e se la suonano a colpi di novità, pur di accalappiarsi il sorriso di un acquirente in più. Stupire non è facile (di solito la pubblicità prova a farlo), inventarsi nuove fragranze, sinonimo di freschezza, alto indice di modernità e innovazione, è quasi impossibile. Eppure la “Großes Lächeln” (Gransorriso), multinazionale bavarese con un buon posizionamento sul mercato, cala l’asso di briscola: il suo “PinkPork” (la lingua inglese tira più di quella tedesca) è il primo dentifricio davvero alternativo, al gusto di Landjäger, il più classico dei salami affumicati locali, ricchi di sapori odorosi e speziati. Il lancio è previsto per la prossima Oktoberfest di metà settembre. Le previsioni già indicano un gradimento pari alla fama di una delle feste più famose al mondo. Da non addetti ai lavori, poniamo una domanda ai dirigenti della grande azienda tedesca: ma per completare l’opera, già che c’eravate, non potevate inventarvi un dentifricio al brezel (buonissimo e tipico pane locale) e magari anche un colluttorio alla birra?
(Che ci crediate o no, la fake news è la numero 3. Alla prossima settimana, lettorastri!)
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